Quando si riforma una Costituzione si mettono in gioco le proprie convinzioni più profonde. È possibile che una nuova legge ‘ordinaria’ sia giustificata in ragione della convenienza del momento, non altrettanto può avvenire per la Costituzione. Nel caso della legge ‘suprema’ è l’idea stessa di democrazia che deve sostenere le ragioni che inducono al cambiamento. Quel che ci si propone non è infatti una innovazione contingente, né può farsi valere lo stato d’emergenza. Lo scopo di una revisione costituzionale è quello di proiettarsi verso il futuro per definire un nuovo ordine sociale. Solo preservando questa dimensione ‘superiore’ (di valore e non di scopo) si può salvaguardare la natura di pactum consociationis al testo costituzionale, in grado di esprimere i principi comune che sostengono la convivenza di un popolo. A questa dimensione si cerca di sfuggire, preferendo la banalizzazione politica della riforma costituzionale. Quando si ripetere che si cambia la Costituzione per poter ‘governare’ – e non invece per affermare valori di democrazia – si confessa la propria inadeguatezza.

Più potere, meno democrazia / Azzariti, Gaetano. - ELETTRONICO. - (2016).

Più potere, meno democrazia

Gaetano Azzariti
2016

Abstract

Quando si riforma una Costituzione si mettono in gioco le proprie convinzioni più profonde. È possibile che una nuova legge ‘ordinaria’ sia giustificata in ragione della convenienza del momento, non altrettanto può avvenire per la Costituzione. Nel caso della legge ‘suprema’ è l’idea stessa di democrazia che deve sostenere le ragioni che inducono al cambiamento. Quel che ci si propone non è infatti una innovazione contingente, né può farsi valere lo stato d’emergenza. Lo scopo di una revisione costituzionale è quello di proiettarsi verso il futuro per definire un nuovo ordine sociale. Solo preservando questa dimensione ‘superiore’ (di valore e non di scopo) si può salvaguardare la natura di pactum consociationis al testo costituzionale, in grado di esprimere i principi comune che sostengono la convivenza di un popolo. A questa dimensione si cerca di sfuggire, preferendo la banalizzazione politica della riforma costituzionale. Quando si ripetere che si cambia la Costituzione per poter ‘governare’ – e non invece per affermare valori di democrazia – si confessa la propria inadeguatezza.
2016
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