Nella prospettiva civilistica il controllo da parte del creditore circa l’esatto adempimento dell’obbligazione non presenta particolari problematicità, mentre la specialità del vincolo contrattuale lavoristico che, pur se ricondotto allo schema del contratto di scambio, è connotato dall’inevitabile coinvolgimento psicofisico che caratterizza il comportamento solutorio, dall’implicazione della totalità della persona del lavoratore nell’adempimento dell’obbligazione di facere e dalla posizione asimmetrica delle parti nella relazione, con il lavoratore in posizione di soggezione e dipendenza rispetto alla preminenza economica dell’imprenditore, pone la necessità di individuare una “frontiera mobile” (D’Antona), nella quale il potere di controllo del creditore arretri di fronte all’esigenza di tutela della libertà e della dignità della persona del prestatore/debitore. Il contratto di lavoro ha per oggetto non una res ma energie psicofisiche che sono tutt’uno con la persona del lavoratore e sebbene il lavoratore implicitamente accetti che dalla valutazione di attitudini e informazioni personali, funzionali all’attività da svolgere, e dalla comunanza stessa di vita aziendale, conseguano una naturale maggiore esposizione, questo non può significare che ogni spazio di libertà e di riservatezza sia sacrificato, a pena di compromettere la sua stessa dignità e personalità . È inevitabile che alcuni dati personali perdano il loro carattere riservato e che il diritto di riservatezza si ridimensioni quando è calato in un contesto lavorativo, affievolito dalle ragioni produttive e organizzative del datore che comportano il controllo sull’adempimento e pongono, in una certa misura, il lavoratore stesso sotto osservazione. Da questo devono discendere, però, un’attenzione specifica e specifiche tutele che tengano in debito conto le esigenze contrapposte e realizzino il necessario contemperamento fra le stesse, senza eliminare completamente quello spazio essenziale di libertà e riservatezza che ogni lavoratore ha diritto di vedere rispettato anche nella vita aziendale. In tema di controlli a distanza si manifesta con maggiore evidenza la doppia anima regolativa che caratterizza i controlli datoriali sul lavoratore: la tutela della persona del lavoratore non può ragionevolmente esaurirsi in quella lavoristica, dovendosi dar voce anche all’altra fondamentale esigenza che viene in rilievo, consistente nella tutela della riservatezza . In questo ambito si intersecano due diversi piani regolativi, quello speciale statutario e quello della disciplina generale in materia di tutela dei dati personali, che evidenziano due angoli prospettici diversi, anche se entrambi focalizzati sulla tutela della dignità della persona. La norma lavoristica protegge la persona da forme di controllo ritenute “odiose” e contempera il diritto del lavoratore con la libertà d’impresa e con l’interesse alla sua efficiente organizzazione, la disciplina generale protegge la “riservatezza”, l’“identità personale” e “i dati personali” (art. 2, comma 1 Codice privacy) e li contrappone all’interesse alla libera circolazione dei dati e a quello all’innovazione tecnologica e digitale Pur riconoscendo che i due corpi normativi costituiscono la risposta dell’ordinamento a vicende storiche e ad esigenze diverse, risulta comunque evidente che la vocazione e l’ambizione comune ad entrambi sia volta a dare attuazione ed effettività al valore costituzionalmente rilevante della dignità dell’individuo, sia nella qualità di lavoratore che, ancora prima e indipendentemente dal ruolo sociale rivestito, quale persona . Si è progressivamente consolidata la consapevolezza che il lavoratore, come ogni persona fisica, ha diritto alla “protezione dei dati personali che lo riguardano” (art. 1, D.lgs. n. 196/2003 Codice privacy) ed evidentemente mantiene la titolarità di questo diritto anche durante lo svolgimento della prestazione lavorativa.

Esercizio del potere di controllo e riservatezza del lavoratore / Guarella, Emanuela. - (2020 Feb 24).

