Il saggio analizza la costituzione della biopolitica, intesa come forma specifica della politica contemporanea - che ha dunque, come oggetto proprio, la vita umana, la “nuda vita” senza aggettivi, il dato biologico puro e semplice dell’esistenza in vita – e, insieme, come disciplina che da qualche tempo riflette, in tal senso, sulla condizione umana tra il Novecento e il nuovo secolo. Sono così analizzate le principali riflessioni maturate, in particolare in Italia, sul tema, a partire dalla lettura congiunta del pensiero di due maestri della filosofia contemporanea, Hannah Arendt e Michel Foucault. Attraverso l’analisi dei contributi recenti soprattutto di Giorgio Agamben, Roberto Esposito e Toni Negri, il saggio attraversa lo spettro delle possibilità sulla base delle quali immaginare quanto aveva soltanto accennato Foucault, cioè il passaggio da un biopotere, inteso come “presa” dei corpi e loro disciplinamento dall’alto, ad una biopolitica intesa come difesa e valorizzazione della vita, in un contesto di uguaglianza democratica. In tal senso, il saggio fa il punto sulla letteratura esistente su un tema di riflessione, al momento della pubblicazione del saggio, ancora in una fase iniziale di sviluppo.
Alle radici della libertà umana: percorsi della biopolitica / Ruocco, Giovanni. - In: MERIDIANA. - ISSN 0394-4115. - STAMPA. - 50-51:(2004), pp. 239-280.
Alle radici della libertà umana: percorsi della biopolitica
RUOCCO, GIOVANNI
2004
Abstract
Il saggio analizza la costituzione della biopolitica, intesa come forma specifica della politica contemporanea - che ha dunque, come oggetto proprio, la vita umana, la “nuda vita” senza aggettivi, il dato biologico puro e semplice dell’esistenza in vita – e, insieme, come disciplina che da qualche tempo riflette, in tal senso, sulla condizione umana tra il Novecento e il nuovo secolo. Sono così analizzate le principali riflessioni maturate, in particolare in Italia, sul tema, a partire dalla lettura congiunta del pensiero di due maestri della filosofia contemporanea, Hannah Arendt e Michel Foucault. Attraverso l’analisi dei contributi recenti soprattutto di Giorgio Agamben, Roberto Esposito e Toni Negri, il saggio attraversa lo spettro delle possibilità sulla base delle quali immaginare quanto aveva soltanto accennato Foucault, cioè il passaggio da un biopotere, inteso come “presa” dei corpi e loro disciplinamento dall’alto, ad una biopolitica intesa come difesa e valorizzazione della vita, in un contesto di uguaglianza democratica. In tal senso, il saggio fa il punto sulla letteratura esistente su un tema di riflessione, al momento della pubblicazione del saggio, ancora in una fase iniziale di sviluppo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.