La ricerca si pone l’obiettivo di indagare le dinamiche innovative che hanno determinato lo sviluppo economico dell’Italia nel secondo dopoguerra, con particolare attenzione al contesto istituzionale interno e internazionale europeo. A questo scopo è stato messo al centro dell’analisi il sistema pubblico nazionale d’innovazione, ovverossia quell’insieme di soggetti (istituzionali e non), di relazioni e di connessioni che determina la produzione e l’assimilazione di nuove conoscenze tecnologiche e di innovazioni. Il periodo storico preso in considerazione va dal 1955 al 1973, arco temporale in cui è possibile individuare la creazione e lo sviluppo di un ecosistema innovativo in grado di contribuire alla crescita economica. Il presente lavoro si articola in tre capitoli. Nel primo viene esplorata la teoria economica dei sistemi nazionali d’innovazione con particolare attenzione alle sue declinazioni storiche e alle dinamiche che caratterizzano i singoli sistemi a livello nazionale. A partire dalle opere seminali di Schumpeter e List, il capitolo ripercorre l’elaborazione concettuale del legame tra innovazione e cambiamento tecnologico, e la crescita economica. In particolare, vengono esaminati i principali fondatori della teoria del National Innovation System (NIS) ossia Christopher Freeman, Bengt-åke Lundvall Lundvall e Richard Nelson. Il secondo capitolo analizza sotto una prospettiva storica gli anni del miracolo economico fino al rallentamento della crescita nei primi anni ’70 e l’evoluzione del sistema nazionale d’innovazione, con particolare riferimento alle dinamiche che intercorrono tra i principali enti pubblici e alle istituzioni nei quali è possibile individuare i principali driver di cambiamento tecnologico. Lo studio empirico in questo capitolo si concentra inizialmente sul quadro generale italiano, utilizzando alcuni degli indicatori di innovazione principali quali gli investimenti in ricerca e sviluppo, la produzione brevettuale, le politiche pubbliche dedicate all’innovazione e le traiettorie settoriali di sviluppo. Il terzo e ultimo capitolo approfondisce ulteriormente le caratteristiche del sistema nazionale d’innovazione nel Secondo Dopoguerra prendendo in considerazioni ulteriori fattori e indicatori del cambiamento tecnologico. Vengono qui delineate ulteriormente le dinamiche settoriali dello sviluppo economico straordinario e l’impatto dell’importazione di tecnologia dall’estero. Il lavoro, infine, si propone di evidenziare il ruolo dell’innovazione nella sua declinazione sistemica all’interno del miracolo economico italiano, cercando di approfondire le intersezioni tra i principali attori economici pubblici e di far emergere le peculiarità del sistema stesso.

Il sistema pubblico d’innovazione italiano nel secondo dopoguerra (1955-1973) / Bandini, Giacomo. - (2020 Feb 24).

Il sistema pubblico d’innovazione italiano nel secondo dopoguerra (1955-1973)

BANDINI, GIACOMO
24/02/2020

Abstract

La ricerca si pone l’obiettivo di indagare le dinamiche innovative che hanno determinato lo sviluppo economico dell’Italia nel secondo dopoguerra, con particolare attenzione al contesto istituzionale interno e internazionale europeo. A questo scopo è stato messo al centro dell’analisi il sistema pubblico nazionale d’innovazione, ovverossia quell’insieme di soggetti (istituzionali e non), di relazioni e di connessioni che determina la produzione e l’assimilazione di nuove conoscenze tecnologiche e di innovazioni. Il periodo storico preso in considerazione va dal 1955 al 1973, arco temporale in cui è possibile individuare la creazione e lo sviluppo di un ecosistema innovativo in grado di contribuire alla crescita economica. Il presente lavoro si articola in tre capitoli. Nel primo viene esplorata la teoria economica dei sistemi nazionali d’innovazione con particolare attenzione alle sue declinazioni storiche e alle dinamiche che caratterizzano i singoli sistemi a livello nazionale. A partire dalle opere seminali di Schumpeter e List, il capitolo ripercorre l’elaborazione concettuale del legame tra innovazione e cambiamento tecnologico, e la crescita economica. In particolare, vengono esaminati i principali fondatori della teoria del National Innovation System (NIS) ossia Christopher Freeman, Bengt-åke Lundvall Lundvall e Richard Nelson. Il secondo capitolo analizza sotto una prospettiva storica gli anni del miracolo economico fino al rallentamento della crescita nei primi anni ’70 e l’evoluzione del sistema nazionale d’innovazione, con particolare riferimento alle dinamiche che intercorrono tra i principali enti pubblici e alle istituzioni nei quali è possibile individuare i principali driver di cambiamento tecnologico. Lo studio empirico in questo capitolo si concentra inizialmente sul quadro generale italiano, utilizzando alcuni degli indicatori di innovazione principali quali gli investimenti in ricerca e sviluppo, la produzione brevettuale, le politiche pubbliche dedicate all’innovazione e le traiettorie settoriali di sviluppo. Il terzo e ultimo capitolo approfondisce ulteriormente le caratteristiche del sistema nazionale d’innovazione nel Secondo Dopoguerra prendendo in considerazioni ulteriori fattori e indicatori del cambiamento tecnologico. Vengono qui delineate ulteriormente le dinamiche settoriali dello sviluppo economico straordinario e l’impatto dell’importazione di tecnologia dall’estero. Il lavoro, infine, si propone di evidenziare il ruolo dell’innovazione nella sua declinazione sistemica all’interno del miracolo economico italiano, cercando di approfondire le intersezioni tra i principali attori economici pubblici e di far emergere le peculiarità del sistema stesso.
24-feb-2020
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1364292
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