Ondate di calore e temporali, che sempre più di frequente si verificano come conseguenza dei cambiamenti climatici, impongono la necessità di ripensare i metodi costruttivi e di manutenzione delle aree urbane, dove il crescente sviluppo ha portato nel corso degli anni a una drastica riduzione delle superfici di drenaggio naturali, con effetti visibilmente negativi per i deflussi delle acque superficiali. Le superfici impermeabili (ad es. coperture e pavimentazioni stradali) aumentano il flusso d'acqua nei sistemi fognari e poiché, la maggior parte delle nostre città è ancora servita da un'unica rete di drenaggio che raccoglie il deflusso delle acque piovane e delle acque reflue, aumenta il pericolo di alluvione con conseguente trabocco delle fognature pubbliche. Infine, le pavimentazioni impermeabili influenzano l'intero ecosistema: le falde acquifere sotterranee non vengono ricaricate e, poiché le superfici stradali sono spesso costituite da materiali scuri, contribuiscono in modo significativo alla formazione delle isole di calore urbane. Diversi materiali per pavimentazioni stradali potrebbero rispondere all'esigenza di permeabilità e prevenzione dell’isola di calore. In particolare, il calcestruzzo per le aree pedonali aiuta a ridurre gli effetti delle isole di calore urbane grazie al suo elevato SRI, classificandosi come superficie "fredda" rispetto alle pavimentazioni tradizionali composte da miscele bituminose. Per le miscele porose, questa prestazione termica è migliorata dalla porosità: quando la temperatura della pavimentazione aumenta, l'acqua dei pori evapora e sottrae calore alla pavimentazione riducendo la sua temperatura superficiale. Per quanto riguarda la gestione delle acque piovane potrebbero essere perseguiti due approcci di progettazione: il ritorno dell'acqua alle falde acquifere sotterranee e la riduzione del deflusso e la raccolta dell'acqua nei bacini di ritenzione. Il secondo è più efficace per la gestione dei solidi e degli inquinanti sospesi ed è la scelta adottata più frequentemente per le superfici stradali. La diffusione di questo approccio per le pavimentazioni delle aree pedonali e a basso traffico potrebbe incrementare fino al 6% le superfici permeabili nelle aree urbane dove le superfici permeabili sono circa il 20%. Sono disponibili diverse soluzioni tecniche e sia le pavimentazioni porose monolitiche che quelle modulari consentono di ottenere benefici termici e idraulici nelle aree urbane. D'altra parte, però qualunque sia la soluzione adottata, bisogna ricordare che i vantaggi delle pavimentazioni porose possono essere completamente annullate dall’intasamento dei vuoti che ne riduce la conduttività idraulica e pertanto, vale la pena di sottolineare l’importanza della pulizia programmata della pavimentazione.
Calcestruzzo poroso per pavimentazioni pedonali / Moretti, Laura; DI MASCIO, Paola; Cantisani, Giuseppe. - In: STRADE & AUTOSTRADE. - ISSN 1723-2155. - 138:6/2019(2019), pp. 28-31.
Calcestruzzo poroso per pavimentazioni pedonali
Laura Moretti
Primo
;Paola DI MascioPenultimo
;Giuseppe CantisaniUltimo
2019
Abstract
Ondate di calore e temporali, che sempre più di frequente si verificano come conseguenza dei cambiamenti climatici, impongono la necessità di ripensare i metodi costruttivi e di manutenzione delle aree urbane, dove il crescente sviluppo ha portato nel corso degli anni a una drastica riduzione delle superfici di drenaggio naturali, con effetti visibilmente negativi per i deflussi delle acque superficiali. Le superfici impermeabili (ad es. coperture e pavimentazioni stradali) aumentano il flusso d'acqua nei sistemi fognari e poiché, la maggior parte delle nostre città è ancora servita da un'unica rete di drenaggio che raccoglie il deflusso delle acque piovane e delle acque reflue, aumenta il pericolo di alluvione con conseguente trabocco delle fognature pubbliche. Infine, le pavimentazioni impermeabili influenzano l'intero ecosistema: le falde acquifere sotterranee non vengono ricaricate e, poiché le superfici stradali sono spesso costituite da materiali scuri, contribuiscono in modo significativo alla formazione delle isole di calore urbane. Diversi materiali per pavimentazioni stradali potrebbero rispondere all'esigenza di permeabilità e prevenzione dell’isola di calore. In particolare, il calcestruzzo per le aree pedonali aiuta a ridurre gli effetti delle isole di calore urbane grazie al suo elevato SRI, classificandosi come superficie "fredda" rispetto alle pavimentazioni tradizionali composte da miscele bituminose. Per le miscele porose, questa prestazione termica è migliorata dalla porosità: quando la temperatura della pavimentazione aumenta, l'acqua dei pori evapora e sottrae calore alla pavimentazione riducendo la sua temperatura superficiale. Per quanto riguarda la gestione delle acque piovane potrebbero essere perseguiti due approcci di progettazione: il ritorno dell'acqua alle falde acquifere sotterranee e la riduzione del deflusso e la raccolta dell'acqua nei bacini di ritenzione. Il secondo è più efficace per la gestione dei solidi e degli inquinanti sospesi ed è la scelta adottata più frequentemente per le superfici stradali. La diffusione di questo approccio per le pavimentazioni delle aree pedonali e a basso traffico potrebbe incrementare fino al 6% le superfici permeabili nelle aree urbane dove le superfici permeabili sono circa il 20%. Sono disponibili diverse soluzioni tecniche e sia le pavimentazioni porose monolitiche che quelle modulari consentono di ottenere benefici termici e idraulici nelle aree urbane. D'altra parte, però qualunque sia la soluzione adottata, bisogna ricordare che i vantaggi delle pavimentazioni porose possono essere completamente annullate dall’intasamento dei vuoti che ne riduce la conduttività idraulica e pertanto, vale la pena di sottolineare l’importanza della pulizia programmata della pavimentazione.File | Dimensione | Formato | |
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