"Il paesaggio è sempre stato nulla più che una sensazione, un'immagine instabile, un'esperienza fuggevole e incerta". Questa definizione di Vitta fa apparire vano ogni tentativo di dare al paesaggio una definizione seppure vaga o generica e gli studi contemporanei non hanno potuto non assumere questa inafferrabilità come punto di partenza di ogni ulteriore e possibile riflessione. La pluralità, la diversità, l'incommensurabilità, la capacità di mutare seguendo i sentimenti e le conoscenze di chi osserva, rinvia continuamente a qualcosa che è altro da sé, anzi conduce ad affermare, stavolta con certezza, che il paesaggio non va mai da sé. Per questa ragione, non solo si è rinunciato al tentativo di racchiuderlo in un'unica figura concettuale, lasciando ampia libertà semantica alla sua costituzione, ma di svincolarlo da ogni sua rappresentazione iconica. Eppure ci si è chiesti se e quanto fosse possibile indagare sulle sue singole componenti e di comprendere quanto ciascuna fosse in grado di influenzarne il valore e soprattutto quanto la natura con i suoi mutevoli colori potesse far variare la percezione del paesaggio. Per questo studio si è preso in considerazione il territorio di Tuscania, che è ricchissimo sia di evidenze archeologiche, che coprono un arco temporale vastissimo che vanno dall’età etrusca a quella romana fino a quella medievale presenti nei grandi complessi architettonici delle colline di Rivellino e San Pietro, sia di emergenze naturalistiche riconosciute e tutelate anche a livello comunitario. Vi si può trovare la vegetazione ripariale: pioppi, ontani, salici e fasce di canneto, gruppi di sambuchi ombreggiano felci anche poco comuni come il capel venere, si intercala a strutture vegetative più imponenti quale è quella delle formazioni boschive con i cerri, i carpini, i cornioli, a quella tipica della macchia mediterranea (lecci, roverelle, aceri …) e ad ampie fasce aperte di pascolo o coltivo. Questa bellissima varietà di essenze definisce volumi, qualifica colori, varia strutture e caratterizza trame che variano con il variare delle stagione. Ecco, a tutta questa congerie di elementi si è cercato di dare un ordine, una classificazione, una qualificazione di valenza, diretta e/o indiretta, in rapporto all’orografia, in relazione elementi architettonici, in connessione all’evoluzione storica dei luoghi e anche di caratterizzazione rispetto ai “punti panoramici” di antica memoria che ricordano ancora oggi quanto sia potenzialmente estetica la presenza del verde nella compagine paesaggistica di un territorio.

Tutti i colori del verde. Il significato della natura nella qualificazione identitaria del paesaggio. Un metodo di analisi applicato al territorio di Tuscania / Vitiello, Maria; Rosolino, Christian. - 1:X(2014), pp. 205-211. (Intervento presentato al convegno Conferenza del Colore tenutosi a Genova).

Tutti i colori del verde. Il significato della natura nella qualificazione identitaria del paesaggio. Un metodo di analisi applicato al territorio di Tuscania

Vitiello, Maria
Primo
;
Rosolino, Christian
2014

Abstract

"Il paesaggio è sempre stato nulla più che una sensazione, un'immagine instabile, un'esperienza fuggevole e incerta". Questa definizione di Vitta fa apparire vano ogni tentativo di dare al paesaggio una definizione seppure vaga o generica e gli studi contemporanei non hanno potuto non assumere questa inafferrabilità come punto di partenza di ogni ulteriore e possibile riflessione. La pluralità, la diversità, l'incommensurabilità, la capacità di mutare seguendo i sentimenti e le conoscenze di chi osserva, rinvia continuamente a qualcosa che è altro da sé, anzi conduce ad affermare, stavolta con certezza, che il paesaggio non va mai da sé. Per questa ragione, non solo si è rinunciato al tentativo di racchiuderlo in un'unica figura concettuale, lasciando ampia libertà semantica alla sua costituzione, ma di svincolarlo da ogni sua rappresentazione iconica. Eppure ci si è chiesti se e quanto fosse possibile indagare sulle sue singole componenti e di comprendere quanto ciascuna fosse in grado di influenzarne il valore e soprattutto quanto la natura con i suoi mutevoli colori potesse far variare la percezione del paesaggio. Per questo studio si è preso in considerazione il territorio di Tuscania, che è ricchissimo sia di evidenze archeologiche, che coprono un arco temporale vastissimo che vanno dall’età etrusca a quella romana fino a quella medievale presenti nei grandi complessi architettonici delle colline di Rivellino e San Pietro, sia di emergenze naturalistiche riconosciute e tutelate anche a livello comunitario. Vi si può trovare la vegetazione ripariale: pioppi, ontani, salici e fasce di canneto, gruppi di sambuchi ombreggiano felci anche poco comuni come il capel venere, si intercala a strutture vegetative più imponenti quale è quella delle formazioni boschive con i cerri, i carpini, i cornioli, a quella tipica della macchia mediterranea (lecci, roverelle, aceri …) e ad ampie fasce aperte di pascolo o coltivo. Questa bellissima varietà di essenze definisce volumi, qualifica colori, varia strutture e caratterizza trame che variano con il variare delle stagione. Ecco, a tutta questa congerie di elementi si è cercato di dare un ordine, una classificazione, una qualificazione di valenza, diretta e/o indiretta, in rapporto all’orografia, in relazione elementi architettonici, in connessione all’evoluzione storica dei luoghi e anche di caratterizzazione rispetto ai “punti panoramici” di antica memoria che ricordano ancora oggi quanto sia potenzialmente estetica la presenza del verde nella compagine paesaggistica di un territorio.
2014
Conferenza del Colore
Paesaggio; tutela; identità; verde
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Tutti i colori del verde. Il significato della natura nella qualificazione identitaria del paesaggio. Un metodo di analisi applicato al territorio di Tuscania / Vitiello, Maria; Rosolino, Christian. - 1:X(2014), pp. 205-211. (Intervento presentato al convegno Conferenza del Colore tenutosi a Genova).
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Vitiello-Rosolino_Tutti-colori-verde_2014.pdf

accesso aperto

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 370.68 kB
Formato Adobe PDF
370.68 kB Adobe PDF

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1384801
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact