« Une des curiosités de Rome ». L’interesse degli eruditi francesi per la collezione di Agostino Mariotti L’intervento vuole portare l’attenzione sull’interesse mostrato da alcuni eruditi francesi nei confronti di Agostino Mariotti e della sua collezione. Agostino Mariotti (1724-1806) era un abate romano, un avvocato della Sacra Congregazione dei Riti ed un noto grecista. Dal 1759, e fino alla sua morte, mise insieme una ricchissima collezione di oggetti sacri e profani denominata dallo stesso Mariotti « Museo Sacro ». Il museo veniva aperto una volta l’anno il giorno di sant’Agostino dando così modo di accrescere la fama della collezione, conosciuta da molte personalità italiane ed internazionali, in particolare francesi. Seroux d'Agincourt (1730-1814) inserì nella sua Histoire de l’Art qualche oggetto del « Museo Sacro » di Mariotti. Inoltre, l’abate romano fece per il francese una traduzione, dal greco all’italiano, delle iscrizioni di un “quadro greco di bassissimo tempo”. Alexandre de Fauris de Saint-Vincens (1750 – 1819), magistrato d’Aix en Provence, ebbe degli scambi epistolari con Mariotti in cui chiese all’abate i disegni di alcuni monumenti antichi presenti nella sua collezione. Scambi epistolari avvennero anche tra Agostino e Jacques-Gabriel Pouillard (1751-1823), anch’egli di Aix en Provence e carmelitano di San Martino ai Monti a Roma, circa “il preteso Regno, o Corona di S. Silvestro”. Interessante è anche il legame tra Aubin-Louis Millin (1759 – 1818) e il museo Mariotti dopo la morte di questi. Il Millin conosceva il museo romano grazie a Pouillard e sappiamo che nel 1813, durante il suo soggiorno a Roma, vide l’arazzo di Raffaello (capolavoro del museo Mariotti) presso i Torlonia. Quasi tutti questi personaggi erano di una generazione più giovane dell’abate romano ma tutti ugualmente affascinati da quella collezione che era considerata « Une des curiosités de Rome ».
«Une des curiosités de Rome». L’interesse degli eruditi francesi per la collezione dell’abate e avvocato Agostino Mariotti (Roma 1724-id. 1806) / Odone, Ginevra. - 3:(2019), pp. 259-265. (Intervento presentato al convegno In corso d'opera 3. Ricerche dei dottorandi in storia dell'arte della Sapienza tenutosi a Roma).
«Une des curiosités de Rome». L’interesse degli eruditi francesi per la collezione dell’abate e avvocato Agostino Mariotti (Roma 1724-id. 1806)
GINEVRA ODONE
2019
Abstract
« Une des curiosités de Rome ». L’interesse degli eruditi francesi per la collezione di Agostino Mariotti L’intervento vuole portare l’attenzione sull’interesse mostrato da alcuni eruditi francesi nei confronti di Agostino Mariotti e della sua collezione. Agostino Mariotti (1724-1806) era un abate romano, un avvocato della Sacra Congregazione dei Riti ed un noto grecista. Dal 1759, e fino alla sua morte, mise insieme una ricchissima collezione di oggetti sacri e profani denominata dallo stesso Mariotti « Museo Sacro ». Il museo veniva aperto una volta l’anno il giorno di sant’Agostino dando così modo di accrescere la fama della collezione, conosciuta da molte personalità italiane ed internazionali, in particolare francesi. Seroux d'Agincourt (1730-1814) inserì nella sua Histoire de l’Art qualche oggetto del « Museo Sacro » di Mariotti. Inoltre, l’abate romano fece per il francese una traduzione, dal greco all’italiano, delle iscrizioni di un “quadro greco di bassissimo tempo”. Alexandre de Fauris de Saint-Vincens (1750 – 1819), magistrato d’Aix en Provence, ebbe degli scambi epistolari con Mariotti in cui chiese all’abate i disegni di alcuni monumenti antichi presenti nella sua collezione. Scambi epistolari avvennero anche tra Agostino e Jacques-Gabriel Pouillard (1751-1823), anch’egli di Aix en Provence e carmelitano di San Martino ai Monti a Roma, circa “il preteso Regno, o Corona di S. Silvestro”. Interessante è anche il legame tra Aubin-Louis Millin (1759 – 1818) e il museo Mariotti dopo la morte di questi. Il Millin conosceva il museo romano grazie a Pouillard e sappiamo che nel 1813, durante il suo soggiorno a Roma, vide l’arazzo di Raffaello (capolavoro del museo Mariotti) presso i Torlonia. Quasi tutti questi personaggi erano di una generazione più giovane dell’abate romano ma tutti ugualmente affascinati da quella collezione che era considerata « Une des curiosités de Rome ».File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
ODONE_Une-de-curiosite_2019.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
427.21 kB
Formato
Adobe PDF
|
427.21 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.