L’inibina (Inh) è un ormone glicoproteico, della superfamiglia del TGF-β, che nell’adulto down-regola la produzione di FSH da parte delle cellule gonadotrope dell’adenoipofisi. E’ un eterodimero di 31–33 kDa composto da due subunità: la subunità-α (αC) e la subunità-β (βAo βB) unite da due ponti disolfuro a formare, rispettivamente, l’InhA o l’InhB. Ciascuna possiede un peculiare profilo di produzione, azione ed integrazione nel complesso sistema che regola l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. Attualmente disponiamo di tecniche ELISA, che si basano su metodiche a sandwich con doppio anticorpo, dotate di buona sensibilità (fino a 4 pg/mL per l’InhB) e notevole specificità, in grado di discriminare le subunità-αC, -βA o -βB. Nell’uomo si trova solo l’InhB che viene prodotta essenzialmente nella gonade, come dimostrano i dati nei pazienti anorchidi dove l’ormone risulta costantemente indosabile. La fisiologia della secrezione dell’ormone spiega perché, nell’uomo adulto, sia stata dimostrata da diversi autori una forte correlazione positiva tra spermatogenesi, in termini di concentrazione per ml e numero totale per eiaculato e livelli sierici di InhB. Numerosi studi di popolazione hanno indicato come limite inferiore di riferimento per questo ormone in soggetti normozoospermici valori variabili tra 48 e 105 pg/mL, anche se prendendo in considerazione la normalità di tutti i parametri seminali il valore ottimale dovrebbe essere di 80–90 pg/mL.
Inibina come marker di qualità seminale / Radicioni, Antonio F.; Anzuini, Antonella; Carlomagno, Francesco. - In: L'ENDOCRINOLOGO. - ISSN 1590-170X. - 18:S1(2017), pp. 9-10. [10.1007/s40619-017-0305-3]
Inibina come marker di qualità seminale
Radicioni, Antonio F.
;Anzuini, Antonella;Carlomagno, Francesco
2017
Abstract
L’inibina (Inh) è un ormone glicoproteico, della superfamiglia del TGF-β, che nell’adulto down-regola la produzione di FSH da parte delle cellule gonadotrope dell’adenoipofisi. E’ un eterodimero di 31–33 kDa composto da due subunità: la subunità-α (αC) e la subunità-β (βAo βB) unite da due ponti disolfuro a formare, rispettivamente, l’InhA o l’InhB. Ciascuna possiede un peculiare profilo di produzione, azione ed integrazione nel complesso sistema che regola l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. Attualmente disponiamo di tecniche ELISA, che si basano su metodiche a sandwich con doppio anticorpo, dotate di buona sensibilità (fino a 4 pg/mL per l’InhB) e notevole specificità, in grado di discriminare le subunità-αC, -βA o -βB. Nell’uomo si trova solo l’InhB che viene prodotta essenzialmente nella gonade, come dimostrano i dati nei pazienti anorchidi dove l’ormone risulta costantemente indosabile. La fisiologia della secrezione dell’ormone spiega perché, nell’uomo adulto, sia stata dimostrata da diversi autori una forte correlazione positiva tra spermatogenesi, in termini di concentrazione per ml e numero totale per eiaculato e livelli sierici di InhB. Numerosi studi di popolazione hanno indicato come limite inferiore di riferimento per questo ormone in soggetti normozoospermici valori variabili tra 48 e 105 pg/mL, anche se prendendo in considerazione la normalità di tutti i parametri seminali il valore ottimale dovrebbe essere di 80–90 pg/mL.File | Dimensione | Formato | |
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