Le malattie rare sono accomunate dall’essere destabilizzanti, costringono chi ne è affetto a mettere in discussione progetti di costruzione dell’identità personale e sociale. Per fronteggiare la solitudine, il ricorso a gruppi di sostegno online è una valida strategia di coping, perché induce le persone a condividere le problematiche e a dare/ricevere sostegno emotivo (Wallace, 2017). Per il malato raro tali interazioni virtuali comportano una crescita della resilienza, riconducibile alle risorse di senso offerte dai racconti, che consentono di (ri)pensare e (ri)costruire eventi (Valsiner, 2017). Questo lavoro vuole indagare come i gruppi di Facebook sorreggono le persone nel superare la condizione di solitudine. Nel dettaglio sono stati esaminati 300 “post” e i loro rispettivi 1350 “commenti” di Facebook provenienti da 15 gruppi chiusi sulla malattia rara. I testi sono stati analizzati con procedure quanti/qualitative, con strumenti interpretativi quali Sentiment Analysis attraverso il software Semantria, Analisi del contenuto attraverso il T-Lab sofware e Analisi del Discorso attraverso il Modello SAM (Mininni, 2017). Dalla triangolazione delle metodologie è emerso come i post a focalità emotiva prevalgano su quelli a focalità informative. Le persone sperimentano empowerment presentandosi più resilienti e più positivi nel fronteggiare la malattia. I gruppi online, quindi, integrano i bisogni di self-disclosure con le dinamiche di mutuo supporto. I malati rari accrescono il senso di fiducia in sé e le capacità di controllo: mettere in rete la narrazione della propria malattia rara consente non solo di percepirsi meno soli, ma di esperire la certezza di essere utili ai propri “simili”.
La gestione della malattia online: il supporto degli “amici rarissimi” / Zagaria, ALTOMARE ENZA; Luccarelli, Valentina; Mininni, Giuseppe. - (2018). (Intervento presentato al convegno PSICOLOGIA E INTERCONNESSIONE: COMUNITÀ REALI E VIRTUALI Università di Bari, 15-16 giugno tenutosi a Bari).
La gestione della malattia online: il supporto degli “amici rarissimi”
Altomare Enza Zagaria;
2018
Abstract
Le malattie rare sono accomunate dall’essere destabilizzanti, costringono chi ne è affetto a mettere in discussione progetti di costruzione dell’identità personale e sociale. Per fronteggiare la solitudine, il ricorso a gruppi di sostegno online è una valida strategia di coping, perché induce le persone a condividere le problematiche e a dare/ricevere sostegno emotivo (Wallace, 2017). Per il malato raro tali interazioni virtuali comportano una crescita della resilienza, riconducibile alle risorse di senso offerte dai racconti, che consentono di (ri)pensare e (ri)costruire eventi (Valsiner, 2017). Questo lavoro vuole indagare come i gruppi di Facebook sorreggono le persone nel superare la condizione di solitudine. Nel dettaglio sono stati esaminati 300 “post” e i loro rispettivi 1350 “commenti” di Facebook provenienti da 15 gruppi chiusi sulla malattia rara. I testi sono stati analizzati con procedure quanti/qualitative, con strumenti interpretativi quali Sentiment Analysis attraverso il software Semantria, Analisi del contenuto attraverso il T-Lab sofware e Analisi del Discorso attraverso il Modello SAM (Mininni, 2017). Dalla triangolazione delle metodologie è emerso come i post a focalità emotiva prevalgano su quelli a focalità informative. Le persone sperimentano empowerment presentandosi più resilienti e più positivi nel fronteggiare la malattia. I gruppi online, quindi, integrano i bisogni di self-disclosure con le dinamiche di mutuo supporto. I malati rari accrescono il senso di fiducia in sé e le capacità di controllo: mettere in rete la narrazione della propria malattia rara consente non solo di percepirsi meno soli, ma di esperire la certezza di essere utili ai propri “simili”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.