Nell’ossimoro un vantaggio. La “dispersione”, da deriva insediativa, diviene strategia progettuale che coglie, nel disordine di un’urbanistica indulgente, la forza legante derivabile dall’applicazione del criterio al manufatto architettonico: programmi edilizi frastagliati per meglio introdursi, divisi in “momenti”, capillari, interstiziali. Passaggio di consegne: la “città diffusa” porge il testimone. È il programma edilizio in sé a smembrarsi, in reintegrazione di contesti “polverizzati”, o nel recupero di preesistenze in abbandono. La costruzione frammenta- ria accresce infatti, in misura inversamente proporziona- le alla compattezza, il proprio potere di saldatura e cura ambientale. Perde di unitarietà compositiva, ma guadagna in fattibilità. Il progetto “dissolto” è inclusivo, “offre il fianco”, valorizza l’esistente seguendone le forme. E anche quando vi “scompare” all’interno, non rinuncia a operar di sintesi; anzi, trova proprio nel suo formarsi a ridosso delle più diverse realtà, una divaricazione delle proprie possibili espressioni; abbandona l’isolamento autoreferenziale, interagendo con tutti i saperi necessari per un suo empatico sviluppo. Inversione semantica. La parcellizzazione si affranca dal relativismo e dai facili riferimenti linguistici (elementarismo, decostruttivismo...). E’ per l’eco-sviluppo, mentre rispolvera radici moderne: “paesaggi” di Scharoun, ”architettura additiva” di Utzon, continuum processuale esistente-nuovo, patrocinato, da Manieri Elia, con la nozione di “differimento” dell’opera. Vorrei rispondere al tema del forum, presentando casi di architetture a “maglie aperte”, episodiche ma sistemiche, adagiate tra le pieghe delle cose, “sminuite” di singolarità, a volte quasi “invisibili”, ma “aumentate” di centralità nell’era delle reti. L’indicazione di metodo, collaudata nel recupero, si rivolge all’ex_novo. Molte tipologie eleggono oggi l’organizzazione segmentaria a focus sperimentale: l’ospedale diffuso, la scuola, il museo, l’albergo...
Dispersione connettiva / Dell'Aira, Paola Veronica. - (2019), pp. 1644-1649. (Intervento presentato al convegno Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio tenutosi a Napoli).
Dispersione connettiva
Paola Veronica Dell'Aira
2019
Abstract
Nell’ossimoro un vantaggio. La “dispersione”, da deriva insediativa, diviene strategia progettuale che coglie, nel disordine di un’urbanistica indulgente, la forza legante derivabile dall’applicazione del criterio al manufatto architettonico: programmi edilizi frastagliati per meglio introdursi, divisi in “momenti”, capillari, interstiziali. Passaggio di consegne: la “città diffusa” porge il testimone. È il programma edilizio in sé a smembrarsi, in reintegrazione di contesti “polverizzati”, o nel recupero di preesistenze in abbandono. La costruzione frammenta- ria accresce infatti, in misura inversamente proporziona- le alla compattezza, il proprio potere di saldatura e cura ambientale. Perde di unitarietà compositiva, ma guadagna in fattibilità. Il progetto “dissolto” è inclusivo, “offre il fianco”, valorizza l’esistente seguendone le forme. E anche quando vi “scompare” all’interno, non rinuncia a operar di sintesi; anzi, trova proprio nel suo formarsi a ridosso delle più diverse realtà, una divaricazione delle proprie possibili espressioni; abbandona l’isolamento autoreferenziale, interagendo con tutti i saperi necessari per un suo empatico sviluppo. Inversione semantica. La parcellizzazione si affranca dal relativismo e dai facili riferimenti linguistici (elementarismo, decostruttivismo...). E’ per l’eco-sviluppo, mentre rispolvera radici moderne: “paesaggi” di Scharoun, ”architettura additiva” di Utzon, continuum processuale esistente-nuovo, patrocinato, da Manieri Elia, con la nozione di “differimento” dell’opera. Vorrei rispondere al tema del forum, presentando casi di architetture a “maglie aperte”, episodiche ma sistemiche, adagiate tra le pieghe delle cose, “sminuite” di singolarità, a volte quasi “invisibili”, ma “aumentate” di centralità nell’era delle reti. L’indicazione di metodo, collaudata nel recupero, si rivolge all’ex_novo. Molte tipologie eleggono oggi l’organizzazione segmentaria a focus sperimentale: l’ospedale diffuso, la scuola, il museo, l’albergo...File | Dimensione | Formato | |
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