Self-representation of creative process is a common strategy for several samizdat authors, mainly those who approach literary creation from an aesthetic point of view that is very close to the modernist one. These texts are characterized by peculiar features, such as an emphasis on the author himself and his more or less distinct hypostases (the author often becomes the addressee of his own text); by their physicality, bodily nature, evidence of a paper-made, typewritten text; by a focus on underground writers’ community, their interaction, reciprocal role as readers, advisors, co-authors, as well as on the fundamental role of the underground community of readers, which allows to distribute and multiply samizdat texts.

Autorappresentazione e autoconsapevolezza del samizdat come processo in tutte le metanarrative che descrivono il testo clandestino: come nasce, lo spirito con cui nasce, l’ambiente in cui nasce e si diffonde. Verranno utilizzate solo fonti testuali, escludendo del tutto testimonianze e memorie (salvo fonti ibride come Momemurs di Berg e Trapanazione del cranio di Gandlevskij), così da avere un quadro di grande intensità, non certo documentalmente attendibile, ma porta d’accesso esclusiva alla dimensione più profonda del fenomeno. I nuclei espositivi sui quali si concentrerà la trattazione sono: l’idea di autore e autorialità; il testo come oggetto fisico e la sua stesura; i rappresentanti del mondo letterario clandestino a contatto con i quali il testo nasce, e che svolgono un ruolo di potenziale fisicizzazione del narratario, ovvero di cancellazione dei confini tra narratario e destinatario; i canali di trasmissione e il destinatario “reale” (non noto); il tamizdat, come estrema concettualizzazione del canale, ma anche riflessione a posteriori da parte di scrittori già emigrati sull’intero processo.

“Il testo del samizdat nei testi del samizdat” / Caramitti, Mario. - In: BETWEEN. - ISSN 2039-6597. - IX.20 (2020)(2020), pp. 43-65.

“Il testo del samizdat nei testi del samizdat”

caramitti mario
2020

Abstract

Self-representation of creative process is a common strategy for several samizdat authors, mainly those who approach literary creation from an aesthetic point of view that is very close to the modernist one. These texts are characterized by peculiar features, such as an emphasis on the author himself and his more or less distinct hypostases (the author often becomes the addressee of his own text); by their physicality, bodily nature, evidence of a paper-made, typewritten text; by a focus on underground writers’ community, their interaction, reciprocal role as readers, advisors, co-authors, as well as on the fundamental role of the underground community of readers, which allows to distribute and multiply samizdat texts.
2020
Autorappresentazione e autoconsapevolezza del samizdat come processo in tutte le metanarrative che descrivono il testo clandestino: come nasce, lo spirito con cui nasce, l’ambiente in cui nasce e si diffonde. Verranno utilizzate solo fonti testuali, escludendo del tutto testimonianze e memorie (salvo fonti ibride come Momemurs di Berg e Trapanazione del cranio di Gandlevskij), così da avere un quadro di grande intensità, non certo documentalmente attendibile, ma porta d’accesso esclusiva alla dimensione più profonda del fenomeno. I nuclei espositivi sui quali si concentrerà la trattazione sono: l’idea di autore e autorialità; il testo come oggetto fisico e la sua stesura; i rappresentanti del mondo letterario clandestino a contatto con i quali il testo nasce, e che svolgono un ruolo di potenziale fisicizzazione del narratario, ovvero di cancellazione dei confini tra narratario e destinatario; i canali di trasmissione e il destinatario “reale” (non noto); il tamizdat, come estrema concettualizzazione del canale, ma anche riflessione a posteriori da parte di scrittori già emigrati sull’intero processo.
Samizdat; self-representation; modernism; Sokolov; Venedikt Erofeev
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
“Il testo del samizdat nei testi del samizdat” / Caramitti, Mario. - In: BETWEEN. - ISSN 2039-6597. - IX.20 (2020)(2020), pp. 43-65.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1408962
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