The essay is a sociological analysis of the value and the role of donations in sanitary policies of blood. The article is divided in three parts. The first paragraph is dedicated to the analysis of the services where a system of welfare is organized based on free blood donations. The second examines the depth of the cultural, social and economical value of blood donation, and the work of voluntary associations employed to promote solidarity and organize fluxes. Finally, the third part investigates in practice the actual sustainability of a model based on an exclusive market of donators, such as the Italian one.

Il sistema dei servizi imperniato sulla donazione volontaria e gratuita del sangue rappresenta uno spaccato per molti aspetti peculiare delle politiche pubbliche della sanità e del welfare. Innanzitutto, il sangue è un bene vitale, e i servizi ad esso legati sono attività irrinunciabili in qualunque democrazia contemporanea. In secondo luogo, un mercato fondato sul dono rappresenta una sfida interessante sia per i liberisti che per i democratici, perché nella sua unicità può rivelare prospettive inedite sui due poli del contendere, la garanzia universale dei diritti e la sostenibilità economica delle erogazioni pubbliche. Terzo, il sistema dei servizi che ruotano attorno al sangue, laddove il mercato sia costituito in forma prevalente da donatori volontari e non remunerati, è un esempio emblematico di sistema misto, in cui si ritrovano a cooperare insieme istituzioni pubbliche, organizzazioni non profit e imprese. Se stringiamo poi l’obiettivo sul caso particolare protagonista di questa trattazione, quello italiano, non può non colpire il fatto che ci troviamo di fronte a una democrazia difficile, affetta da diversi particolarismi patologici, che sul problema in questione è riuscita invece a costruire e a difendere un mercato interamente imperniato su un forma di altruismo radicale come la donazione del preziosissimo liquido. Segnalandosi anche a livello internazionale tra i paesi pionieri della cultura del dono: l’Avis, la più importante associazione italiana di donatori del sangue, e il suo fondatore, il medico Vittorio Formentano, sono riconosciuti tra i pionieri della Fiods, la Federazione Internazionale delle Organizzazioni dei Donatori del Sangue, nata tra Torino e Bruxelles tra il 1948 e il 1955. Per dovere di cronaca, Formentano ne è stato addirittura il primo Presidente. Dunque, tanto caratteristico da risultare quasi unico, il mercato della donazione del sangue, proprio in virtù di queste sue peculiarità, rappresenta, a parer di chi scrive, un osservatorio interessante delle caratteristiche del nostro welfare, dei costi e dei benefici derivanti dal coinvolgimento reale di soggetti del terzo settore nella programmazione e nella gestione dei servizi, delle nuove sfide che le trasformazioni della società e delle tecnologie impongono al sistema socio-sanitario. Il saggio qui presentato si propone di offrire alla discussione pubblica sulle evoluzioni in corso del welfare alcuni spunti di riflessione, a partire dallo studio del mercato della donazione e delle caratteristiche dei servizi che rispondono al bisogno di sangue in Italia. L’articolo è organizzato in tre parti. Il primo paragrafo è dedicato alla messa a fuoco del sistema dei servizi, tutti fondati sullo scambio di sangue, che si generano con l’atto della donazione: la complessità dell’oggetto di studio merita di essere sviscerata non solo per esigenze analitiche ed espositive, ma anche perché sintomatica della densità di significati e di implicazioni socio-culturali dei servizi e delle politiche della salute nell’epoca contemporanea. Di seguito, si procederà ad esaminare in profondità il valore della donazione del sangue: si prenderanno in considerazioni le dimensioni culturali, sociali ed economiche legate sia al gesto del dono che al lavoro delle associazioni di volontariato impegnate a promuovere la solidarietà e a organizzare i flussi. Infine, la terza parte indaga sul campo l’effettiva sostenibilità di un modello, quello appunto basato sul mercato esclusivo di donatori, la cui affermazione, in Italia ma non solo, è avvenuta sulla spinta di un ideale, prima che su considerazioni di natura economica.

