Il presente lavoro ha ad oggetto il tema della fiscalità ambientale. La tesi è suddivisa in cinque capitoli. Nel primo capitolo si è cercato di analizzare le tappe più importanti dell’evoluzione storico-normativa della fiscalità ambientale in ambito internazionale, partendo dall’analisi della nozione giuridica di ambiente. Ho ritenuto opportuno ricostruire una panoramica delle Conferenze e dei Trattati internazionali che hanno contribuito all’elaborazione giuridica dell’ambiente e all’affermazione della politica ambientale nei vari Paesi. A conclusione di questa ricostruzione storico-normativa, è apparso utile, ai fini di un adeguato approfondimento del tema oggetto dell’elaborato, analizzare i diversi livelli in cui si snoda il tema della fiscalità ambientale. Tre sono i livelli di sviluppo che riguardano la materia della tassazione ambientale ossia: quello internazionale, quello europeo e quello nazionale. Nel secondo capitolo si è cercato invece di effettuare un’analisi più dettagliata della tassazione ambientale nel quadro giuridico europeo, partendo dall’imposizione in materia ambientale nell’ordinamento europeo per arrivare all’individuazione dei principi che sono stati man mano introdotti nella storia della imposizione ambientale in ambito europeo, particolare attenzione è stata riservata al principio “chi inquina paga’’. Fondamentale, nell’affermazione di una politica ambientale europea, è stato il ruolo assunto dalle Istituzioni comunitarie e dai Trattati che si sono via via susseguiti. Ed invero, la tutela dell’ambiente nel quadro giuridico europeo divenne, soprattutto a seguito del Trattato di Maastricht, un obiettivo dell’azione comunitaria. Oggi la tutela dell’ambiente è assicurata dal Titolo XX del TFUE e, in particolare, dagli artt.191, 192, 193 del TFUE. Nell’evoluzione storico normativa della tutela ambientale in ambito europeo, si distinguono tre diversi periodi: un primo periodo (dal 1957 al 1985), un secondo periodo (dal 1986 al 1991) ed un terzo periodo successivo al Trattato di Maastricht (dal 1992 ad oggi). Alla luce del quadro giuridico internazionale ed europeo descritto, ho ritenuto opportuno affrontare l’analisi della tassazione ambientale nel quadro giuridico nazionale, i principi a fondamento delle politiche italiane e gli strumenti a tutela dell’ambiente. Il diritto ambientale italiano ha una derivazione in prevalenza sovranazionale; le normative che riguardano il diritto dell’ambiente all’interno del nostro ordinamento derivano, infatti, da fonti internazionali e comunitarie e la legislazione interna si è nel tempo adeguata successivamente all’azione delle altre autorità extranazionali. Nello specifico, nel nostro ordinamento, l’ambiente diviene un bene giuridico tutelabile solo nel 2001, con la legge costituzionale n. 3 che introduce nella nostra Carta costituzionale la tutela ambientale, importante in tal senso sarà l’esame della Legge costituzionale n. 3/2001 che ha modificato il Titolo V della Costituzione e disciplinato la materia ambientale. Quest’ultima analisi è stata utile per introdurre il tema della definizione e del concetto di “tributo ambientale” e della sua evoluzione storica da tributo con finalità ambientale a tributo ambientale in senso stretto. Negli ultimi due capitoli, l’attenzione è stata focalizzata su le singole fattispecie impositive della fiscalità ambientale nazionale. Le tipologie dei tributi ambientali in Italia sono suddivise in: 1)Tributi ambientali erariali. Tra questi, si ricorda: La carbon tax (la tassa sul carbonio), e l’imposta sulle emissioni di anidride solforosa (SO2) e di ossidi di azoto (NOx). 2) Tributi ambientali regionali. Tra questi possiamo ricordare: L’imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili, e il tributo speciale regionale sul conferimento di rifiuti in discarica. 3) Tributi ambientali provinciali e comunali. In questa ultima categoria, si ricordano: Il tributo provinciale per il finanziamento ambientale, e l’imposta di soggiorno. Una particolare attenzione è stata dedicata alla tassa sui rifiuti (tari). Il quinto, e ultimo capitolo della tesi ha ad oggetto altri esempi di ‘‘ecotributi’’, l’ecopass di Milano, il caso della tassa sul lusso della Regione Sardegna ed alcuni casi di cronaca nazionale che hanno riguardato più da vicino il tema della tutela ambientale come il Caso ILVA in merito all’emergenza ambientale a Taranto, ed il Caso Costa Concordia. Infine, l’approfondimento di questo tema ci ha permesso di effettuare un'analisi volta a fornire un quadro conclusivo sulla fiscalità ambientale in Italia e di pervenire ad alcune importanti osservazioni concernenti la fiscalità ambientale nel nostro ordinamento.

La tassazione ambientale / Jaupi, Eda. - (2020 Feb 19).

