Introduzione-La morte cardiaca improvvisa (MCI) è uno dei principali problemi di salute pubblica dei Paesi Industrializzati. La stratificazione del rischio di MCI ed una migliore modalità di prevenzione/trattamento della stessa costituiscono una problematica complessa e per molti versi irrisolta della cardiologia moderna, nonostante l’aumentata efficacia del trattamento con defibrillatori cardiaci ICD, dapprima in profilassi secondaria e, quindi, in profilassi primaria, nella riduzione dell’incidenza sia di MCI che di mortalità totale in popolazioni selezionate di pazienti. A dispetto di un alto tasso di incidenza di MCI in sottopopolazioni specifiche ad alto rischio, un numero assoluto considerevole di eventi di MCI è altresì riscontrabile nella popolazione generale; per tale motivo risulta indispensabile individuare tecniche strumentali capaci di effettuare una efficace stratificazione del rischio aritmico anche in quest’ultima. La Ripolarizzazione precoce (RP) fa parte delle J-wave syndromes, in cui si ha un pattern J-wave all’ECG e possibile sviluppo di aritmie ventricolari maligne. Il meccanismo fisiopatologico prevede un mismatch fra le correnti dei canali ionici (riduzione delle correnti del Na+ e Ca++ ed aumento delle correnti in uscita del K+) che risultano in un aumento importante della corrente di ripolarizzazione epicardica con conseguente dispersione transmurale endo-epicardica nella durata del potenziale d’azione cardiaco che causa rientro in fase 2 e TV/FV. Il pattern di RP è stato considerato negli ultimi 70 anni benigno e fra l’altro la sua alta prevalenza nella popolazione generale fu considerata miglior argomento per supportare tale natura benigna. In seguito più recenti studi hanno messo in luce l’importanza di questa anomalia elettrocardiografica mettendo in evidenza un più alto rischio di MCI nei portatori di questo pattern. Allo stato attuale ci sono troppe incertezze per utilizzare il pattern da RP come predittore di MCI. Obiettivo- Valutare nuove metodiche diagnostiche per individuare la RP maligna per una migliore stratificazione del rischio di MCI e conseguente ottimale gestione terapeutica primaria. Materiali e metodi- Sono stati arruolati 47 pazienti con pattern da RP senza cardiopatia strutturale, i quali sono stati sottoposti ad una metodica diagnostica non invasiva: 2D-speckle tracking, nuova metodica ecocardiografica che consente la misurazione di nuovi parametri di funzione miocardica quali lo strain, ossia la valutazione della deformazione miocardica, per studiare un’eventuale correlazione meccanica con il gradiente elettrico causa del rientro funzionale. I pazienti valutati al tempo zero non avevano storia di aritmie ventricolari maligne. Abbiamo valutato nel tempo chi le ha sviluppate e chi no durante il follow-up e abbiamo osservato le differenze presentate nella metodica fra i due gruppi. Risultati- All’analisi dei dati ecocardiografici, diversi indici sistolici e diastolici di strain longitudinale, radiale e circumferenziale sono risultati essere statisticamente significativi, evidenziando quindi una maggior dispersione, in termini sia temporali che spaziali (globali e regionali) della deformazione miocardica longitudinale, radiale e circumferenziale, sia in sistole che in diastole nel gruppo con VA, soprattutto nell’ultima parte della diastole, ovvero la parte elettricamente più vulnerabile. Conclusioni- Questo studio prospettico potrebbe gettare le basi per una discussione a favore del 2D-speckle tracking, comunque metodica non invasiva e facilmente eseguibile, nell’individuare portatori di rischio per aritmie ventricolari potenzialmente maligne. Si amplierebbero quindi gli strumenti per una migliore stratificazione di MCI e conseguente gestione terapeutica.

Stratificazione del rischio di morte cardiaca improvvisa nella ripolarizzazione precoce mediante nuove metodiche diagnostiche / Maraschi, Ilaria. - (2020 Jan 14).

