A partire dal 1961, e per quasi vent’anni, Enrico Castelli ha soffermato la propria attenzione sulla questione della demitizzazione sollevata da Bultmann, organizzando a Roma una serie di convegni per analizzare il problema e coinvolgendo nel dibattito moltissimi dei principali teologi, filosofi e storici della religione di quegli anni. Gli atti di questi convegni sono raccolti in corrispondenti volumi dell’« Archivio di filosofia ». In apertura del primo di essi – appunto del 1961 e intitolato Il problema della demitizzazione – Castelli pone la questione sottolineando ancora una volta come il problema di partenza, per Bultmann, graviti attorno ad un’impossibilità. Castelli tuttavia affianca alla posizione bultmanniana sulla demitizzazione una « seconda posizione » – la sua propria, o comunque la posizione con la quale afferma di concordare : tale posizione muove sempre da una impossibilità, e tuttavia, rispetto a Bultmann, la individua altrove. Sulla scorta di questa diversità, la posizione sostenuta da Castelli si pone in condizione di operare una radicalizzazione della proposta della demitizzazione che ne implica anche un ribaltamento. Utilizzando uno dei chiasmi che gli erano cari, si può perciò parlare – nella riflessione che Castelli matura sulla scorta della riflessione dei convegni dedicati a questi temi – di passaggio dalla demitizzazione di ciò che è impossibile all’impossibilità della demitizzazione.
La demitizzazione dell’impossibile e l’impossibilità della demitizzazione. La questione dell’analogia tra Rudolf Bultmann ed Enrico Castelli / Tommasi, FRANCESCO VALERIO. - In: ARCHIVIO DI FILOSOFIA. - ISSN 0004-0088. - 78:1/2010(2010), pp. 355-365.
La demitizzazione dell’impossibile e l’impossibilità della demitizzazione. La questione dell’analogia tra Rudolf Bultmann ed Enrico Castelli
Francesco Valerio Tommasi
2010
Abstract
A partire dal 1961, e per quasi vent’anni, Enrico Castelli ha soffermato la propria attenzione sulla questione della demitizzazione sollevata da Bultmann, organizzando a Roma una serie di convegni per analizzare il problema e coinvolgendo nel dibattito moltissimi dei principali teologi, filosofi e storici della religione di quegli anni. Gli atti di questi convegni sono raccolti in corrispondenti volumi dell’« Archivio di filosofia ». In apertura del primo di essi – appunto del 1961 e intitolato Il problema della demitizzazione – Castelli pone la questione sottolineando ancora una volta come il problema di partenza, per Bultmann, graviti attorno ad un’impossibilità. Castelli tuttavia affianca alla posizione bultmanniana sulla demitizzazione una « seconda posizione » – la sua propria, o comunque la posizione con la quale afferma di concordare : tale posizione muove sempre da una impossibilità, e tuttavia, rispetto a Bultmann, la individua altrove. Sulla scorta di questa diversità, la posizione sostenuta da Castelli si pone in condizione di operare una radicalizzazione della proposta della demitizzazione che ne implica anche un ribaltamento. Utilizzando uno dei chiasmi che gli erano cari, si può perciò parlare – nella riflessione che Castelli matura sulla scorta della riflessione dei convegni dedicati a questi temi – di passaggio dalla demitizzazione di ciò che è impossibile all’impossibilità della demitizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.