La riscoperta della figura di Marie-René de La Blanchère (Tours 1853 - Parigi 1896) e la valorizzazione delle sue ricerche a Terracina e nel Lazio Meridionale, devono moltissimo all’appassionato lavoro di Giovanni Rosario Rocci che, all’approssimarsi del centenario della prima edizione, curò la traduzione italiana di Terracine. Essai d’histoire locale (BEFAR 34), Parigi 1884, cui fece seguito, l’anno successivo, la riedizione, in traduzione italiana,degli scritti di soggetto pontino pubblicati da La Blanchère tra il 1881 e il 1889. La scarsa considerazione dell’opera dello studioso francese nella letteratura archeologica del Novecento rendeva l’iniziativa un dovuto, sebbene tardivo, riconoscimento del suo contributo scientifico alla storia della regione pontina e stimolava la messa in valore del suo epistolario – rintracciato, nel 1984, da Michel Gras nell’Archivio dell’École française de Rome e da Giusto Traina nella Bibliothèque nationale de France – quale fonte per la ricostruzione dei progetti scientifici e delle attività di ricerca di uno dei primi e più attivi membres dell’École française de Rome, fondata nel 1875.

«Un grand travail qui manque encore à l’École». Le ricerche di Marie-René de La Blanchère a Terracina e nel Lazio meridionale / Palombi, Domenico. - (2019), pp. 85-114. (Intervento presentato al convegno Dalle terre pontine all’Africa romana. Marie-René de La Blanchère, archeologo, epigrafista, orientalista tenutosi a San Felice Circeo (LT)).

«Un grand travail qui manque encore à l’École». Le ricerche di Marie-René de La Blanchère a Terracina e nel Lazio meridionale

domenico palombi
2019

Abstract

La riscoperta della figura di Marie-René de La Blanchère (Tours 1853 - Parigi 1896) e la valorizzazione delle sue ricerche a Terracina e nel Lazio Meridionale, devono moltissimo all’appassionato lavoro di Giovanni Rosario Rocci che, all’approssimarsi del centenario della prima edizione, curò la traduzione italiana di Terracine. Essai d’histoire locale (BEFAR 34), Parigi 1884, cui fece seguito, l’anno successivo, la riedizione, in traduzione italiana,degli scritti di soggetto pontino pubblicati da La Blanchère tra il 1881 e il 1889. La scarsa considerazione dell’opera dello studioso francese nella letteratura archeologica del Novecento rendeva l’iniziativa un dovuto, sebbene tardivo, riconoscimento del suo contributo scientifico alla storia della regione pontina e stimolava la messa in valore del suo epistolario – rintracciato, nel 1984, da Michel Gras nell’Archivio dell’École française de Rome e da Giusto Traina nella Bibliothèque nationale de France – quale fonte per la ricostruzione dei progetti scientifici e delle attività di ricerca di uno dei primi e più attivi membres dell’École française de Rome, fondata nel 1875.
2019
Dalle terre pontine all’Africa romana. Marie-René de La Blanchère, archeologo, epigrafista, orientalista
Marie-René de La Blanchère; École française de Rome; agro pontino; Terracina; Lazio Meridionale
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
«Un grand travail qui manque encore à l’École». Le ricerche di Marie-René de La Blanchère a Terracina e nel Lazio meridionale / Palombi, Domenico. - (2019), pp. 85-114. (Intervento presentato al convegno Dalle terre pontine all’Africa romana. Marie-René de La Blanchère, archeologo, epigrafista, orientalista tenutosi a San Felice Circeo (LT)).
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