Mercato del dono e servizi alla persona su base volontaria. Le politiche sanitarie del sangue / Peruzzi, Gaia. - In: ECONOMIA DEI SERVIZI. - ISSN 1970-4860. - STAMPA. - 1:1/2010(2010), pp. 115-134. [10.2382/32702]

Mercato del dono e servizi alla persona su base volontaria. Le politiche sanitarie del sangue

PERUZZI, GAIA
2010

Abstract

The essay is a sociological analysis of the value and the role of donations in sanitary policies of blood. The article is divided in three parts. The first paragraph is dedicated to the analysis of the services where a system of welfare is organized based on free blood donations. The second examines the depth of the cultural, social and economical value of blood donation, and the work of voluntary associations employed to promote solidarity and organize fluxes. Finally, the third part investigates in practice the actual sustainability of a model based on an exclusive market of donators, such as the Italian one.
2010
Il sistema dei servizi imperniato sulla donazione volontaria e gratuita del sangue rappresenta uno spaccato per molti aspetti peculiare delle politiche pubbliche della sanità e del welfare. Innanzitutto, il sangue è un bene vitale, e i servizi ad esso legati sono attività irrinunciabili in qualunque democrazia contemporanea. In secondo luogo, un mercato fondato sul dono rappresenta una sfida interessante sia per i liberisti che per i democratici, perché nella sua unicità può rivelare prospettive inedite sui due poli del contendere, la garanzia universale dei diritti e la sostenibilità economica delle erogazioni pubbliche. Terzo, il sistema dei servizi che ruotano attorno al sangue, laddove il mercato sia costituito in forma prevalente da donatori volontari e non remunerati, è un esempio emblematico di sistema misto, in cui si ritrovano a cooperare insieme istituzioni pubbliche, organizzazioni non profit e imprese. Se stringiamo poi l’obiettivo sul caso particolare protagonista di questa trattazione, quello italiano, non può non colpire il fatto che ci troviamo di fronte a una democrazia difficile, affetta da diversi particolarismi patologici, che sul problema in questione è riuscita invece a costruire e a difendere un mercato interamente imperniato su un forma di altruismo radicale come la donazione del preziosissimo liquido. Segnalandosi anche a livello internazionale tra i paesi pionieri della cultura del dono: l’Avis, la più importante associazione italiana di donatori del sangue, e il suo fondatore, il medico Vittorio Formentano, sono riconosciuti tra i pionieri della Fiods, la Federazione Internazionale delle Organizzazioni dei Donatori del Sangue, nata tra Torino e Bruxelles tra il 1948 e il 1955. Per dovere di cronaca, Formentano ne è stato addirittura il primo Presidente. Dunque, tanto caratteristico da risultare quasi unico, il mercato della donazione del sangue, proprio in virtù di queste sue peculiarità, rappresenta, a parer di chi scrive, un osservatorio interessante delle caratteristiche del nostro welfare, dei costi e dei benefici derivanti dal coinvolgimento reale di soggetti del terzo settore nella programmazione e nella gestione dei servizi, delle nuove sfide che le trasformazioni della società e delle tecnologie impongono al sistema socio-sanitario. Il saggio qui presentato si propone di offrire alla discussione pubblica sulle evoluzioni in corso del welfare alcuni spunti di riflessione, a partire dallo studio del mercato della donazione e delle caratteristiche dei servizi che rispondono al bisogno di sangue in Italia. L’articolo è organizzato in tre parti. Il primo paragrafo è dedicato alla messa a fuoco del sistema dei servizi, tutti fondati sullo scambio di sangue, che si generano con l’atto della donazione: la complessità dell’oggetto di studio merita di essere sviscerata non solo per esigenze analitiche ed espositive, ma anche perché sintomatica della densità di significati e di implicazioni socio-culturali dei servizi e delle politiche della salute nell’epoca contemporanea. Di seguito, si procederà ad esaminare in profondità il valore della donazione del sangue: si prenderanno in considerazioni le dimensioni culturali, sociali ed economiche legate sia al gesto del dono che al lavoro delle associazioni di volontariato impegnate a promuovere la solidarietà e a organizzare i flussi. Infine, la terza parte indaga sul campo l’effettiva sostenibilità di un modello, quello appunto basato sul mercato esclusivo di donatori, la cui affermazione, in Italia ma non solo, è avvenuta sulla spinta di un ideale, prima che su considerazioni di natura economica.
servizi socio-sanitari; donazione; sangue; cultura
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Mercato del dono e servizi alla persona su base volontaria. Le politiche sanitarie del sangue / Peruzzi, Gaia. - In: ECONOMIA DEI SERVIZI. - ISSN 1970-4860. - STAMPA. - 1:1/2010(2010), pp. 115-134. [10.2382/32702]
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