Il contesto di ricerca è quello dell'antica città di Stabiae, ad oggi non compiutamente conosciuto e scarsamente valorizzato. In particolare si analizza il Complesso di Villa San Marco con i suoi spazi di rappresentanza, nei quali sono presenti apparati figurativi tanto in pitture parietali del peristilio quanto negli stucchi dell'esedra al fondo piscina, approfondendo in questa fase le caratteristiche del manufatto, in relazione alla connotazione qualitativa e quantitativa dei suoi spazi esterni ed interni, documentando alcune tappe, relative alle più approfondite indagini effettuate con l'utilizzo mirato delle tecniche laser scanning, all'analisi delle caratteristiche fotometriche e colorimetriche, ed allo studio percettivo degli apparati decorativi. Proprio tale repertorio artistico si ritiene abbia definito la fruizione degli ambienti e, ad oggi, ne connota le qualità spaziali. L'intenzione di testare il variare della percezione simulata, all'interno di un processo di ricostruzione digitale, ha richiesto infatti una preliminare campagna di rilievo, tanto per l'acquisizione metrica del manufatto che delle caratteristiche illuminotecniche di contesto.
Dal rilievo all'analisi illuminotecnica. Il caso dell'anastilosi digitale di Villa S. Marco a Stabiae / Papa, LIA MARIA; Bellia, Laura; D'Agostino, Pierpaolo; Spada, Gennaro; Antuono, Giuseppe. - Vol XIVA:(2018), pp. 63-74. ((Intervento presentato al convegno XIV CONFERENZA DEL COLORE tenutosi a Firenze.
Dal rilievo all'analisi illuminotecnica. Il caso dell'anastilosi digitale di Villa S. Marco a Stabiae
Lia Maria Papa;Laura Bellia;Pierpaolo D’Agostino;Giuseppe Antuono
2018
Abstract
Il contesto di ricerca è quello dell'antica città di Stabiae, ad oggi non compiutamente conosciuto e scarsamente valorizzato. In particolare si analizza il Complesso di Villa San Marco con i suoi spazi di rappresentanza, nei quali sono presenti apparati figurativi tanto in pitture parietali del peristilio quanto negli stucchi dell'esedra al fondo piscina, approfondendo in questa fase le caratteristiche del manufatto, in relazione alla connotazione qualitativa e quantitativa dei suoi spazi esterni ed interni, documentando alcune tappe, relative alle più approfondite indagini effettuate con l'utilizzo mirato delle tecniche laser scanning, all'analisi delle caratteristiche fotometriche e colorimetriche, ed allo studio percettivo degli apparati decorativi. Proprio tale repertorio artistico si ritiene abbia definito la fruizione degli ambienti e, ad oggi, ne connota le qualità spaziali. L'intenzione di testare il variare della percezione simulata, all'interno di un processo di ricostruzione digitale, ha richiesto infatti una preliminare campagna di rilievo, tanto per l'acquisizione metrica del manufatto che delle caratteristiche illuminotecniche di contesto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.