Il saggio prende in esame il ruolo cognitivo del corpo nella teoria cartesiana della mente. La teoria cartesiana della mente e della cognizione non può essere considerata una mera riproposizione moderna del dualismo platonico, come spesso viene intesa dalla filosofia della mente contemporanea. Cartesio mostra nella VI Meditazione come soltanto una «strettissima» unione psicofisica possa spiegare l’azione del «mio corpo» sulla mente e rendere ragione delle sensazioni. L’immaginazione, che svolge l’essenziale funzione di coadiuvare l’intelletto nella determinazione di idee distinte degli oggetti fisici, non è una facoltà pura e incorporea della mente, ma una specifica modalità della coscienza che dipende, proprio come la memoria, dalla dinamica degli spiriti animali nel cervello. Causate da alcuni movimenti cerebrali, le passioni svolgono un ruolo sub-cognitivo, volto all’autoconservazione delle funzioni vitali e dell’unione mente-corpo. This essay deals with the contribution of the human body to cognition in the context of Cartesian theory of mind. Descartes’ theory of mind and cognition cannot be simply considered as a modern version of Platonic dualism, as generally maintained in contemporary philosophy of mind. Descartes himself claims in the VIth Meditation that the Platonic model of the union of mind and body cannot explain the universe of human sensations. Only «very close» union can explain the action of «my body» on mind and account for qualia. Imagination, which provides the essential function of helping the intellect to acquire distinct ideas of physical objects, is not a pure and incorporeal faculty of mind, but a special mode of consciousness which depends on the dynamics of animal spirits within the brain, just like memory. Some movements of the brain cause passions, which have no strict cognitive role, but are generally to our benefit, for the preservation of life and the psycho-physical union.
Cogito, corporeità e cognizione in Cartesio / Allocca, Nunzio. - In: PARADIGMI. - ISSN 1120-3404. - STAMPA. - n. 64-65:(2004), pp. 131-145.
Cogito, corporeità e cognizione in Cartesio
ALLOCCA, Nunzio
2004
Abstract
Il saggio prende in esame il ruolo cognitivo del corpo nella teoria cartesiana della mente. La teoria cartesiana della mente e della cognizione non può essere considerata una mera riproposizione moderna del dualismo platonico, come spesso viene intesa dalla filosofia della mente contemporanea. Cartesio mostra nella VI Meditazione come soltanto una «strettissima» unione psicofisica possa spiegare l’azione del «mio corpo» sulla mente e rendere ragione delle sensazioni. L’immaginazione, che svolge l’essenziale funzione di coadiuvare l’intelletto nella determinazione di idee distinte degli oggetti fisici, non è una facoltà pura e incorporea della mente, ma una specifica modalità della coscienza che dipende, proprio come la memoria, dalla dinamica degli spiriti animali nel cervello. Causate da alcuni movimenti cerebrali, le passioni svolgono un ruolo sub-cognitivo, volto all’autoconservazione delle funzioni vitali e dell’unione mente-corpo. This essay deals with the contribution of the human body to cognition in the context of Cartesian theory of mind. Descartes’ theory of mind and cognition cannot be simply considered as a modern version of Platonic dualism, as generally maintained in contemporary philosophy of mind. Descartes himself claims in the VIth Meditation that the Platonic model of the union of mind and body cannot explain the universe of human sensations. Only «very close» union can explain the action of «my body» on mind and account for qualia. Imagination, which provides the essential function of helping the intellect to acquire distinct ideas of physical objects, is not a pure and incorporeal faculty of mind, but a special mode of consciousness which depends on the dynamics of animal spirits within the brain, just like memory. Some movements of the brain cause passions, which have no strict cognitive role, but are generally to our benefit, for the preservation of life and the psycho-physical union.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.