La tesi consiste nell’edizione, corredata da traduzione e commento, delle iscrizioni metriche greche provenienti dalla parte orientale della Frigia (odierna Turchia), regione dell’antica Asia Minore. Si tratta di un corpus di circa novanta iscrizioni datate tra il II e il V secolo d.C., in prevalenza epigrammi funerari, ma anche votivi e onorifici, che presentano caratteristiche molto differenti a seconda della tipologia di testo e della zona di provenienza dell’iscrizione, sia per quanto riguarda il livello della lingua greca sia in relazione alla qualità dello stile poetico. Di ogni epigrafe viene fornita una nuova edizione, che si basa sulle edizioni precedenti e sulla visione diretta di riproduzioni fotografiche della pietra o di calchi da essa ricavati, qualora essi siano disponibili. All’edizione fanno seguito la traduzione, lo stato dell’arte relativo al documento e – quando possibile – una breve descrizione del supporto epigrafico e dell’aspetto paleografico dell’iscrizione. Il commento è incentrato sugli aspetti linguistici, filologici e letterari degli epigrammi. Ci si è soffermati in particolare sulle caratteristiche della lingua greca di questi testi, che oltre a registrare fenomeni dovuti all’età tarda comuni allo sviluppo generale della lingua e una maggiore aderenza alle pronunce proprie della lingua parlata, è talvolta influenzata dalla sopravvivenza nel territorio di una lingua di sostrato, il neo-frigio. L’altro punto focale del commento è l’analisi della tradizione letteraria che sta alla base di questi testi: dalla lettura delle iscrizioni emerge chiaramente come le opere che costituiscono il modello primario per la maggior parte degli epigrammi siano i poemi omerici, circostanza non sorprendente se si considera l’importanza che Omero ebbe nell’istruzione scolastica anche di base fino alla tarda età imperiale. Le influenze letterarie non si limitano tuttavia al retaggio omerico: a un esame più approfondito i vari componimenti appaiono infatti costellati da un lessico e da una fraseologia molto più variegati, che si differenziano a seconda della formazione degli autori dei singoli epigrammi (quasi sempre figure del tutto sfuggenti) e del contesto culturale e sociale in cui operavano, i cui limiti corrispondono talvolta ad aree geografiche ben precise. In particolare, è notevole la presenza di lessico ed espressioni che si riscontrano in opere più recenti, di genere epico ma non solo, spesso frutto di un contesto culturale cristiano, che si riflette più o meno esplicitamente in molte delle iscrizioni metriche prese in esame. Il ricorso a tali elementi ‘nuovi’ da parte degli autori di questi testi può essere interpretato sotto due diverse prospettive, tra le quali non è sempre agevole scegliere, in parte a causa delle incertezze di datazione che interessano la maggior parte delle iscrizioni considerate. Da un lato, la presenza di lessico ed espressioni di uno stile differente da quello omerico o tradizionale può infatti essere un segno della conoscenza da parte degli autori degli epigrammi della letteratura più recente, che viene presa consapevolmente a modello; tale ripresa assume un significato molto più profondo se si tratta di opere di origine cristiana. Dall’altro, la stessa circostanza può essere viceversa interpretata come una manifestazione del ruolo della poesia epigrafica nella formazione di un nuovo stile poetico, che si esprime in ambito letterario nelle opere di autori come Gregorio di Nazianzo e in generi come quello della Metafrasi dei Salmi, fino ad essere canonizzato dall’epica di Nonno di Panopoli. Un ulteriore aspetto che si è cercato di mettere in rilievo nell’analisi dei testi – e che è il più importante e indicativo per un’analisi che tenga conto anche delle caratteristiche ‘locali’ di questi testi poetici così particolari – è la presenza e la diffusione di formule epigrafiche a livello regionale: è stato infatti possibile individuare interi versi o singole espressioni attestati in iscrizioni differenti, a volte provenienti dal medesimo centro antico o da centri contigui, altre volte da località relativamente distanti tra loro; quest’ultima circostanza è indicativa di una circolazione epigrafica a più vasto raggio, che oggi è possibile intuire solo grazie a queste poche testimonianze. Il lavoro di questa tesi vuole essere un esempio dell’importanza che può rivestire lo studio delle iscrizioni metriche dell’Asia Minore per approfondire le attuali conoscenze in merito alla diffusione dell’istruzione e della cultura letteraria nel suddetto territorio anche in secoli molto avanzati dell’età imperiale. Dal punto di vista più specificamente letterario, gli epigrammi epigrafici presi in esame, pur essendo talvolta classificabili come ‘sottogenere’ nell’ottica di una letteratura canonicamente intesa, non solo costituiscono un’inestimabile documentazione dal punto di vista linguistico, ma svolgono anche un ruolo non trascurabile nello corso dell’evoluzione letteraria greca, sia che vengano interpretati come testi ‘pionieristici’ di un nuovo stile letterario in formazione, sia in qualità di testimoni sinceri e duraturi del retaggio culturale che la tradizione letteraria greca ha lasciato in epoche e luoghi così lontani da quelli in cui si è sviluppata.

Le iscrizioni metriche della Frigia orientale: paideia greca e identità locale. Edizione, traduzione e commento / Merisio, ELISA NURIA. - (2020 Feb 20).

