La spinta ad allargare il contraddittorio del processo innanzi alla Corte costituzionale risponde ad una pluralità di sollecitazioni: da una parte legate al tentativo di assicurare nella forma più ampia e pervasiva l'azione di difesa e tutela nell'ordinamento dei diritti fondamentali consacrati nella Costituzione, permettendo dunque, pur nei limiti dell'incidentalità, un più facile intervento nel processo per il soggetto che, pur non essendo parte del giudizio a quo, sia portatore di un interesse sostanziale tale da obbligarlo ad esercitare il proprio diritto di difesa perfino innanzi alla Consulta; dall'altra legate all'esigenza per la Corte di acquisire, nel confronto con soggetti portatori di interesse pubblico ammessi al processo,di acquisire “materiale esterno” utile e sufficiente a formarsi una valutazione il più possibile informata e consapevole, soprattutto su questioni che abbisognano di una dose assai rilevante di tecnicismo, in ragione di una sua successiva decisione. Entrambe queste linee di espansione presentato importanti elementi di criticità, indagati, nel presente contributo, sotto le due differenti ed antitetiche oscillazioni del "pendolo della Corte": l'anima giurisdizionale e l'anima politica. Partire dall'ontologia per definire la deontologia. E così provare a dare una lettura organica delle posizioni giurisprudenziali e dottrinarie sul tema.
L'intervento del terzo nel processo costituzionale tra giurisdizionalità e politica / Severa, Francesco. - In: FORUM DI QUADERNI COSTITUZIONALI RASSEGNA. - ISSN 2281-2113. - Rassegna 1/2019(2019).
L'intervento del terzo nel processo costituzionale tra giurisdizionalità e politica
SEVERA, FRANCESCO
2019
Abstract
La spinta ad allargare il contraddittorio del processo innanzi alla Corte costituzionale risponde ad una pluralità di sollecitazioni: da una parte legate al tentativo di assicurare nella forma più ampia e pervasiva l'azione di difesa e tutela nell'ordinamento dei diritti fondamentali consacrati nella Costituzione, permettendo dunque, pur nei limiti dell'incidentalità, un più facile intervento nel processo per il soggetto che, pur non essendo parte del giudizio a quo, sia portatore di un interesse sostanziale tale da obbligarlo ad esercitare il proprio diritto di difesa perfino innanzi alla Consulta; dall'altra legate all'esigenza per la Corte di acquisire, nel confronto con soggetti portatori di interesse pubblico ammessi al processo,di acquisire “materiale esterno” utile e sufficiente a formarsi una valutazione il più possibile informata e consapevole, soprattutto su questioni che abbisognano di una dose assai rilevante di tecnicismo, in ragione di una sua successiva decisione. Entrambe queste linee di espansione presentato importanti elementi di criticità, indagati, nel presente contributo, sotto le due differenti ed antitetiche oscillazioni del "pendolo della Corte": l'anima giurisdizionale e l'anima politica. Partire dall'ontologia per definire la deontologia. E così provare a dare una lettura organica delle posizioni giurisprudenziali e dottrinarie sul tema.File | Dimensione | Formato | |
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