Con l’evoluzione tecnologica dell’ultimo secolo sono state sviluppate molte applicazioni per la visualizzazio-ne digitale del patrimonio culturale, migliorandone le attività di tutela, e di fruizione. Tutela e fruizione che si mostrano particolarmente complesse per quei siti scar-samente accessibili, danneggiati da terremoti o da con-flitti bellici e fuori dai grandi circuiti turistici. L’integrazione dei database appartenenti all’HBIM (Hi-storical Building Information Modelling), con i sistemi di Realtà Virtuale appare come una naturale evoluzio-ne, in grado di rendere fruibili in modo immersivo e immediato, tutti i contenuti informativi raccolti e rende-re nuovamente accessibili opere ad oggi interdette per ragioni ambientali. Il presente articolo propone, attra-verso l’analisi di un caso studio, una metodologia ido-nea alla implementazione in realtà virtuale immersiva, fruibile con visori stand-alone, di modelli 3D realizzati mediante tecniche di Structure from Motion (SfM). Il caso studio è rappresentato da un edifico ipogeo di epo-ca repubblicana, non accessibile al pubblico, conosciu-to come “Casa dei Grifi” sito nel Parco Archeologico del Colosseo-Foro romano e Palatino.
La realtà virtuale come strumento di modellazione del patrimonio culturale - La fotogrammetria e la realtà virtuale come strumento di rappresentazione di un'antica Domus di epoca repubblicana / Gugliermetti, Luca; Eletti, Oliviero; Dragonetti, Walter; Pompei, Laura; Gugliermetti, Franco. - In: PONTE. - ISSN 1129-3918. - 2(2019):(2019), pp. 7-14.
La realtà virtuale come strumento di modellazione del patrimonio culturale - La fotogrammetria e la realtà virtuale come strumento di rappresentazione di un'antica Domus di epoca repubblicana.
Luca Gugliermetti;Oliviero Eletti;DRAGONETTI, WALTER;Laura Pompei;Franco Gugliermetti
2019
Abstract
Con l’evoluzione tecnologica dell’ultimo secolo sono state sviluppate molte applicazioni per la visualizzazio-ne digitale del patrimonio culturale, migliorandone le attività di tutela, e di fruizione. Tutela e fruizione che si mostrano particolarmente complesse per quei siti scar-samente accessibili, danneggiati da terremoti o da con-flitti bellici e fuori dai grandi circuiti turistici. L’integrazione dei database appartenenti all’HBIM (Hi-storical Building Information Modelling), con i sistemi di Realtà Virtuale appare come una naturale evoluzio-ne, in grado di rendere fruibili in modo immersivo e immediato, tutti i contenuti informativi raccolti e rende-re nuovamente accessibili opere ad oggi interdette per ragioni ambientali. Il presente articolo propone, attra-verso l’analisi di un caso studio, una metodologia ido-nea alla implementazione in realtà virtuale immersiva, fruibile con visori stand-alone, di modelli 3D realizzati mediante tecniche di Structure from Motion (SfM). Il caso studio è rappresentato da un edifico ipogeo di epo-ca repubblicana, non accessibile al pubblico, conosciu-to come “Casa dei Grifi” sito nel Parco Archeologico del Colosseo-Foro romano e Palatino.File | Dimensione | Formato | |
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