«Il montaggio vuol dire vedere la vita». La poesia di Nanni Balestrini dal Duemila a oggi

The essay analyzes and comments on some of the most recent poetic texts by Nanni Balestrini, highlighting stylistic and compositional characteristics both linked to previous works, both not previously used and innovative. From these analyzes the aesthetic and ideological importance of the procedure privileged by the poet emerges: cut up and fold in. Also notable for the exegesis of the texts are the variations in the method of composition experimented by Balestrini in the last twenty years of his poetic writing. Similarly, the identification of the textual sources used, which are not quotations in the traditional sense of the term, is always revealing. The identification of subtexts, which are not quotations in the traditional sense of the term, is always revealing. The latest collections, in particular the triptych in «Chaosmogonia», also present statements of fundamental poetics to read the author's entire artistic work in a new light.

Il saggio analizza e commenta alcuni dei più recenti testi poetici di Nanni Balestrini, evidenziandone caratteri stilistici e compositivi sia legati alle opere precedenti, sia inediti e innovativi. Dalle analisi compiute emerge l'importanza estetica e ideologica della procedura privilegiata dal poeta: il montaggio. Appaiono altresì notevoli per l'esegesi dei testi le varianti nel metodo di composizione sperimentate da Balestrini negli ultimi venti anni della sua scrittura poetica. Analogamente, l'individuazione delle fonti testuali utilizzate, che non sono citazioni nel senso tradizionale del termine, è sempre criticamente rivelatrice. Alle ultime raccolte, in particolare al trittico presente in «Caosmogonia», sono affidate anche dichiarazioni di poetica fondamentali per rileggere l'intero percorso artistico dell'autore.