Nel saggio intervista si ripercorre la progressiva svolta negli studi sul restauro dopo l'alluvione di Firenze del 1966 con un fiorire di studi e la nascita di periodici specializzati, ad esempio "Restauro". Nello stesso tempo si vedono emergere le nuove posizioni conservative di Marco Dezzi Bardeschi poi con Amedeo Bellini e qualche anno dopo le riflessioni di Paolo Marconi sulla manutenzione-ripristino. Ma si dimostra la persistente validità del restauro critico oggi declinato in termini critico-conservativi. Oggi il restauro gode, almeno in apparenza, di una buona fortuna sui mezzi di comunicazione, ma si fa tanto chiasso a proposito di finti restauri, in realtà di banali ristrutturazioni. Si auspica per tanto una buona e costante manutenzione ordinaria per rilevare ciclicamente i fenomeni ricorrenti di degrado, i punti di maggior rischio e stabilire le opere e le cadenze modeste ma risolutive della manutenzione. Infine si ricorda il rispetto dell'autenticità della preesistenza come si presenta con la sua stratificazione nel tempo, e ancora l'uso come mezzo di conservazione per tramandare alle future generazioni le nostre memorie.
Avvicinarsi al restauro / Bellanca, Calogero. - In: PROGETTARE. - ISSN 1594-8137. - STAMPA. - 9(2003), pp. 13-23.
Avvicinarsi al restauro
BELLANCA, CALOGERO
2003
Abstract
Nel saggio intervista si ripercorre la progressiva svolta negli studi sul restauro dopo l'alluvione di Firenze del 1966 con un fiorire di studi e la nascita di periodici specializzati, ad esempio "Restauro". Nello stesso tempo si vedono emergere le nuove posizioni conservative di Marco Dezzi Bardeschi poi con Amedeo Bellini e qualche anno dopo le riflessioni di Paolo Marconi sulla manutenzione-ripristino. Ma si dimostra la persistente validità del restauro critico oggi declinato in termini critico-conservativi. Oggi il restauro gode, almeno in apparenza, di una buona fortuna sui mezzi di comunicazione, ma si fa tanto chiasso a proposito di finti restauri, in realtà di banali ristrutturazioni. Si auspica per tanto una buona e costante manutenzione ordinaria per rilevare ciclicamente i fenomeni ricorrenti di degrado, i punti di maggior rischio e stabilire le opere e le cadenze modeste ma risolutive della manutenzione. Infine si ricorda il rispetto dell'autenticità della preesistenza come si presenta con la sua stratificazione nel tempo, e ancora l'uso come mezzo di conservazione per tramandare alle future generazioni le nostre memorie.File | Dimensione | Formato | |
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