Le relazioni che legano la scienza della visione alla "questione" della prospettiva antica possono essere ritenute un capitolo fondamentale della ricerca di una risposta relativa all'esistenza o meno di una costruzione prospettica nell'antichità. Se da tempo Euclide e il suo trattato sulla visione sono stati presi in considerazione come sponda ante quem per una datazione della questione, si ritiene opportuno sottolineare il ruolo dell'ottica di Tolomeo nella definizione di alcune delle caratteristiche che saranno alla base della teoria prospettica lineare così come codificata dal nostro Rinascimento. In particolare, si fa qui riferimento alla definizione dell'acuità visiva e del ruolo nell'ottica Tolemaica di un asse di visione privilegiata che individua al contempo, unitamente all'analisi stereoscopica del reale, una giacitura principale, estraendola dallo spazio indifferenziato di stampo euclideo. Tracce di questa nuova impostazione possono essere individuate nella decorazione parietale antica, e sembrano efficacemente raccontate, sia pure in termini poetici, da Lucrezio nel suo De rerum natura.
La prospettiva nell'ottica antica: il contributo di Tolomeo / Carlevaris, Anna Laura. - In: DISEGNARE IDEE IMMAGINI. - ISSN 1123-9247. - STAMPA. - 27:27/2003(2003), pp. 16-29.
La prospettiva nell'ottica antica: il contributo di Tolomeo
CARLEVARIS, Anna Laura
2003
Abstract
Le relazioni che legano la scienza della visione alla "questione" della prospettiva antica possono essere ritenute un capitolo fondamentale della ricerca di una risposta relativa all'esistenza o meno di una costruzione prospettica nell'antichità. Se da tempo Euclide e il suo trattato sulla visione sono stati presi in considerazione come sponda ante quem per una datazione della questione, si ritiene opportuno sottolineare il ruolo dell'ottica di Tolomeo nella definizione di alcune delle caratteristiche che saranno alla base della teoria prospettica lineare così come codificata dal nostro Rinascimento. In particolare, si fa qui riferimento alla definizione dell'acuità visiva e del ruolo nell'ottica Tolemaica di un asse di visione privilegiata che individua al contempo, unitamente all'analisi stereoscopica del reale, una giacitura principale, estraendola dallo spazio indifferenziato di stampo euclideo. Tracce di questa nuova impostazione possono essere individuate nella decorazione parietale antica, e sembrano efficacemente raccontate, sia pure in termini poetici, da Lucrezio nel suo De rerum natura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.