Le iscrizioni metriche della Frigia orientale: paideia greca e identità locale. Edizione, traduzione e commento

MERISIO, ELISA NURIA
20/02/2020

Abstract

La tesi consiste nell’edizione, corredata da traduzione e commento, delle iscrizioni metriche greche provenienti dalla parte orientale della Frigia (odierna Turchia), regione dell’antica Asia Minore. Si tratta di un corpus di circa novanta iscrizioni datate tra il II e il V secolo d.C., in prevalenza epigrammi funerari, ma anche votivi e onorifici, che presentano caratteristiche molto differenti a seconda della tipologia di testo e della zona di provenienza dell’iscrizione, sia per quanto riguarda il livello della lingua greca sia in relazione alla qualità dello stile poetico. Di ogni epigrafe viene fornita una nuova edizione, che si basa sulle edizioni precedenti e sulla visione diretta di riproduzioni fotografiche della pietra o di calchi da essa ricavati, qualora essi siano disponibili. All’edizione fanno seguito la traduzione, lo stato dell’arte relativo al documento e – quando possibile – una breve descrizione del supporto epigrafico e dell’aspetto paleografico dell’iscrizione. Il commento è incentrato sugli aspetti linguistici, filologici e letterari degli epigrammi. Ci si è soffermati in particolare sulle caratteristiche della lingua greca di questi testi, che oltre a registrare fenomeni dovuti all’età tarda comuni allo sviluppo generale della lingua e una maggiore aderenza alle pronunce proprie della lingua parlata, è talvolta influenzata dalla sopravvivenza nel territorio di una lingua di sostrato, il neo-frigio. L’altro punto focale del commento è l’analisi della tradizione letteraria che sta alla base di questi testi: dalla lettura delle iscrizioni emerge chiaramente come le opere che costituiscono il modello primario per la maggior parte degli epigrammi siano i poemi omerici, circostanza non sorprendente se si considera l’importanza che Omero ebbe nell’istruzione scolastica anche di base fino alla tarda età imperiale. Le influenze letterarie non si limitano tuttavia al retaggio omerico: a un esame più approfondito i vari componimenti appaiono infatti costellati da un lessico e da una fraseologia molto più variegati, che si differenziano a seconda della formazione degli autori dei singoli epigrammi (quasi sempre figure del tutto sfuggenti) e del contesto culturale e sociale in cui operavano, i cui limiti corrispondono talvolta ad aree geografiche ben precise. In particolare, è notevole la presenza di lessico ed espressioni che si riscontrano in opere più recenti, di genere epico ma non solo, spesso frutto di un contesto culturale cristiano, che si riflette più o meno esplicitamente in molte delle iscrizioni metriche prese in esame. Il ricorso a tali elementi ‘nuovi’ da parte degli autori di questi testi può essere interpretato sotto due diverse prospettive, tra le quali non è sempre agevole scegliere, in parte a causa delle incertezze di datazione che interessano la maggior parte delle iscrizioni considerate. Da un lato, la presenza di lessico ed espressioni di uno stile differente da quello omerico o tradizionale può infatti essere un segno della conoscenza da parte degli autori degli epigrammi della letteratura più recente, che viene presa consapevolmente a modello; tale ripresa assume un significato molto più profondo se si tratta di opere di origine cristiana. Dall’altro, la stessa circostanza può essere viceversa interpretata come una manifestazione del ruolo della poesia epigrafica nella formazione di un nuovo stile poetico, che si esprime in ambito letterario nelle opere di autori come Gregorio di Nazianzo e in generi come quello della Metafrasi dei Salmi, fino ad essere canonizzato dall’epica di Nonno di Panopoli. Un ulteriore aspetto che si è cercato di mettere in rilievo nell’analisi dei testi – e che è il più importante e indicativo per un’analisi che tenga conto anche delle caratteristiche ‘locali’ di questi testi poetici così particolari – è la presenza e la diffusione di formule epigrafiche a livello regionale: è stato infatti possibile individuare interi versi o singole espressioni attestati in iscrizioni differenti, a volte provenienti dal medesimo centro antico o da centri contigui, altre volte da località relativamente distanti tra loro; quest’ultima circostanza è indicativa di una circolazione epigrafica a più vasto raggio, che oggi è possibile intuire solo grazie a queste poche testimonianze. Il lavoro di questa tesi vuole essere un esempio dell’importanza che può rivestire lo studio delle iscrizioni metriche dell’Asia Minore per approfondire le attuali conoscenze in merito alla diffusione dell’istruzione e della cultura letteraria nel suddetto territorio anche in secoli molto avanzati dell’età imperiale. Dal punto di vista più specificamente letterario, gli epigrammi epigrafici presi in esame, pur essendo talvolta classificabili come ‘sottogenere’ nell’ottica di una letteratura canonicamente intesa, non solo costituiscono un’inestimabile documentazione dal punto di vista linguistico, ma svolgono anche un ruolo non trascurabile nello corso dell’evoluzione letteraria greca, sia che vengano interpretati come testi ‘pionieristici’ di un nuovo stile letterario in formazione, sia in qualità di testimoni sinceri e duraturi del retaggio culturale che la tradizione letteraria greca ha lasciato in epoche e luoghi così lontani da quelli in cui si è sviluppata.
20-feb-2020
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1364428
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