Il contributo che qui si presenta propone alcune riflessioni che muovono dalla lettura di un saggio di Paola Castellucci, Carte del nuovo mondo, edito da Il Mulino nel 2017. Quelle che oggi definiamo banche dati, repository e biblioteche digitali sono il punto d’arrivo di un percorso storico e politico che ha inizio negli anni Sessanta e che ha portato un bene costoso, prerogativa di pochi ricercatori, alla portata di molti. La storia delle banche dati, degli archivi aperti della ricerca e del movimento Open Access attesta la concretezza di tali nuovi modelli di comunicazione scientifica e dimostra che i risultati della ricerca sono beni comuni dell’umanità, pur con la consapevolezza che esistono ancora molti ostacoli da superare.
Collezioni di beni comuni: banche dati, repository, biblioteche digitali / Trombone, Antonella. - In: DIGITALIA. - ISSN 1972-6201. - 13:2(2018), pp. 17-27.
Collezioni di beni comuni: banche dati, repository, biblioteche digitali
Antonella Trombone
2018
Abstract
Il contributo che qui si presenta propone alcune riflessioni che muovono dalla lettura di un saggio di Paola Castellucci, Carte del nuovo mondo, edito da Il Mulino nel 2017. Quelle che oggi definiamo banche dati, repository e biblioteche digitali sono il punto d’arrivo di un percorso storico e politico che ha inizio negli anni Sessanta e che ha portato un bene costoso, prerogativa di pochi ricercatori, alla portata di molti. La storia delle banche dati, degli archivi aperti della ricerca e del movimento Open Access attesta la concretezza di tali nuovi modelli di comunicazione scientifica e dimostra che i risultati della ricerca sono beni comuni dell’umanità, pur con la consapevolezza che esistono ancora molti ostacoli da superare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.