La progettazione delle nuove strutture ecclesiastiche è un’occasione per intervenire in contesti urbani talvolta privi di una significativa centralità, carenti di quei luoghi di aggregazione sociale, che non siano soltanto i centri commerciali, e che definiscano il senso di un insediamento urbano assieme ad altre istituzioni di carattere culturale come scuole, biblioteche, musei e attrezzature per lo sport. L’idea del radicamento delle nuove strutture nei tessuti esistenti di recente costruzione apre un orizzonte di ricerca particolarmente complesso, sia per la concezione dello spazio liturgico, sia per la formalizzazione degli aspetti simbolici nel rapporto tra istituzione e comunità insediata. All’edificio di culto è necessariamente richiesta una riconoscibilità. Tale riconoscibilità, non potendosi più realizzare attraverso quelle raffinate e consolidate soluzioni di passaggio di scala tra tessuto ed emergenza, trova il suo unico possibile esito nel configurarsi come oggetto autonomo e autoreferenziale. Spesso le chiese contemporanee si propongono come oggetti la cui connotazione oscilla tra un’enfasi formale e un ermetismo realizzato per sottrazione. In un certo senso, ciò che avviene per la progettazione delle chiese è il riflesso di una condizione che vede l’architettura contemporanea compresa tra linguaggio descrittivo e linguaggio astratto, un problema che avvicina l’architettura alle questioni dell’arte..La difficoltà maggiore per un progettista che si appresti a concepire lo spazio sacro è la traduzione in una forma architettonica di uno spazio al tempo stesso corale e intimista.
Il concorso per la progettazione del complesso parrocchiale di San Carlo Borromeo a Roma / Zammerini, Massimo. - In: L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI. - ISSN 0579-4900. - STAMPA. - 394:(2007), pp. 92-100.
Il concorso per la progettazione del complesso parrocchiale di San Carlo Borromeo a Roma
ZAMMERINI, MASSIMO
2007
Abstract
La progettazione delle nuove strutture ecclesiastiche è un’occasione per intervenire in contesti urbani talvolta privi di una significativa centralità, carenti di quei luoghi di aggregazione sociale, che non siano soltanto i centri commerciali, e che definiscano il senso di un insediamento urbano assieme ad altre istituzioni di carattere culturale come scuole, biblioteche, musei e attrezzature per lo sport. L’idea del radicamento delle nuove strutture nei tessuti esistenti di recente costruzione apre un orizzonte di ricerca particolarmente complesso, sia per la concezione dello spazio liturgico, sia per la formalizzazione degli aspetti simbolici nel rapporto tra istituzione e comunità insediata. All’edificio di culto è necessariamente richiesta una riconoscibilità. Tale riconoscibilità, non potendosi più realizzare attraverso quelle raffinate e consolidate soluzioni di passaggio di scala tra tessuto ed emergenza, trova il suo unico possibile esito nel configurarsi come oggetto autonomo e autoreferenziale. Spesso le chiese contemporanee si propongono come oggetti la cui connotazione oscilla tra un’enfasi formale e un ermetismo realizzato per sottrazione. In un certo senso, ciò che avviene per la progettazione delle chiese è il riflesso di una condizione che vede l’architettura contemporanea compresa tra linguaggio descrittivo e linguaggio astratto, un problema che avvicina l’architettura alle questioni dell’arte..La difficoltà maggiore per un progettista che si appresti a concepire lo spazio sacro è la traduzione in una forma architettonica di uno spazio al tempo stesso corale e intimista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.