La ricerca si inquadra nel tema del rischio a cui è sottoposto il patrimonio costruito italiano, considerandolo come tematica di grande attualità a causa delle calamità naturali che colpiscono continuamente il nostro paese. Concentrandosi sul rischio sismico e passando attraverso il concetto di vulnerabilità sismica edilizia ed urbana, la ricerca sottolinea l’importanza che ricoprono le attività di tutela e restauro, atte a mitigare e prevenire i danni sul patrimonio edilizio, a cui fanno capo diverse discipline. Fondamento per la programmazione degli interventi sul patrimonio costruito, è il rilievo critico, inteso, così come già enunciato nella Carta del Rilievo Architettonico, come conoscenza nel bene nella sua globalità, che comprende caratteristiche dimensionali, strutturali, costruttive, materiche e storiche, anche in relazione al contesto urbano e territoriale. Di qui l’obiettivo della ricerca: quello di costituire un database di lavoro per figure specializzate che consente una valutazione integrata per la programmazione degli interventi di prevenzione. Un sistema BIM, per le sue caratteristiche di interoperabilità, di rappresentazione e comunicazione dei dati, si dimostra essere la base per la creazione del Data Fusion. Nella ricerca si riflette ssulle criticità di processo HBIM, in particolare sulle rigidità della modellazione parametrica degli oggetti, che spesso contrasta con le caratteristiche di unicità del patrimonio costruito. Tuttavia, in un processo HBIM si scompone un organismo architettonico nei suoi elementi finiti per arrivare alla comprensione delle leggi costruttive che lo sottendono, attraverso relazioni ontologiche tra gli elementi digitali semanticamente definiti. Scomporre la realtà in elementi finiti per la sua comprensione, è una procedura che trova le sue fondamenta a partire dalla filosofia classica, in particolare in quella democritea; rapportandolo al processo di conoscenza di organismi architettonici ed urbani, un sistema BIM si rivela utile alla discretizzazione (attraverso la parametrizzazione) della realtà urbana per l'interpretazione dei processi aggregativi dei sistemi edilizi. Dopo brevi cenni sul quadro normativo di riferimento si effettua un excursus sulle esperienze di integrazione di dati eterogenei nei processi conservativi e sulle più recenti linee di ricerca nel settore scientifico disciplinare del Disegno sul tema di prevenzione e ricostruzione post-sismica. Si individua la problematica di integrazione di fonti eterogenee che caratterizzano inevitabilmente la conoscenza a 360° di un bene architettonico e la loro rappresentazione in un unico sistema di comunicazione. La ricerca si applica su di un caso studio, individuato nella frazione di Terracino (Comune di Accumoli) che non ha subito apprezzabili livelli di danno durante le scosse sismiche di Agosto ed Ottobre 2016. Studiando gli effetti principali delle scosse sismiche, la ricerca si sofferma sulla selezione critica dei dati specializzati (intendendo con questo termine le primarie informazioni per la disciplina della prevenzione seguendo le “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale”) raccolti tramite tecniche di aquisizione diversificate. La ricerca si divide su due fronti: da un lato individua criteri metodologici per la tipizzazione degli oggetti geometrici e digitali, sia soffermandosi su una possibile parametrizzazione delle configurazioni degli edifici in aggregato studiandone l’evoluzione morfologica, sia attraverso la comprensione dei sistemi tecnologici costruttivi dell'area geografica di riferimento, attraverso i manuali di costruzione e quelli regionali di recupero dell'edilizia storica; dall’altro si concentra sulla definizione di strategie per la miglior configurazione di tali dati definiti specializzati attraverso il linguaggio VPL e la loro successiva visualizzazione. In un modello così conformato, le informazioni 2D e quelle spaziali 3D diventano aggregabili, i diversi layer grafici, corrispondenti a differenti livelli informativi, potranno essere interrogabili e consultabili alternativamente l’uno rispetto all’altro, oppure sovrapposti in differenti combinazioni e, così da ottenere informazioni incrociate. Il modello informato così configurato, non solo permette un flusso di lavoro a cui possono concorrere diverse figure specializzate, ma consente una valutazione mirata ed accessibile da più competenze per rendere più agevole la pianificazione e la fattibilità degli interventi. Il modello si pone come formato dati aperto, consultabile ed implementabile, nato per facilitare l’interoperabilità tra i vari operatori e per una conoscenza approfondita del bene attraverso l’integrazione, in un medesimo ambiente, delle fonti documentali con quelle materiali deducibili direttamente dal rilievo, dalla lettura e dall’analisi approfondita delle stratificazioni e dall’analisi dello stato di conservazione. La tesi si conclude analizzando criticità di processo e delineando possibili scenari di sviluppo della ricerca, in particolare nell’ottica di un arricchimento dei processi BIM consolidati, con l’intento di proporre una metodologia finalizzata alla realizzazione di un sistema informativo/cognitivo tridimensionale, multidisciplinare, implementabile, propedeutico alle attività di prevenzione e restauro.

Il data fusion per la prevenzione sismica. Conservazione e gestione del patrimonio edilizio: il caso di Accumoli / Caldarone, Adriana. - (2020 Feb 11).

