Dopo l’Unità d’Italia prese forma un programma di rinnovamento del sistema scientifico ed accademico che diede luogo alla creazione di nuovi centri di ricerca e laboratori che caratterizzarono in senso naturalistico lo studio dell’uomo. In questo clima di grande cambiamento economico, sociale e istituzionale, le cosiddette scienze umane supportate dal positivismo critico e dalla filosofia neokantiana, svolsero una importante funzione di ampliamento delle conoscenze pedagogiche, antropologiche, freniatriche e criminologiche. Nella seconda metà dell’Ottocento venne a sorgere in Italia la Scuola Positiva di Diritto Penale con Cesare Lombroso (1835-1901), promotore dell’antropologia criminale, Enrico Ferri (1856-1929), fondatore della sociologia criminale e Raffaele Garofalo (1852-1934) che nel suo manuale del 1885 coniò per primo la denominazione di Criminologia. La Scuola Positiva esprimeva una visione naturalistica del reato non più considerato un’entità giuridica astratta, come sostenuto dalla Scuola Classica di Diritto Penale, ma inteso come un comportamento umano determinato da cause organiche o socio-ambientali specifiche. Nel panorama scientifico-culturale del nostro paese, tra quanti studiarono la criminalità e i ruoli giudiziari interni al processo penale, Sante De Sanctis (1862-1935) ha occupato una posizione di primo piano. A partire dagli ultimi anni dell’Ottocento, il Nostro si dedicò alla stesura di numerose perizie psichiatriche, alcune delle quali di grande notorietà, come quella del bandito Giuseppe Musolino (1876-1956) o quella di Violet Gibson (1876-1956), attentatrice di Benito Mussolini (1883-1945). Nel 1913, in continuità con questi perduranti interessi criminologici, De Sanctis istituirà nel Laboratorio di Psicologia Sperimentale proprio una Sezione di Psicologia Giudiziaria in cui, insieme ad alcuni valenti collaboratori, svilupperà la sua ricerca in ambito legale. Nel secondo volume della sua opera più importante del 1930, il Trattato di Psicologia Sperimentale, il Nostro sistematizzerà in un ambito clinico-differenziale l’oggetto di studio e i metodi sia della Psicologia Giudiziaria che della Psicologia Criminale; questi settori disciplinari divengono in questo modo parte integrante di una moderna e novecentesca visione della Psicologia scientifica.
Imputabilità e infermità mentale. l’approccio clinico-differenziale nelle perizie psichiatriche di Sante De Sanctis (1862-1935) / Lombardo, Giovanni Pietro Vladimiro; Acito, Ester. - (2019), pp. 305-331. (Intervento presentato al convegno Cosmopolitismo e identità culturali tenutosi a Palermo).
Imputabilità e infermità mentale. l’approccio clinico-differenziale nelle perizie psichiatriche di Sante De Sanctis (1862-1935)
Giovanni Pietro Lombardo;ACITO, ESTER
2019
Abstract
Dopo l’Unità d’Italia prese forma un programma di rinnovamento del sistema scientifico ed accademico che diede luogo alla creazione di nuovi centri di ricerca e laboratori che caratterizzarono in senso naturalistico lo studio dell’uomo. In questo clima di grande cambiamento economico, sociale e istituzionale, le cosiddette scienze umane supportate dal positivismo critico e dalla filosofia neokantiana, svolsero una importante funzione di ampliamento delle conoscenze pedagogiche, antropologiche, freniatriche e criminologiche. Nella seconda metà dell’Ottocento venne a sorgere in Italia la Scuola Positiva di Diritto Penale con Cesare Lombroso (1835-1901), promotore dell’antropologia criminale, Enrico Ferri (1856-1929), fondatore della sociologia criminale e Raffaele Garofalo (1852-1934) che nel suo manuale del 1885 coniò per primo la denominazione di Criminologia. La Scuola Positiva esprimeva una visione naturalistica del reato non più considerato un’entità giuridica astratta, come sostenuto dalla Scuola Classica di Diritto Penale, ma inteso come un comportamento umano determinato da cause organiche o socio-ambientali specifiche. Nel panorama scientifico-culturale del nostro paese, tra quanti studiarono la criminalità e i ruoli giudiziari interni al processo penale, Sante De Sanctis (1862-1935) ha occupato una posizione di primo piano. A partire dagli ultimi anni dell’Ottocento, il Nostro si dedicò alla stesura di numerose perizie psichiatriche, alcune delle quali di grande notorietà, come quella del bandito Giuseppe Musolino (1876-1956) o quella di Violet Gibson (1876-1956), attentatrice di Benito Mussolini (1883-1945). Nel 1913, in continuità con questi perduranti interessi criminologici, De Sanctis istituirà nel Laboratorio di Psicologia Sperimentale proprio una Sezione di Psicologia Giudiziaria in cui, insieme ad alcuni valenti collaboratori, svilupperà la sua ricerca in ambito legale. Nel secondo volume della sua opera più importante del 1930, il Trattato di Psicologia Sperimentale, il Nostro sistematizzerà in un ambito clinico-differenziale l’oggetto di studio e i metodi sia della Psicologia Giudiziaria che della Psicologia Criminale; questi settori disciplinari divengono in questo modo parte integrante di una moderna e novecentesca visione della Psicologia scientifica.File | Dimensione | Formato | |
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