The study examines a corpus of “Giornali di classe” (1924-1950) collected in school archives of different municipalities (Lombardia, Umbria, Lazio, Basilicata, Calabria, Puglia); these documents constitute a privileged source for the reconstruction of language skills, the (self) representation of the educational attitude, the role and life of the teachers in the first half of the twentieth century. The Registers also offer direct or reflected testimony of the teaching practices of elementary teachers, representing the linguistic policy (and propaganda) of the fascist twenty years and the evolution of ministerial programs. After a survey of the historical, social and educational ì contents, some topics are investigated in particular: reading and writing, dialectophony and activities related to overcoming the obstacle of dialect, teaching in rural schools. The sources examined confirm the importance of drawing on documents of various origins, representative of different geographical, social and linguistic realities, to recompose the national framework of literacy and Italophony processes in its complex heterogeneity.

Lo studio prende in esame un corpus di “Giornali di classe” (1924-1950) raccolti in archivi scolastici di diversi comuni (Lombardia, Umbria, Lazio, Basilicata, Calabria, Puglia); tali documenti costituiscono una fonte privilegiata per la ricostruzione delle competenze linguistiche, dell’(auto)rappresentazione dell’atteggiamento educativo, del ruolo e della vita dei maestri nella prima metà del Novecento. I Registri offrono inoltre testimonianza diretta o riflessa delle pratiche didattiche degli insegnanti elementari, rappresentando in modo esplicito la politica linguistica (e la propaganda) del ventennio fascista e documentando l’evoluzione dei programmi ministeriali. Dopo una ricognizione dei contenuti di carattere storico e sociale e di quelli relativi alla didattica dell’italiano si indagano, in particolare, alcuni temi: la lettura e la scrittura, la dialettofonia e le attività connesse al superamento dell’ostacolo del dialetto, la didattica nelle scuole rurali. Le fonti esaminate confermano l’importanza di attingere a documenti di varia provenienza, rappresentativi di diverse realtà geografiche, sociali, linguistiche, per ricomporre il quadro nazionale dei processi di alfabetizzazione e di italofonia nella sua complessa eterogeneità.

«Oggi s'impara la z per scrivere. "Sono due mesi di sanzioni, ma noi siamo forti e la vittoria sarà nostra"». La didattica dell'italiano nei Giornali di classe dei maestri (1924-1950) / Cantoni, Paola. - In: ITALIANO LINGUADUE. - ISSN 2037-3597. - 12/1(2020), pp. 795-833.

«Oggi s'impara la z per scrivere. "Sono due mesi di sanzioni, ma noi siamo forti e la vittoria sarà nostra"». La didattica dell'italiano nei Giornali di classe dei maestri (1924-1950)

Paola Cantoni
2020

Abstract

The study examines a corpus of “Giornali di classe” (1924-1950) collected in school archives of different municipalities (Lombardia, Umbria, Lazio, Basilicata, Calabria, Puglia); these documents constitute a privileged source for the reconstruction of language skills, the (self) representation of the educational attitude, the role and life of the teachers in the first half of the twentieth century. The Registers also offer direct or reflected testimony of the teaching practices of elementary teachers, representing the linguistic policy (and propaganda) of the fascist twenty years and the evolution of ministerial programs. After a survey of the historical, social and educational ì contents, some topics are investigated in particular: reading and writing, dialectophony and activities related to overcoming the obstacle of dialect, teaching in rural schools. The sources examined confirm the importance of drawing on documents of various origins, representative of different geographical, social and linguistic realities, to recompose the national framework of literacy and Italophony processes in its complex heterogeneity.
2020
Lo studio prende in esame un corpus di “Giornali di classe” (1924-1950) raccolti in archivi scolastici di diversi comuni (Lombardia, Umbria, Lazio, Basilicata, Calabria, Puglia); tali documenti costituiscono una fonte privilegiata per la ricostruzione delle competenze linguistiche, dell’(auto)rappresentazione dell’atteggiamento educativo, del ruolo e della vita dei maestri nella prima metà del Novecento. I Registri offrono inoltre testimonianza diretta o riflessa delle pratiche didattiche degli insegnanti elementari, rappresentando in modo esplicito la politica linguistica (e la propaganda) del ventennio fascista e documentando l’evoluzione dei programmi ministeriali. Dopo una ricognizione dei contenuti di carattere storico e sociale e di quelli relativi alla didattica dell’italiano si indagano, in particolare, alcuni temi: la lettura e la scrittura, la dialettofonia e le attività connesse al superamento dell’ostacolo del dialetto, la didattica nelle scuole rurali. Le fonti esaminate confermano l’importanza di attingere a documenti di varia provenienza, rappresentativi di diverse realtà geografiche, sociali, linguistiche, per ricomporre il quadro nazionale dei processi di alfabetizzazione e di italofonia nella sua complessa eterogeneità.
didattica dell'italiano; Giornali di classe; Novecento; maestri elementari
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
«Oggi s'impara la z per scrivere. "Sono due mesi di sanzioni, ma noi siamo forti e la vittoria sarà nostra"». La didattica dell'italiano nei Giornali di classe dei maestri (1924-1950) / Cantoni, Paola. - In: ITALIANO LINGUADUE. - ISSN 2037-3597. - 12/1(2020), pp. 795-833.
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