Il data fusion per la prevenzione sismica. Conservazione e gestione del patrimonio edilizio: il caso di Accumoli

CALDARONE, ADRIANA
11/02/2020

Abstract

La ricerca si inquadra nel tema del rischio a cui è sottoposto il patrimonio costruito italiano, considerandolo come tematica di grande attualità a causa delle calamità naturali che colpiscono continuamente il nostro paese. Concentrandosi sul rischio sismico e passando attraverso il concetto di vulnerabilità sismica edilizia ed urbana, la ricerca sottolinea l’importanza che ricoprono le attività di tutela e restauro, atte a mitigare e prevenire i danni sul patrimonio edilizio, a cui fanno capo diverse discipline. Fondamento per la programmazione degli interventi sul patrimonio costruito, è il rilievo critico, inteso, così come già enunciato nella Carta del Rilievo Architettonico, come conoscenza nel bene nella sua globalità, che comprende caratteristiche dimensionali, strutturali, costruttive, materiche e storiche, anche in relazione al contesto urbano e territoriale. Di qui l’obiettivo della ricerca: quello di costituire un database di lavoro per figure specializzate che consente una valutazione integrata per la programmazione degli interventi di prevenzione. Un sistema BIM, per le sue caratteristiche di interoperabilità, di rappresentazione e comunicazione dei dati, si dimostra essere la base per la creazione del Data Fusion. Nella ricerca si riflette ssulle criticità di processo HBIM, in particolare sulle rigidità della modellazione parametrica degli oggetti, che spesso contrasta con le caratteristiche di unicità del patrimonio costruito. Tuttavia, in un processo HBIM si scompone un organismo architettonico nei suoi elementi finiti per arrivare alla comprensione delle leggi costruttive che lo sottendono, attraverso relazioni ontologiche tra gli elementi digitali semanticamente definiti. Scomporre la realtà in elementi finiti per la sua comprensione, è una procedura che trova le sue fondamenta a partire dalla filosofia classica, in particolare in quella democritea; rapportandolo al processo di conoscenza di organismi architettonici ed urbani, un sistema BIM si rivela utile alla discretizzazione (attraverso la parametrizzazione) della realtà urbana per l'interpretazione dei processi aggregativi dei sistemi edilizi. Dopo brevi cenni sul quadro normativo di riferimento si effettua un excursus sulle esperienze di integrazione di dati eterogenei nei processi conservativi e sulle più recenti linee di ricerca nel settore scientifico disciplinare del Disegno sul tema di prevenzione e ricostruzione post-sismica. Si individua la problematica di integrazione di fonti eterogenee che caratterizzano inevitabilmente la conoscenza a 360° di un bene architettonico e la loro rappresentazione in un unico sistema di comunicazione. La ricerca si applica su di un caso studio, individuato nella frazione di Terracino (Comune di Accumoli) che non ha subito apprezzabili livelli di danno durante le scosse sismiche di Agosto ed Ottobre 2016. Studiando gli effetti principali delle scosse sismiche, la ricerca si sofferma sulla selezione critica dei dati specializzati (intendendo con questo termine le primarie informazioni per la disciplina della prevenzione seguendo le “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale”) raccolti tramite tecniche di aquisizione diversificate. La ricerca si divide su due fronti: da un lato individua criteri metodologici per la tipizzazione degli oggetti geometrici e digitali, sia soffermandosi su una possibile parametrizzazione delle configurazioni degli edifici in aggregato studiandone l’evoluzione morfologica, sia attraverso la comprensione dei sistemi tecnologici costruttivi dell'area geografica di riferimento, attraverso i manuali di costruzione e quelli regionali di recupero dell'edilizia storica; dall’altro si concentra sulla definizione di strategie per la miglior configurazione di tali dati definiti specializzati attraverso il linguaggio VPL e la loro successiva visualizzazione. In un modello così conformato, le informazioni 2D e quelle spaziali 3D diventano aggregabili, i diversi layer grafici, corrispondenti a differenti livelli informativi, potranno essere interrogabili e consultabili alternativamente l’uno rispetto all’altro, oppure sovrapposti in differenti combinazioni e, così da ottenere informazioni incrociate. Il modello informato così configurato, non solo permette un flusso di lavoro a cui possono concorrere diverse figure specializzate, ma consente una valutazione mirata ed accessibile da più competenze per rendere più agevole la pianificazione e la fattibilità degli interventi. Il modello si pone come formato dati aperto, consultabile ed implementabile, nato per facilitare l’interoperabilità tra i vari operatori e per una conoscenza approfondita del bene attraverso l’integrazione, in un medesimo ambiente, delle fonti documentali con quelle materiali deducibili direttamente dal rilievo, dalla lettura e dall’analisi approfondita delle stratificazioni e dall’analisi dello stato di conservazione. La tesi si conclude analizzando criticità di processo e delineando possibili scenari di sviluppo della ricerca, in particolare nell’ottica di un arricchimento dei processi BIM consolidati, con l’intento di proporre una metodologia finalizzata alla realizzazione di un sistema informativo/cognitivo tridimensionale, multidisciplinare, implementabile, propedeutico alle attività di prevenzione e restauro.
11-feb-2020
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