La chiesa del Suffragio di Ravenna. Da Francesco e Carlo Fontana alle opere di consolidamento di Camillo Morigia

The church of Santa Maria del Suffragio in Ravenna has been traditionally attributed to the architect Francesco Fontana (1668-1708). The construction of the building, however, was the result of a Fontana family commitment, involving the elderly father Carlo (1636-1714), who was appointed when the interior vault suffered an unexpected collapse in 1710 seeing to the completion of the church. Due to the poor quality of the materials used in the construction, and the lacking ability of the craftsmen, the structure was renovated towards the end of the 18th century under the supervision of the noble local professional Camillo Morigia (1743-1795). This paper proposes a reinterpretation – relying both on documents and written evidences of the chroniclers – of the history and the role of individual players, as well as the specific features of the design, and, finally, the influence that this church had within the regional artistic panorama during the late Baroque age.

Tradizionalmente, l’edificazione della chiesa di Santa Maria del Suffragio a Ravenna è stata sempre attribuita unicamente a Francesco Fontana (1668-1708). In realtà, la stessa fu il risultato di una involontaria ‘staffetta’ familiare, a cui prese parte anche l’anziano padre Carlo (1636-1714) allorché la volta subì un inaspettato cedimento nel 1710, cioè quando il figlio era già scomparso. Inoltre, a motivo della pessima qualità dei materiali adoperati nella costruzione e della scarsa abilità delle maestranze, la stessa copertura venne aggiornata nuovamente verso la fine del Settecento sotto la direzione del nobile architetto locale Camillo Morigia (1743-1795). Dunque, l’obiettivo del contributo è quello di ricostruire – sulla base delle evidenze archivistiche e delle testimonianze dei cronisti – tanto la vicenda e il ruolo dei singoli protagonisti, quanto i caratteri romani specifici del manufatto, stabilendo in definitiva il ruolo che questo ricoprì all’interno del panorama artistico romagnolo del XVIII secolo.