Gli ambienti "confinati", dove la maggioranza della popolazione trascorre tra l'80 ed il 90% del proprio tempo, sono sempre più oggetto di preoccupazione in relazione ai fattori di rischio "indoor". Tra questi, il radon, seconda causa di tumore al polmone, merita un'attenzione particolare, specie in quegli ambienti, come la scuola, dove la permanenza è prolungata ed i soggetti esposti particolarmente fragili. Il presente lavoro, parte integrante di un più complesso approccio integrato di risk management della qualità dell'aria indoor, riporta i risultati di un'attività di monitoraggio del radon all'interno di un campione di scuole italiane al fine di valutare l'esposizione di docenti e studenti, promuovendo al contempo la cultura della prevenzione. La diffusione ambientale del Radon è stata valutata attraverso l'impiego di un rilevatore attivo di tipo 'Continuous Radon Monitor - 1028' della 'Sun Nuclear Corporation" in 7 scuole italiane. Il periodo minimo di monitoraggio è stato di 48 ore consecutive con frequenza di campionamento continua. Medici in formazione specialistica e Tecnici della prevenzione dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dopo aver registrato in una specifica scheda le informazioni strutturali relative all'edificio ed alla percezione del fenomeno da parte dei residenti, ponevano lo strumento ad altezza respiratoria (tra 1 e 1,20 mt da terra) in una stanza rappresentativa del "worst case" della scuola. I dati sono stati interpretati in accordo alla normativa vigente (D. Lgs. 241/00) e sono stati elaborati mediante analisi statistica descrittiva ed inferenziale attraverso i software: "Microsoft Excel 2011" e 'Stata IC 9.2 for Mac'. Sono state monitorate complessivamente 7 scuole in 6 città di 5 regioni italiane. Le concentrazioni medie rilevate nel nostro studio [80,87±72,4 Bq/m3] sono in linea con altri studi epidemiologici già condotti in Italia e, similmente a questi ultimi, mostrano significative differenze tra le varie scuole campionate, con valori compresi tra 0 Bq/m3 e 364,3 Bq/m3. Il Radon è risultato significativamente inferiore in presenza di studenti e personale che, con il movimento e la ventilazione indotta da porte e finestre aperte, ne riducevano le concentrazioni in ambiente. Pertanto, sebbene nel nostro studio il rischio da esposizione al radon indoor nelle scuole esaminate possa considerarsi generalmente contenuto per il personale è gli studenti, ciò non è dovuto ad una corretta progettazione o costruzione degli stessi, quanto all'azione 'involontaria' di ventilazione attiva o passiva determinata dalla stessa presenza degli esposti! Inoltre, lo studio ha evidenziato una scarsa consapevolezza delle problematiche connesse all'inquinamento indoor, in particolar modo legato al radon, pur in presenza di un notevole interesse all'approfondimento di queste tematiche tanto da parte del personale docente, quanto dagli studenti. Perciò, al fine di implementare non solo l''empowerment' dei soggetti esposti, quanto indurre una nuova 'riflessione' sulle problematiche legate al Radon ed alla necessità di nuove direttive, norme tecniche e linee guida utili ad un'efficace progettazione sia per strutture che per materiali impiegati, il presente studio evidenzia la necessità di una approfondita e capillare prevenzione integrata e multidisciplinare e l'esigenza di un 'consensus' nell'ambito di società scientifiche ancora lungi dall'essersi pienamente realizzato.

Esposizione ambientale al Radon: Verso un approccio integrato all'indoor air quality nelle Scuole / Moscato, U; La Milia, I; Di Giovanni, A; Cerabona, V; Wachocka, M; Colaiacomo, G; Gallucci, P; Di Donato, M; Contegiacomo, P; Ricciardi, W. - (2013). (Intervento presentato al convegno 46° Congresso Nazionale della S.I.T.I. tenutosi a Giardini Naxos).

Esposizione ambientale al Radon: Verso un approccio integrato all'indoor air quality nelle Scuole

Cerabona V;
2013

Abstract

Gli ambienti "confinati", dove la maggioranza della popolazione trascorre tra l'80 ed il 90% del proprio tempo, sono sempre più oggetto di preoccupazione in relazione ai fattori di rischio "indoor". Tra questi, il radon, seconda causa di tumore al polmone, merita un'attenzione particolare, specie in quegli ambienti, come la scuola, dove la permanenza è prolungata ed i soggetti esposti particolarmente fragili. Il presente lavoro, parte integrante di un più complesso approccio integrato di risk management della qualità dell'aria indoor, riporta i risultati di un'attività di monitoraggio del radon all'interno di un campione di scuole italiane al fine di valutare l'esposizione di docenti e studenti, promuovendo al contempo la cultura della prevenzione. La diffusione ambientale del Radon è stata valutata attraverso l'impiego di un rilevatore attivo di tipo 'Continuous Radon Monitor - 1028' della 'Sun Nuclear Corporation" in 7 scuole italiane. Il periodo minimo di monitoraggio è stato di 48 ore consecutive con frequenza di campionamento continua. Medici in formazione specialistica e Tecnici della prevenzione dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dopo aver registrato in una specifica scheda le informazioni strutturali relative all'edificio ed alla percezione del fenomeno da parte dei residenti, ponevano lo strumento ad altezza respiratoria (tra 1 e 1,20 mt da terra) in una stanza rappresentativa del "worst case" della scuola. I dati sono stati interpretati in accordo alla normativa vigente (D. Lgs. 241/00) e sono stati elaborati mediante analisi statistica descrittiva ed inferenziale attraverso i software: "Microsoft Excel 2011" e 'Stata IC 9.2 for Mac'. Sono state monitorate complessivamente 7 scuole in 6 città di 5 regioni italiane. Le concentrazioni medie rilevate nel nostro studio [80,87±72,4 Bq/m3] sono in linea con altri studi epidemiologici già condotti in Italia e, similmente a questi ultimi, mostrano significative differenze tra le varie scuole campionate, con valori compresi tra 0 Bq/m3 e 364,3 Bq/m3. Il Radon è risultato significativamente inferiore in presenza di studenti e personale che, con il movimento e la ventilazione indotta da porte e finestre aperte, ne riducevano le concentrazioni in ambiente. Pertanto, sebbene nel nostro studio il rischio da esposizione al radon indoor nelle scuole esaminate possa considerarsi generalmente contenuto per il personale è gli studenti, ciò non è dovuto ad una corretta progettazione o costruzione degli stessi, quanto all'azione 'involontaria' di ventilazione attiva o passiva determinata dalla stessa presenza degli esposti! Inoltre, lo studio ha evidenziato una scarsa consapevolezza delle problematiche connesse all'inquinamento indoor, in particolar modo legato al radon, pur in presenza di un notevole interesse all'approfondimento di queste tematiche tanto da parte del personale docente, quanto dagli studenti. Perciò, al fine di implementare non solo l''empowerment' dei soggetti esposti, quanto indurre una nuova 'riflessione' sulle problematiche legate al Radon ed alla necessità di nuove direttive, norme tecniche e linee guida utili ad un'efficace progettazione sia per strutture che per materiali impiegati, il presente studio evidenzia la necessità di una approfondita e capillare prevenzione integrata e multidisciplinare e l'esigenza di un 'consensus' nell'ambito di società scientifiche ancora lungi dall'essersi pienamente realizzato.
2013
46° Congresso Nazionale della S.I.T.I.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Esposizione ambientale al Radon: Verso un approccio integrato all'indoor air quality nelle Scuole / Moscato, U; La Milia, I; Di Giovanni, A; Cerabona, V; Wachocka, M; Colaiacomo, G; Gallucci, P; Di Donato, M; Contegiacomo, P; Ricciardi, W. - (2013). (Intervento presentato al convegno 46° Congresso Nazionale della S.I.T.I. tenutosi a Giardini Naxos).
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