L’aspetto di maggior rilievo della sentenza in commento è il riconoscimento della distinzione tra hosting provider passivo e attivo: solo il primo beneficia delle esenzioni di responsabilità di cui al decreto e-commerce; il secondo è invece soggetto alla disciplina ordinaria della responsabilità extracontrattuale. Il cuore della ratio decidendi concerne però la disciplina dell’hosting provider passivo. In proposito, la Cassazione interpreta il decreto e-commerce in guisa che le esenzioni ivi previste vengano meno al verificarsi delle seguenti condizioni: (i) l’hosting sia in qualsiasi modo giunto a conoscenza dell’illecito in questione; (ii) l’illiceità sia ragionevolmente constatabile alla stregua del grado di diligenza richiesto all’hosting; e (iii) vi sia concreta possibilità per l’hosting di attivarsi, in quanto informato in modo sufficientemente specifico dei contenuti controversi. Nel complesso degli orientamenti formatisi in materia, viene quindi seguita una linea severa nei confronti degli hosting provider; linea che solleva alcune perplessità esposte nel commento.
La linea dura della Cassazione in materia di responsabilità dell'hosting provider (attivo e passivo) / Tormen, Luca. - In: LA NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA. - ISSN 1593-7305. - 5/2019:(2019), pp. 1039-1054.
La linea dura della Cassazione in materia di responsabilità dell'hosting provider (attivo e passivo)
Luca Tormen
2019
Abstract
L’aspetto di maggior rilievo della sentenza in commento è il riconoscimento della distinzione tra hosting provider passivo e attivo: solo il primo beneficia delle esenzioni di responsabilità di cui al decreto e-commerce; il secondo è invece soggetto alla disciplina ordinaria della responsabilità extracontrattuale. Il cuore della ratio decidendi concerne però la disciplina dell’hosting provider passivo. In proposito, la Cassazione interpreta il decreto e-commerce in guisa che le esenzioni ivi previste vengano meno al verificarsi delle seguenti condizioni: (i) l’hosting sia in qualsiasi modo giunto a conoscenza dell’illecito in questione; (ii) l’illiceità sia ragionevolmente constatabile alla stregua del grado di diligenza richiesto all’hosting; e (iii) vi sia concreta possibilità per l’hosting di attivarsi, in quanto informato in modo sufficientemente specifico dei contenuti controversi. Nel complesso degli orientamenti formatisi in materia, viene quindi seguita una linea severa nei confronti degli hosting provider; linea che solleva alcune perplessità esposte nel commento.File | Dimensione | Formato | |
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