Il contributo intende analizzare tutti i possibili continuatori ittiti della radice indoeuropea *steh2- 'stare', sia alla luce delle riflessioni belardiane del 1976, sia traendo spunto dalle osservazioni di H. Eichner (1988), O. Carruba (1986), A. Archi (1995) e R. Francia (2010), riflessioni che offrono il presupposto per tentare di offrire una nuova interpretazione etimologica del verbo ittito istanh- 'gustare, assaporare cibi', che viene dunque interpretato semanticamente alla luce di alcune teorie tratte dalla linguistica cognitiva (cfr. soprattutto Lakoff e Johnson 1980), in base alla metafora secondo la quale esperire = conoscere. Il lavoro intende dimostrare che in ittito, esattamente come in altre lingue del gruppo indoeuropeo, poteva coesistere una semantica letterale localistica e contestualmente una astratta metaforica, e che la staticità (localistica) - riflessa dalla lingua stessa - avrebbe condotto alla conoscenza (astratta), secondo la metafora cognitiva in base alla quale 'temporeggiare/stare (porsi spazialmente verso l'oggetto di conoscenza) è conoscere'.
From Experiential Contact to Abstract Thought. Reflections on Some Hittite Outcomes of IE *steh2- ‘to stand’ and *men- ‘to think’ / Pozza, Marianna. - (2020), pp. 317-334. (Intervento presentato al convegno Hrozný and Hittite. The First Hundred Years tenutosi a Prague) [10.1163/9789004413122].
From Experiential Contact to Abstract Thought. Reflections on Some Hittite Outcomes of IE *steh2- ‘to stand’ and *men- ‘to think’
POZZA, MARIANNA
2020
Abstract
Il contributo intende analizzare tutti i possibili continuatori ittiti della radice indoeuropea *steh2- 'stare', sia alla luce delle riflessioni belardiane del 1976, sia traendo spunto dalle osservazioni di H. Eichner (1988), O. Carruba (1986), A. Archi (1995) e R. Francia (2010), riflessioni che offrono il presupposto per tentare di offrire una nuova interpretazione etimologica del verbo ittito istanh- 'gustare, assaporare cibi', che viene dunque interpretato semanticamente alla luce di alcune teorie tratte dalla linguistica cognitiva (cfr. soprattutto Lakoff e Johnson 1980), in base alla metafora secondo la quale esperire = conoscere. Il lavoro intende dimostrare che in ittito, esattamente come in altre lingue del gruppo indoeuropeo, poteva coesistere una semantica letterale localistica e contestualmente una astratta metaforica, e che la staticità (localistica) - riflessa dalla lingua stessa - avrebbe condotto alla conoscenza (astratta), secondo la metafora cognitiva in base alla quale 'temporeggiare/stare (porsi spazialmente verso l'oggetto di conoscenza) è conoscere'.File | Dimensione | Formato | |
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