La tassazione ambientale

JAUPI, EDA
19/02/2020

Abstract

Il presente lavoro ha ad oggetto il tema della fiscalità ambientale. La tesi è suddivisa in cinque capitoli. Nel primo capitolo si è cercato di analizzare le tappe più importanti dell’evoluzione storico-normativa della fiscalità ambientale in ambito internazionale, partendo dall’analisi della nozione giuridica di ambiente. Ho ritenuto opportuno ricostruire una panoramica delle Conferenze e dei Trattati internazionali che hanno contribuito all’elaborazione giuridica dell’ambiente e all’affermazione della politica ambientale nei vari Paesi. A conclusione di questa ricostruzione storico-normativa, è apparso utile, ai fini di un adeguato approfondimento del tema oggetto dell’elaborato, analizzare i diversi livelli in cui si snoda il tema della fiscalità ambientale. Tre sono i livelli di sviluppo che riguardano la materia della tassazione ambientale ossia: quello internazionale, quello europeo e quello nazionale. Nel secondo capitolo si è cercato invece di effettuare un’analisi più dettagliata della tassazione ambientale nel quadro giuridico europeo, partendo dall’imposizione in materia ambientale nell’ordinamento europeo per arrivare all’individuazione dei principi che sono stati man mano introdotti nella storia della imposizione ambientale in ambito europeo, particolare attenzione è stata riservata al principio “chi inquina paga’’. Fondamentale, nell’affermazione di una politica ambientale europea, è stato il ruolo assunto dalle Istituzioni comunitarie e dai Trattati che si sono via via susseguiti. Ed invero, la tutela dell’ambiente nel quadro giuridico europeo divenne, soprattutto a seguito del Trattato di Maastricht, un obiettivo dell’azione comunitaria. Oggi la tutela dell’ambiente è assicurata dal Titolo XX del TFUE e, in particolare, dagli artt.191, 192, 193 del TFUE. Nell’evoluzione storico normativa della tutela ambientale in ambito europeo, si distinguono tre diversi periodi: un primo periodo (dal 1957 al 1985), un secondo periodo (dal 1986 al 1991) ed un terzo periodo successivo al Trattato di Maastricht (dal 1992 ad oggi). Alla luce del quadro giuridico internazionale ed europeo descritto, ho ritenuto opportuno affrontare l’analisi della tassazione ambientale nel quadro giuridico nazionale, i principi a fondamento delle politiche italiane e gli strumenti a tutela dell’ambiente. Il diritto ambientale italiano ha una derivazione in prevalenza sovranazionale; le normative che riguardano il diritto dell’ambiente all’interno del nostro ordinamento derivano, infatti, da fonti internazionali e comunitarie e la legislazione interna si è nel tempo adeguata successivamente all’azione delle altre autorità extranazionali. Nello specifico, nel nostro ordinamento, l’ambiente diviene un bene giuridico tutelabile solo nel 2001, con la legge costituzionale n. 3 che introduce nella nostra Carta costituzionale la tutela ambientale, importante in tal senso sarà l’esame della Legge costituzionale n. 3/2001 che ha modificato il Titolo V della Costituzione e disciplinato la materia ambientale. Quest’ultima analisi è stata utile per introdurre il tema della definizione e del concetto di “tributo ambientale” e della sua evoluzione storica da tributo con finalità ambientale a tributo ambientale in senso stretto. Negli ultimi due capitoli, l’attenzione è stata focalizzata su le singole fattispecie impositive della fiscalità ambientale nazionale. Le tipologie dei tributi ambientali in Italia sono suddivise in: 1)Tributi ambientali erariali. Tra questi, si ricorda: La carbon tax (la tassa sul carbonio), e l’imposta sulle emissioni di anidride solforosa (SO2) e di ossidi di azoto (NOx). 2) Tributi ambientali regionali. Tra questi possiamo ricordare: L’imposta sulle emissioni sonore degli aeromobili, e il tributo speciale regionale sul conferimento di rifiuti in discarica. 3) Tributi ambientali provinciali e comunali. In questa ultima categoria, si ricordano: Il tributo provinciale per il finanziamento ambientale, e l’imposta di soggiorno. Una particolare attenzione è stata dedicata alla tassa sui rifiuti (tari). Il quinto, e ultimo capitolo della tesi ha ad oggetto altri esempi di ‘‘ecotributi’’, l’ecopass di Milano, il caso della tassa sul lusso della Regione Sardegna ed alcuni casi di cronaca nazionale che hanno riguardato più da vicino il tema della tutela ambientale come il Caso ILVA in merito all’emergenza ambientale a Taranto, ed il Caso Costa Concordia. Infine, l’approfondimento di questo tema ci ha permesso di effettuare un'analisi volta a fornire un quadro conclusivo sulla fiscalità ambientale in Italia e di pervenire ad alcune importanti osservazioni concernenti la fiscalità ambientale nel nostro ordinamento.
19-feb-2020
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