Sentire e leggere insulti espliciti in televisione, nei giornali o sui social network sta diventando sempre più frequente. Negli ultimi anni anche i leader politici, che dovrebbero essere particolarmente attenti al linguaggio che utilizzano in pubblico, hanno iniziato ad insultare apertamente gli avversari con epiteti fortemente dispregiativi, quali “scimmia puzzolente" (verso un ministro di colore), “truffatore e traditore” (verso un politico che ha votato diversamente dal previsto), “coglione” (verso un politico avversario), “salma” (verso un politico anziano). Alcuni di questi insulti negano le qualità morali delle persone a cui sono diretti, mentre altri ne negano le capacità intellettive o sociali. Di recente, la psicologia ha dimostrato che moralità, competenza e socievolezza costituiscono le dimensioni principali utilizzate nella valutazione di sé e nella formazione delle impressioni sugli altri. In particolare, la moralità svolge un ruolo cruciale nel regolare il comportamento interpersonale e tra individuo e gruppo. Di conseguenza, la negazione di moralità negli altri dovrebbe costituire una delle peggiori forme di offesa e discriminazione. Questa questione può essere considerata proprio esaminando il linguaggio utilizzato dalle persone per schernire, umiliare e offendere gli altri in maniera più o meno grave e intenzionale, ossia gli insulti
La negazione della moralità nel linguaggio degli insulti / Moscatelli, Silvia; Menegatti, Michela; Albarello, Flavia; Rubini, Monica. - In: THE INQUISITIVE MIND. - ISSN 2240-2454. - 7:(2014).
La negazione della moralità nel linguaggio degli insulti
Albarello Flavia;
2014
Abstract
Sentire e leggere insulti espliciti in televisione, nei giornali o sui social network sta diventando sempre più frequente. Negli ultimi anni anche i leader politici, che dovrebbero essere particolarmente attenti al linguaggio che utilizzano in pubblico, hanno iniziato ad insultare apertamente gli avversari con epiteti fortemente dispregiativi, quali “scimmia puzzolente" (verso un ministro di colore), “truffatore e traditore” (verso un politico che ha votato diversamente dal previsto), “coglione” (verso un politico avversario), “salma” (verso un politico anziano). Alcuni di questi insulti negano le qualità morali delle persone a cui sono diretti, mentre altri ne negano le capacità intellettive o sociali. Di recente, la psicologia ha dimostrato che moralità, competenza e socievolezza costituiscono le dimensioni principali utilizzate nella valutazione di sé e nella formazione delle impressioni sugli altri. In particolare, la moralità svolge un ruolo cruciale nel regolare il comportamento interpersonale e tra individuo e gruppo. Di conseguenza, la negazione di moralità negli altri dovrebbe costituire una delle peggiori forme di offesa e discriminazione. Questa questione può essere considerata proprio esaminando il linguaggio utilizzato dalle persone per schernire, umiliare e offendere gli altri in maniera più o meno grave e intenzionale, ossia gli insultiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.