Stratificazione del rischio di morte cardiaca improvvisa nella ripolarizzazione precoce mediante nuove metodiche diagnostiche

MARASCHI, ILARIA
14/01/2020

Abstract

Introduzione-La morte cardiaca improvvisa (MCI) è uno dei principali problemi di salute pubblica dei Paesi Industrializzati. La stratificazione del rischio di MCI ed una migliore modalità di prevenzione/trattamento della stessa costituiscono una problematica complessa e per molti versi irrisolta della cardiologia moderna, nonostante l’aumentata efficacia del trattamento con defibrillatori cardiaci ICD, dapprima in profilassi secondaria e, quindi, in profilassi primaria, nella riduzione dell’incidenza sia di MCI che di mortalità totale in popolazioni selezionate di pazienti. A dispetto di un alto tasso di incidenza di MCI in sottopopolazioni specifiche ad alto rischio, un numero assoluto considerevole di eventi di MCI è altresì riscontrabile nella popolazione generale; per tale motivo risulta indispensabile individuare tecniche strumentali capaci di effettuare una efficace stratificazione del rischio aritmico anche in quest’ultima. La Ripolarizzazione precoce (RP) fa parte delle J-wave syndromes, in cui si ha un pattern J-wave all’ECG e possibile sviluppo di aritmie ventricolari maligne. Il meccanismo fisiopatologico prevede un mismatch fra le correnti dei canali ionici (riduzione delle correnti del Na+ e Ca++ ed aumento delle correnti in uscita del K+) che risultano in un aumento importante della corrente di ripolarizzazione epicardica con conseguente dispersione transmurale endo-epicardica nella durata del potenziale d’azione cardiaco che causa rientro in fase 2 e TV/FV. Il pattern di RP è stato considerato negli ultimi 70 anni benigno e fra l’altro la sua alta prevalenza nella popolazione generale fu considerata miglior argomento per supportare tale natura benigna. In seguito più recenti studi hanno messo in luce l’importanza di questa anomalia elettrocardiografica mettendo in evidenza un più alto rischio di MCI nei portatori di questo pattern. Allo stato attuale ci sono troppe incertezze per utilizzare il pattern da RP come predittore di MCI. Obiettivo- Valutare nuove metodiche diagnostiche per individuare la RP maligna per una migliore stratificazione del rischio di MCI e conseguente ottimale gestione terapeutica primaria. Materiali e metodi- Sono stati arruolati 47 pazienti con pattern da RP senza cardiopatia strutturale, i quali sono stati sottoposti ad una metodica diagnostica non invasiva: 2D-speckle tracking, nuova metodica ecocardiografica che consente la misurazione di nuovi parametri di funzione miocardica quali lo strain, ossia la valutazione della deformazione miocardica, per studiare un’eventuale correlazione meccanica con il gradiente elettrico causa del rientro funzionale. I pazienti valutati al tempo zero non avevano storia di aritmie ventricolari maligne. Abbiamo valutato nel tempo chi le ha sviluppate e chi no durante il follow-up e abbiamo osservato le differenze presentate nella metodica fra i due gruppi. Risultati- All’analisi dei dati ecocardiografici, diversi indici sistolici e diastolici di strain longitudinale, radiale e circumferenziale sono risultati essere statisticamente significativi, evidenziando quindi una maggior dispersione, in termini sia temporali che spaziali (globali e regionali) della deformazione miocardica longitudinale, radiale e circumferenziale, sia in sistole che in diastole nel gruppo con VA, soprattutto nell’ultima parte della diastole, ovvero la parte elettricamente più vulnerabile. Conclusioni- Questo studio prospettico potrebbe gettare le basi per una discussione a favore del 2D-speckle tracking, comunque metodica non invasiva e facilmente eseguibile, nell’individuare portatori di rischio per aritmie ventricolari potenzialmente maligne. Si amplierebbero quindi gli strumenti per una migliore stratificazione di MCI e conseguente gestione terapeutica.
14-gen-2020
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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1342815
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