Intorno alla figura di Francesco Fernandi detto l’Imperiali: indagine sui rapporti tra Roma e la Scozia nella prima metà del XVIII secolo

Nella Roma della prima metà del Settecento, il pittore Francesco Fernandi (1679-1740) era considerato una personalità cardine all’interno del vasto e quanto mai variegato scenario romano. Difatti, svolgendo una poliedrica attività di artista, agente di mercato ed “imprenditore”, egli riuscì ad entrare in stretto contatto con numerose figure provenienti dal territorio scozzese, sia nobili sia artisti, che furono presenti in città in quegli anni. L’analisi di questi rapporti documenta lo sviluppo di una volontà collezionistica in Scozia che aveva come obiettivo primario l’arte afferente al filone classicista romano e che coinvolse la produzione pittorica dello stesso Fernandi. Mediante l’esame di nuove fonti documentarie ed una rilettura di altre già note, si sono ampliate le conoscenze finora acquisite sull’artista, ma è stato anche possibile porre in risalto l’entità e la complessità di questa fitta rete di relazioni che legava l’ambito britannico a quello romano fin dalla fine del XVII secolo. Tenendo sempre presente il contesto storico, politico e sociale in cui si svolsero le vicende in esame, si affronteranno in particolare le vicissitudini che riguardarono i rapporti intrecciati dall’Imperiali con la nobile famiglia scozzese dei Clerk of Penicuik e con l’artista Allan Ramsay. Peraltro, la precocità del verificarsi di tali circostanze contribuisce a definire un’indubbia anticipazione cronologica dell’inizio del fenomeno del grand tour che, come è noto, visse la sua stagione più florida durante la seconda metà del Settecento. Tali avvenimenti, infine, permettono altresì di evidenziare la considerevole e certamente non trascurabile presenza scozzese all’interno di quel vasto numero di connaisseurs et amateurs in viaggio verso l’Italia nel corso del XVIII secolo.