La controversia sulla documentabilità dell’effimero (e dell’immateriale), l’os- simoro dell’archiviazione dell’evento e, di contro, la pulsione all’accumulo e alla stratificazione catalografica in ambito spettacolare, sono due poli oppositivi, forse, di un falso problema. Di fatto, documenta- re ciò che è inerente allo spettacolo è cosa assai difficile, a tratti frustrante, ma anche foriera di inaspettate ricchezze, laddove, su- perate ambiguità e scivolamenti teorici oltre che tecnici, il mal d’archivio ci riconsegna la genealogia del desiderio e della pulsione di morte. La fragilità della memoria (potrem- mo aggiungere dell’evento) in quanto tale ha bisogno della tecnica e di quella este- riorizzazione ed estensione artificale i cui dispositivi influenzano la struttura stessa dell’archiviabile1. Questo breve saggio vuole infatti iniziare a dirimere alcune questioni e al contempo tracciare prospettive di ricerca a partire da due mie personali esperienze di lavoro nei progetti europei: Eclap, Europe- an Collected Library of Artistic Performance (2010-2013) e INCOMMON. In praise of community. Shared creativity in arts and poli- tics in Italy (1959-1979), ERC Starting Grant 2015, ospitato dall’Università di Venezia IUAV, il cui P.I. è la prof.ssa Annalisa Sacchi; la ricerca è ancora in fase di completamento.
La forma dell'inarchiviabile. Fonti, dati, metadati: i documenti teatrali e la rimediazione digitale / Berlangieri, MARIA GRAZIA. - In: ARTI DELLO SPETTACOLO / PERFORMING ARTS. - ISSN 2421-2679. - Special Issue| 2020:Anno VI | Special Issue| 2020 Open Data - Open Access: New Frontiers for Archives and Digital Platforms Dedicated to the Performing Arts edited by Donatella Gavrilovich(2020), pp. 16-22.
La forma dell'inarchiviabile. Fonti, dati, metadati: i documenti teatrali e la rimediazione digitale
maria grazia berlangieri
2020
Abstract
La controversia sulla documentabilità dell’effimero (e dell’immateriale), l’os- simoro dell’archiviazione dell’evento e, di contro, la pulsione all’accumulo e alla stratificazione catalografica in ambito spettacolare, sono due poli oppositivi, forse, di un falso problema. Di fatto, documenta- re ciò che è inerente allo spettacolo è cosa assai difficile, a tratti frustrante, ma anche foriera di inaspettate ricchezze, laddove, su- perate ambiguità e scivolamenti teorici oltre che tecnici, il mal d’archivio ci riconsegna la genealogia del desiderio e della pulsione di morte. La fragilità della memoria (potrem- mo aggiungere dell’evento) in quanto tale ha bisogno della tecnica e di quella este- riorizzazione ed estensione artificale i cui dispositivi influenzano la struttura stessa dell’archiviabile1. Questo breve saggio vuole infatti iniziare a dirimere alcune questioni e al contempo tracciare prospettive di ricerca a partire da due mie personali esperienze di lavoro nei progetti europei: Eclap, Europe- an Collected Library of Artistic Performance (2010-2013) e INCOMMON. In praise of community. Shared creativity in arts and poli- tics in Italy (1959-1979), ERC Starting Grant 2015, ospitato dall’Università di Venezia IUAV, il cui P.I. è la prof.ssa Annalisa Sacchi; la ricerca è ancora in fase di completamento.File | Dimensione | Formato | |
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