Esercizio del potere di controllo e riservatezza del lavoratore

GUARELLA, EMANUELA
24/02/2020

Abstract

Nella prospettiva civilistica il controllo da parte del creditore circa l’esatto adempimento dell’obbligazione non presenta particolari problematicità, mentre la specialità del vincolo contrattuale lavoristico che, pur se ricondotto allo schema del contratto di scambio, è connotato dall’inevitabile coinvolgimento psicofisico che caratterizza il comportamento solutorio, dall’implicazione della totalità della persona del lavoratore nell’adempimento dell’obbligazione di facere e dalla posizione asimmetrica delle parti nella relazione, con il lavoratore in posizione di soggezione e dipendenza rispetto alla preminenza economica dell’imprenditore, pone la necessità di individuare una “frontiera mobile” (D’Antona), nella quale il potere di controllo del creditore arretri di fronte all’esigenza di tutela della libertà e della dignità della persona del prestatore/debitore. Il contratto di lavoro ha per oggetto non una res ma energie psicofisiche che sono tutt’uno con la persona del lavoratore e sebbene il lavoratore implicitamente accetti che dalla valutazione di attitudini e informazioni personali, funzionali all’attività da svolgere, e dalla comunanza stessa di vita aziendale, conseguano una naturale maggiore esposizione, questo non può significare che ogni spazio di libertà e di riservatezza sia sacrificato, a pena di compromettere la sua stessa dignità e personalità . È inevitabile che alcuni dati personali perdano il loro carattere riservato e che il diritto di riservatezza si ridimensioni quando è calato in un contesto lavorativo, affievolito dalle ragioni produttive e organizzative del datore che comportano il controllo sull’adempimento e pongono, in una certa misura, il lavoratore stesso sotto osservazione. Da questo devono discendere, però, un’attenzione specifica e specifiche tutele che tengano in debito conto le esigenze contrapposte e realizzino il necessario contemperamento fra le stesse, senza eliminare completamente quello spazio essenziale di libertà e riservatezza che ogni lavoratore ha diritto di vedere rispettato anche nella vita aziendale. In tema di controlli a distanza si manifesta con maggiore evidenza la doppia anima regolativa che caratterizza i controlli datoriali sul lavoratore: la tutela della persona del lavoratore non può ragionevolmente esaurirsi in quella lavoristica, dovendosi dar voce anche all’altra fondamentale esigenza che viene in rilievo, consistente nella tutela della riservatezza . In questo ambito si intersecano due diversi piani regolativi, quello speciale statutario e quello della disciplina generale in materia di tutela dei dati personali, che evidenziano due angoli prospettici diversi, anche se entrambi focalizzati sulla tutela della dignità della persona. La norma lavoristica protegge la persona da forme di controllo ritenute “odiose” e contempera il diritto del lavoratore con la libertà d’impresa e con l’interesse alla sua efficiente organizzazione, la disciplina generale protegge la “riservatezza”, l’“identità personale” e “i dati personali” (art. 2, comma 1 Codice privacy) e li contrappone all’interesse alla libera circolazione dei dati e a quello all’innovazione tecnologica e digitale Pur riconoscendo che i due corpi normativi costituiscono la risposta dell’ordinamento a vicende storiche e ad esigenze diverse, risulta comunque evidente che la vocazione e l’ambizione comune ad entrambi sia volta a dare attuazione ed effettività al valore costituzionalmente rilevante della dignità dell’individuo, sia nella qualità di lavoratore che, ancora prima e indipendentemente dal ruolo sociale rivestito, quale persona . Si è progressivamente consolidata la consapevolezza che il lavoratore, come ogni persona fisica, ha diritto alla “protezione dei dati personali che lo riguardano” (art. 1, D.lgs. n. 196/2003 Codice privacy) ed evidentemente mantiene la titolarità di questo diritto anche durante lo svolgimento della prestazione lavorativa.
24-feb-2020
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Tesi_dottorato_Guarella.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 2.29 MB
Formato Adobe PDF
2.29 MB Adobe PDF

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1374751
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact