Nel 1972 la Professoressa Marilyn Aronberg Lavin formulò l’ipotesi che Ottaviano Ubaldini della Carda fosse il committente della Flagellazione e che questa fosse destinata alla Cappella del Perdono nel Palazzo Ducale di Urbino che, a partire almeno dal 1482, fu sotto il patronato di Ottaviano. Secondo la Lavin la fortuna critica della Flagellazione di Piero della Francesca inizia al volgere del XX secolo grazie all'affermarsi critico del Post-impressionismo e del Cubismo che permisero alla tavola di essere apprezzata come una grande opera d'arte per la sua espressività, la sua purezza del colore ed il suo perfetto equilibrio compositivo. Kenneth Clark fu tra i primi studiosi ad occuparsi dello spazio architettonico del quadro e Rudolf Wittkower, nel 1953, scoprì che Piero ritraeva con accuratezza matematica la realtà tridimensionale, permeando la costruzione di simbolismi matematici. Questa interpretazione ha reso possibile parlare de la Flagellazione come una delle prime espressioni del pensiero teorico-mistico, vedendo nel sistema architettonico compositivo un'integrazione degli scritti teorici di Piero ritenuti tra i maggiori della sua epoca e un’ulteriore connessione con Ottaviano Ubaldini della Carda, noto per i suoi interessi ermetici. Questo contributo solleva l’ipotesi, sulla base dei nuovi indizi emersi nella bibliografia recente sulla Flagellazione, che l’Ubaldini sia anche ritratto all’interno del dipinto. La presenza di Ubaldini nella Flagellazione conferma l’importanza del personaggio e la necessità di tornare sul suo rapporto con il mecenatismo di Federico da Montefeltro e le arti figurative, e di comprendere le ragioni della sua precoce sfortuna critica.
Contibuti critici su Ottaviano Ubaldini della Carda in relazione alla Flagellazione di Piero della Francesca / Bertuzzi, Alessandra. - 3:(2019), pp. 235-244. (Intervento presentato al convegno In Corso d'Opera 3. Giornate di studio dei dottorandi di ricerca in storia dell'arte della Sapienza Università di Roma tenutosi a Roma).
Contibuti critici su Ottaviano Ubaldini della Carda in relazione alla Flagellazione di Piero della Francesca
Alessandra Bertuzzi
2019
Abstract
Nel 1972 la Professoressa Marilyn Aronberg Lavin formulò l’ipotesi che Ottaviano Ubaldini della Carda fosse il committente della Flagellazione e che questa fosse destinata alla Cappella del Perdono nel Palazzo Ducale di Urbino che, a partire almeno dal 1482, fu sotto il patronato di Ottaviano. Secondo la Lavin la fortuna critica della Flagellazione di Piero della Francesca inizia al volgere del XX secolo grazie all'affermarsi critico del Post-impressionismo e del Cubismo che permisero alla tavola di essere apprezzata come una grande opera d'arte per la sua espressività, la sua purezza del colore ed il suo perfetto equilibrio compositivo. Kenneth Clark fu tra i primi studiosi ad occuparsi dello spazio architettonico del quadro e Rudolf Wittkower, nel 1953, scoprì che Piero ritraeva con accuratezza matematica la realtà tridimensionale, permeando la costruzione di simbolismi matematici. Questa interpretazione ha reso possibile parlare de la Flagellazione come una delle prime espressioni del pensiero teorico-mistico, vedendo nel sistema architettonico compositivo un'integrazione degli scritti teorici di Piero ritenuti tra i maggiori della sua epoca e un’ulteriore connessione con Ottaviano Ubaldini della Carda, noto per i suoi interessi ermetici. Questo contributo solleva l’ipotesi, sulla base dei nuovi indizi emersi nella bibliografia recente sulla Flagellazione, che l’Ubaldini sia anche ritratto all’interno del dipinto. La presenza di Ubaldini nella Flagellazione conferma l’importanza del personaggio e la necessità di tornare sul suo rapporto con il mecenatismo di Federico da Montefeltro e le arti figurative, e di comprendere le ragioni della sua precoce sfortuna critica.File | Dimensione | Formato | |
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