La programmazione per le aree periferiche di Roma, contenuta nella variante di Piano regolatore del 1962, prevedeva la costruzione di nuovi centri residenziali. A Sud, lungo la direttrice della ferrovia metropolitana Roma-Ostia Lido, verrà inserito il quartiere di Decima, già commissionato dall’INCIS (Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati dello Stato) a Luigi Moretti e avviato nella realizzazione nel 1960, anno in cui si conclude la realizzazione del Villaggio Olimpico che aveva visto impegnati (come a Decima) ancora Moretti, Cafiero e Libera. Il quartiere, che copre una superficie di circa la metà del Villaggio Olimpico, del quale ripropone molte delle caratteristiche di impianto urbano e architettonico, viene realizzato in un’area alluvionale in prossimità dall’EUR (così individuato dal 1951), allora in piena espansione quale centro direzionale, sede di ministeri ed enti pubblici. Decima presenta un impianto geometrico complesso impostato sulla “contrapposizione dialettica di concavità e convessità” (Ricciuti,2012:18-19) che allude ai segni, alle distorsioni e alle cavità del barocco romano, lavorando su spazi avvolgenti e diversificati. La tessitura viaria, nonché gli spazi residenziali e i servizi, è impostata su tre livelli: dall’asse interquartiere a scorrimento veloce dato dal prolungamento della Via Olimpica (13 m. slm), alla viabilità intraquartiere (11 m. slm), alle zone pedonali e relativi spazi per i bambini, per le scuole e gli asili (8 m. slm). La definizione dei 7 edifici a torre (non realizzati) caratterizzava in fase di progetto la spazialità dell’insediamento, orientandone la sequenza di visuali prospettiche rispetto l’asse della Via Olimpica. Gli edifici in linea diversi per numero di piani (da due a cinque) e taglio degli alloggi, sono orientati in modo da privilegiare le visuali panoramiche e favorire una doppia esposizione solare di tutti gli appartamenti. Le lunghe facciate in cortina si diversificano gerarchicamente accentuando i valori plastici della composizione, tra concavità e tangenze. Sono formate, da un lato, da piani continui alternati a fasce di balconi aggettanti interrotti in corrispondenza dei corpi scala, e dall’altro, da lisce superfici definite dalla sequenza di finestre “evidenziate dall’ombra degli elementi di protezione dalle intemperie” (Bonavita, 2006). Il coronamento degli edifici si definisce in una superficie muraria traforata; l’attacco a terra, scandito dalla maglia dei pilotis, garantisce la continuità orizzontale delle visuali e genera scorci diversi ed improvvisi. Gli spazi aperti -in parte incompiuti- modellati dalle concavità dei fabbricati, si rivelano in piccole valli, continue e protette, per il gioco per bambini, a cui si alternano ampi spazi verdi circondati da filari di pioppi e pini marittimi. Nel 1999 lo studio Seste (Aldo Aymonino e collaboratori) è intervenuto nella sistemazione della piazza centrale del quartiere.

Quartiere INCIS a Decima Luigi Moretti et al. Viale Camillo Sabatini, 00144 Roma, Italia, 1960-1966 / Giampaoletti, Marco. - (2020).

Quartiere INCIS a Decima Luigi Moretti et al. Viale Camillo Sabatini, 00144 Roma, Italia, 1960-1966

Marco Giampaoletti
Co-primo
Methodology
2020

Abstract

La programmazione per le aree periferiche di Roma, contenuta nella variante di Piano regolatore del 1962, prevedeva la costruzione di nuovi centri residenziali. A Sud, lungo la direttrice della ferrovia metropolitana Roma-Ostia Lido, verrà inserito il quartiere di Decima, già commissionato dall’INCIS (Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati dello Stato) a Luigi Moretti e avviato nella realizzazione nel 1960, anno in cui si conclude la realizzazione del Villaggio Olimpico che aveva visto impegnati (come a Decima) ancora Moretti, Cafiero e Libera. Il quartiere, che copre una superficie di circa la metà del Villaggio Olimpico, del quale ripropone molte delle caratteristiche di impianto urbano e architettonico, viene realizzato in un’area alluvionale in prossimità dall’EUR (così individuato dal 1951), allora in piena espansione quale centro direzionale, sede di ministeri ed enti pubblici. Decima presenta un impianto geometrico complesso impostato sulla “contrapposizione dialettica di concavità e convessità” (Ricciuti,2012:18-19) che allude ai segni, alle distorsioni e alle cavità del barocco romano, lavorando su spazi avvolgenti e diversificati. La tessitura viaria, nonché gli spazi residenziali e i servizi, è impostata su tre livelli: dall’asse interquartiere a scorrimento veloce dato dal prolungamento della Via Olimpica (13 m. slm), alla viabilità intraquartiere (11 m. slm), alle zone pedonali e relativi spazi per i bambini, per le scuole e gli asili (8 m. slm). La definizione dei 7 edifici a torre (non realizzati) caratterizzava in fase di progetto la spazialità dell’insediamento, orientandone la sequenza di visuali prospettiche rispetto l’asse della Via Olimpica. Gli edifici in linea diversi per numero di piani (da due a cinque) e taglio degli alloggi, sono orientati in modo da privilegiare le visuali panoramiche e favorire una doppia esposizione solare di tutti gli appartamenti. Le lunghe facciate in cortina si diversificano gerarchicamente accentuando i valori plastici della composizione, tra concavità e tangenze. Sono formate, da un lato, da piani continui alternati a fasce di balconi aggettanti interrotti in corrispondenza dei corpi scala, e dall’altro, da lisce superfici definite dalla sequenza di finestre “evidenziate dall’ombra degli elementi di protezione dalle intemperie” (Bonavita, 2006). Il coronamento degli edifici si definisce in una superficie muraria traforata; l’attacco a terra, scandito dalla maglia dei pilotis, garantisce la continuità orizzontale delle visuali e genera scorci diversi ed improvvisi. Gli spazi aperti -in parte incompiuti- modellati dalle concavità dei fabbricati, si rivelano in piccole valli, continue e protette, per il gioco per bambini, a cui si alternano ampi spazi verdi circondati da filari di pioppi e pini marittimi. Nel 1999 lo studio Seste (Aldo Aymonino e collaboratori) è intervenuto nella sistemazione della piazza centrale del quartiere.
2020
2283-9747
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1355434
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