L’Inclusive Design (ID) non è una categoria progettuale, non una disciplina a sé, non un settore nel quale esprimere competenza posseduta. L’Inclusive Design sfugge al registro delle conoscenze da acquisire e capitalizzare. L’Inclusive Design non ha traguardi da conseguire e mettere agli atti. L’Inclusive Design si muove. Non si ferma. Non può affidarsi a norme poiché non è cosa da "applicare". Esso, piuttosto, sospinge la ricerca. La invalida e la declassa qualora essa si appunti su raggiungimenti o su certezze. L’”incontornabile” materia di cui si sostanzia e che ne costituisce il presupposto principe si lega infatti, indissolubilmente, al “fattore umano”; dev’essere quindi un’attività costantemente ed elasticamente aderente alla vita. Il suo definirsi “inclusivo”, però, presume il suo distinguersi da ogni alternativo approccio progettuale che si attesti invece su esclusività, selettività, specialismo. Il contributo approfondisce la nozione di "inclusività" nella progettazione architettonica e urbana e riferisce della proficua collaborazione/scambio tra le 2 unità di ricerca: Sapienza Università di Roma, DiAP, Dipartimento di Architettura e Progetto e KU Leuven Belgium, Engineering Science Faculty, Department of Architecture
La rilevanza dell'Inclusive Design nella progettazione architettonica e urbana / Dell'Aira, Paola Veronica. - (2020), pp. 39-59. [10.13133/9788893771306].
La rilevanza dell'Inclusive Design nella progettazione architettonica e urbana
Paola Veronica Dell'AiraWriting – Review & Editing
2020
Abstract
L’Inclusive Design (ID) non è una categoria progettuale, non una disciplina a sé, non un settore nel quale esprimere competenza posseduta. L’Inclusive Design sfugge al registro delle conoscenze da acquisire e capitalizzare. L’Inclusive Design non ha traguardi da conseguire e mettere agli atti. L’Inclusive Design si muove. Non si ferma. Non può affidarsi a norme poiché non è cosa da "applicare". Esso, piuttosto, sospinge la ricerca. La invalida e la declassa qualora essa si appunti su raggiungimenti o su certezze. L’”incontornabile” materia di cui si sostanzia e che ne costituisce il presupposto principe si lega infatti, indissolubilmente, al “fattore umano”; dev’essere quindi un’attività costantemente ed elasticamente aderente alla vita. Il suo definirsi “inclusivo”, però, presume il suo distinguersi da ogni alternativo approccio progettuale che si attesti invece su esclusività, selettività, specialismo. Il contributo approfondisce la nozione di "inclusività" nella progettazione architettonica e urbana e riferisce della proficua collaborazione/scambio tra le 2 unità di ricerca: Sapienza Università di Roma, DiAP, Dipartimento di Architettura e Progetto e KU Leuven Belgium, Engineering Science Faculty, Department of ArchitectureFile | Dimensione | Formato | |
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