Maurizio Calvesi’s adolescence, that coincides with the years of World War II, shows a youthful passion for the group of Futurist “aeropoeti”, and an attraction for the riddle that saw him publish charades, anagrams, rebuses in specialized magazines, signing with cultured and suggestive pseudonyms. An early sign of an “undoubted attraction for the enigma” and for the hidden meanings of the artworks, this germinal interest would have led him to choose for his subsequent research artists and works with a high enigmatic nature (from Piranesi to de Chirico to Duchamp to the so-called Anachronism), and to trace illuminating correspondences between the Renaissance hermetic culture and the transformations of languages in contemporary art. The youthful “ludi enigmatici”, although soon overcome, continue their work: he himself proposes, for example, to consider Marcel Duchamp’s enigmisms as “gymnastics of language”, suggesting that his works present a first and second reading to decipher. A stage on this path is represented by the essay A noir (Melencolia I), published in the first issue of the magazine “Storia dell’arte”, in 1969, where the famous engraving by Dürer is intended as the initial moment of the alchemical opus. From the Renaissance to the present, art emerges as a transmutation process of languages, materials, techniques, readings and interpretations, under the sign of transformation and recombination.

Nella formazione adolescenziale di Maurizio Calvesi, che coincide con gli anni della II guerra mondiale, oltre alla frequentazione del gruppo di “aeropoeti” futuristi, è riposta un’esperienza poco nota: una passione giovanile per l’enigmistica che lo ha visto pubblicare sciarade, anagrammi, rebus su riviste del settore, firmando con pseudonimi colti e suggestivi. Segno precoce di una «indubbia attrazione per l’enigma» e per i significati reconditi delle opere, tale interesse germinale lo avrebbe condotto a scegliere per le sue ricerche successive artisti e opere dall’alto coefficiente enigmatico (da Piranesi a de Chirico a Duchamp agli anacronisti), e a tracciare corrispondenze illuminanti fra la cultura ermetica rinascimentale e le trasformazioni dei linguaggi condotte dall’arte contemporanea. I «ludi enigmistici» giovanili, benché presto superati, proseguono infatti il loro lavorio oltre i tecnicismi delle pubblicazioni settoriali: egli stesso propone per esempio una lettura degli enigmismi di Marcel Duchamp in chiave di «ginnastica del linguaggio», suggerendo che le opere presentano una prima e una seconda lettura da decifrare. Una tappa di questo percorso è rappresentata dal saggio A noir (Melencolia I), pubblicato nel primo fascicolo della rivista “Storia dell’arte”, nel 1969, dove la celebre incisione di Dürer è intesa come momento iniziale dell’opus alchemico. Dal Rinascimento al presente, l’arte emerge come processo trasmutativo di linguaggi, materie, tecniche, letture e interpretazioni, sotto il segno della trasformazione e della ricombinazione.

La «ginnastica del linguaggio». Maurizio Calvesi dal sottile enigmismo giovanile all’iconologia della trasformazione / Sbrilli, A.. - In: STORIA DELL'ARTE. - ISSN 0392-4513. - 151-152:(2019), pp. 80-87.

La «ginnastica del linguaggio». Maurizio Calvesi dal sottile enigmismo giovanile all’iconologia della trasformazione

A. Sbrilli
2019

Abstract

Maurizio Calvesi’s adolescence, that coincides with the years of World War II, shows a youthful passion for the group of Futurist “aeropoeti”, and an attraction for the riddle that saw him publish charades, anagrams, rebuses in specialized magazines, signing with cultured and suggestive pseudonyms. An early sign of an “undoubted attraction for the enigma” and for the hidden meanings of the artworks, this germinal interest would have led him to choose for his subsequent research artists and works with a high enigmatic nature (from Piranesi to de Chirico to Duchamp to the so-called Anachronism), and to trace illuminating correspondences between the Renaissance hermetic culture and the transformations of languages in contemporary art. The youthful “ludi enigmatici”, although soon overcome, continue their work: he himself proposes, for example, to consider Marcel Duchamp’s enigmisms as “gymnastics of language”, suggesting that his works present a first and second reading to decipher. A stage on this path is represented by the essay A noir (Melencolia I), published in the first issue of the magazine “Storia dell’arte”, in 1969, where the famous engraving by Dürer is intended as the initial moment of the alchemical opus. From the Renaissance to the present, art emerges as a transmutation process of languages, materials, techniques, readings and interpretations, under the sign of transformation and recombination.
2019
Nella formazione adolescenziale di Maurizio Calvesi, che coincide con gli anni della II guerra mondiale, oltre alla frequentazione del gruppo di “aeropoeti” futuristi, è riposta un’esperienza poco nota: una passione giovanile per l’enigmistica che lo ha visto pubblicare sciarade, anagrammi, rebus su riviste del settore, firmando con pseudonimi colti e suggestivi. Segno precoce di una «indubbia attrazione per l’enigma» e per i significati reconditi delle opere, tale interesse germinale lo avrebbe condotto a scegliere per le sue ricerche successive artisti e opere dall’alto coefficiente enigmatico (da Piranesi a de Chirico a Duchamp agli anacronisti), e a tracciare corrispondenze illuminanti fra la cultura ermetica rinascimentale e le trasformazioni dei linguaggi condotte dall’arte contemporanea. I «ludi enigmistici» giovanili, benché presto superati, proseguono infatti il loro lavorio oltre i tecnicismi delle pubblicazioni settoriali: egli stesso propone per esempio una lettura degli enigmismi di Marcel Duchamp in chiave di «ginnastica del linguaggio», suggerendo che le opere presentano una prima e una seconda lettura da decifrare. Una tappa di questo percorso è rappresentata dal saggio A noir (Melencolia I), pubblicato nel primo fascicolo della rivista “Storia dell’arte”, nel 1969, dove la celebre incisione di Dürer è intesa come momento iniziale dell’opus alchemico. Dal Rinascimento al presente, l’arte emerge come processo trasmutativo di linguaggi, materie, tecniche, letture e interpretazioni, sotto il segno della trasformazione e della ricombinazione.
Marcel Duchamp; enigma; Maurizio Calvesi; Giacomo Balla; Elisa balla; Futurismo; rebus
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La «ginnastica del linguaggio». Maurizio Calvesi dal sottile enigmismo giovanile all’iconologia della trasformazione / Sbrilli, A.. - In: STORIA DELL'ARTE. - ISSN 0392-4513. - 151-152:(2019), pp. 80-87.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1362040
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