A peste, fame et bello libera nos, Domine. Precarietà e ansie religiose nell’Italia del Trecento (con un’Appendice genovese)

Il lungo Trecento fu sì un secolo di guerre e pestilenze, rivolte e sconvolgimenti sociali, crudeltà e dissolutezza, ma anche di profondi interrogativi sulla caducità della vita, di forti afflati religiosi, della ricerca di una religiosità maggiormente intimistica: di una religiosità che avrebbe inevitabilmente influenzato il secolo successivo, dove ancora, e a maggior ragione, era possibile udire, per le piazze, nelle chiese, l’espressione, divenuta proverbiale: A peste, fame et bello libera nos, Domine. L'articolo - di carattere didattico - propone una riflessione sul contesto italico ed europeo, concludendosi con alcune notazioni relative alla Genova del tempo.