Se l’espressione «teologia politica» sembra ormai essere divenuta di uso comune nel dibattito specialistico, indicando un ambito disciplinare autonomo, o quantomeno una impresa scientifica specifica, ancora non delimitati con certezza sono la sua definizione, il suo oggetto ed i suoi metodi. Nel saggio di Carl Schmitt che ne ha inaugurato (o quantomeno rilanciato) lo studio, tale espressione è tratteggiata in modo esplicito sulla base della figura dell’analogia. A partire da questa constatazione, su cui sinora ci si è scarsamente soffermati, mostreremo qui che un approfondimento chiarificatore sul ruolo e la definizione della «teologia politica» può essere rinvenuto nella riflessione di Giorgio Agamben. Com’è noto, essa matura infatti anche grazie ad un confronto con Schmitt, ed in particolare con la questione dello stato di eccezione. Ma nelle pagine di Agamben gioca un ruolo molto interessante, e solo apparentemente marginale, proprio anche la figura dell’analogia, seppur riguadagnata per altre vie. Proprio a partire dal ruolo dell’analogia in Agamben si può guadagnare allora una chiarificazione dell’impostazione di Schmitt. Dall’analogia in Schmitt a quella in Agamben, quindi, intendiamo proporre un percorso per iniziare a rintracciare il significato della «teologia politica». Tale significato andrà rinvenuto non in una datità specifica, quanto in un campo di relazioni privo di ancoraggio ontologico, raggiungibile sulla base di un metodo «archeologico».
L’analogia in Carl Schmitt e in Giorgio Agamben. Un contributo al chiarimento della teologia politica / Tommasi, FRANCESCO VALERIO. - In: DEMOCRAZIA E DIRITTO. - ISSN 0416-9565. - 45:3-4/2008(2008), pp. 215-229.
L’analogia in Carl Schmitt e in Giorgio Agamben. Un contributo al chiarimento della teologia politica
Francesco Valerio Tommasi
2008
Abstract
Se l’espressione «teologia politica» sembra ormai essere divenuta di uso comune nel dibattito specialistico, indicando un ambito disciplinare autonomo, o quantomeno una impresa scientifica specifica, ancora non delimitati con certezza sono la sua definizione, il suo oggetto ed i suoi metodi. Nel saggio di Carl Schmitt che ne ha inaugurato (o quantomeno rilanciato) lo studio, tale espressione è tratteggiata in modo esplicito sulla base della figura dell’analogia. A partire da questa constatazione, su cui sinora ci si è scarsamente soffermati, mostreremo qui che un approfondimento chiarificatore sul ruolo e la definizione della «teologia politica» può essere rinvenuto nella riflessione di Giorgio Agamben. Com’è noto, essa matura infatti anche grazie ad un confronto con Schmitt, ed in particolare con la questione dello stato di eccezione. Ma nelle pagine di Agamben gioca un ruolo molto interessante, e solo apparentemente marginale, proprio anche la figura dell’analogia, seppur riguadagnata per altre vie. Proprio a partire dal ruolo dell’analogia in Agamben si può guadagnare allora una chiarificazione dell’impostazione di Schmitt. Dall’analogia in Schmitt a quella in Agamben, quindi, intendiamo proporre un percorso per iniziare a rintracciare il significato della «teologia politica». Tale significato andrà rinvenuto non in una datità specifica, quanto in un campo di relazioni privo di ancoraggio ontologico, raggiungibile sulla base di un metodo «archeologico».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.