è ben noto come le ragioni alla base della adesione all'Unione Europea siano da ritrovare nel principio di unità del mercato e, di conseguenza, nella affermazione della libertà di movimento. In effetti, nella sua tradizionale quadruplice partizione (libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitai), la libertà di movimento di adopera per assicurare l'efficace perseguimento degli obbiettivi fondamentali dell'integrazione europea in una relazione strumentale con il principio dell'unità del mercato interno europeo. Queste libertà, infatti, esprimono la necessità di promuovere una riduzione delle barriere fisiche e le restrizioni legali imposte dai diversi Stati-nazione che segnano i confini della sovranità nazionale, al fine di consentire l'attuazione di un processo di unificazione economica e commerciale a livello dell'Unione europea. Non sorprende, quindi, che le libertà di circolazione siano oggetto di specifiche norme per l'elevato contenuto simbolico, come parte del trattato per anni, sottolineando il loro primato assiologico nella trama dei valori propri del diritto dell'UE. E' parimenti più che noto come le menzionate libertà di circolazione e stabilimento, in cui si identifica oramai l'essenza stessa dell'unione Europea, debbano essere garantite nel rispetto delle legislazioni fiscali degli Stati membri e - per quanto costituisce oggetto di esame in questa sede - analizzate con particolare riferimento alle scelte di delocalizzazione d'impresa dettate da ragioni di ottimizzazione dei costi fiscali. Dopo aver illustrato e commentato il divieto di restrizioni dettate da ragioni fiscali anche alla luce della giurisprudenza della Corte di Giustizia, vengono esaminate in modo specifico le norme in materia di divieto di restrizioni alla libertà di circolazione che hanno effetti sul piano fiscale, ovvero: - l'art. 28 TFUE, che stabilisce la libera circolazione delle merci; - l'art.45 e l'art. 49 TFUE, che riconosce la libertà di circolazione delle persone; - l'art. 56 TFUE, che afferma la libera circolazione dei servizi; - l'art. 63 TFUE, che sancisce il principio della libera circolazione dei capitali.

The european freedoms and the principle of non-restriction for tax purposes / Boria, Pietro. - In: RIVISTA DI DIRITTO TRIBUTARIO INTERNAZIONALE. - ISSN 1824-1476. - Anno 2014:3(2014), pp. 53-67.

The european freedoms and the principle of non-restriction for tax purposes

BORIA PIETRO
2014

Abstract

è ben noto come le ragioni alla base della adesione all'Unione Europea siano da ritrovare nel principio di unità del mercato e, di conseguenza, nella affermazione della libertà di movimento. In effetti, nella sua tradizionale quadruplice partizione (libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitai), la libertà di movimento di adopera per assicurare l'efficace perseguimento degli obbiettivi fondamentali dell'integrazione europea in una relazione strumentale con il principio dell'unità del mercato interno europeo. Queste libertà, infatti, esprimono la necessità di promuovere una riduzione delle barriere fisiche e le restrizioni legali imposte dai diversi Stati-nazione che segnano i confini della sovranità nazionale, al fine di consentire l'attuazione di un processo di unificazione economica e commerciale a livello dell'Unione europea. Non sorprende, quindi, che le libertà di circolazione siano oggetto di specifiche norme per l'elevato contenuto simbolico, come parte del trattato per anni, sottolineando il loro primato assiologico nella trama dei valori propri del diritto dell'UE. E' parimenti più che noto come le menzionate libertà di circolazione e stabilimento, in cui si identifica oramai l'essenza stessa dell'unione Europea, debbano essere garantite nel rispetto delle legislazioni fiscali degli Stati membri e - per quanto costituisce oggetto di esame in questa sede - analizzate con particolare riferimento alle scelte di delocalizzazione d'impresa dettate da ragioni di ottimizzazione dei costi fiscali. Dopo aver illustrato e commentato il divieto di restrizioni dettate da ragioni fiscali anche alla luce della giurisprudenza della Corte di Giustizia, vengono esaminate in modo specifico le norme in materia di divieto di restrizioni alla libertà di circolazione che hanno effetti sul piano fiscale, ovvero: - l'art. 28 TFUE, che stabilisce la libera circolazione delle merci; - l'art.45 e l'art. 49 TFUE, che riconosce la libertà di circolazione delle persone; - l'art. 56 TFUE, che afferma la libera circolazione dei servizi; - l'art. 63 TFUE, che sancisce il principio della libera circolazione dei capitali.
2014
tax law; european tax law; the freedom of movement; tax purposes
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
The european freedoms and the principle of non-restriction for tax purposes / Boria, Pietro. - In: RIVISTA DI DIRITTO TRIBUTARIO INTERNAZIONALE. - ISSN 1824-1476. - Anno 2014:3(2014), pp. 53-67.
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