Popolo, nazione, sovranità prima della Rivoluzione francese: un discorso introduttivo

Il saggio costituisce una prima introduzione al tema che è stato successivamente oggetto di una riflessione più ampia dell’autore, pubblicata all’interno di un volume collettaneo (esito di un Prin) nel 2011: si tratta di una ricerca di lungo periodo, condotta all’interno del pensiero occidentale, sul “popolo” e l’ambiguità delle sue accezioni. Il piano generale della ricerca si propone di comprendere il modo in cui la relazione di governo alto/basso si trasforma all’interno di un contesto discorsivo che con la Rivoluzione diventa democratico, dunque orizzontale. Si mostra così come l’articolazione degli usi del termine “popolo” nella Francia dell’Ancien régime tenda ad influenzare direttamente tanto il dibattito rivoluzionario, quanto la reazione ottocentesca all’89, nei quali resta intatta, pure attraverso passaggi e modificazioni importanti, la rilevanza di due coppie oppositive, fondamentali per comprendere appunto quegli usi: quella tra “inclusione” ed “esclusione” (rispetto all’ambito della nozione stessa di popolo e della “cittadinanza”) e quella tra “tutto” e “parte”, cioè tra il popolo inteso come unità giuridico-politica (il popolo sovrano, per capirsi) e il popolo appunto come parte soltanto, vale a dire le couches sociali più basse. Il contributo in oggetto imposta la prima parte di quest’ultima questione, quella che vuole riflettere sul significato del termine - negli usi diffusi nella Francia dell’Ancien régime - inteso nella sua forma unitaria, come soggetto al quale imputare o meno la titolarità del potere sovrano. I risultati dell’analisi mostrano la debolezza, nel contesto storico che precede la Rivoluzione francese, di una teoria della sovranità popolare.