Per molto tempo, la storiografia su Genova nel Medioevo ha privilegiato la dimensione economico-mercantile, marittima e «coloniale», a scapito di altri ambiti, ad esempio quelli economico-sociale o politico-istituzionale. Lo stesso mito storiografico del mercante genovese è un portato, oltre che di una certa erudizione otto-novecentesca, del modo stesso in cui si sono inter- rogate sino a oggi le fonti, in particolare quelle notarili, su cui si è concentrata, per ovvie ragioni, l’attenzione degli storici di tutto il mondo. L’adozione di un questionario fortemente incentrato sull’analisi delle fortune del mercante genovese, così come sull’andamento degli investimenti genovesi nelle principali piazze mediterranee – volto, in sostanza, a creare una mappatura della presenza genovese nel Mediterraneo –, ha contribuito allo sviluppo di una storia spesso auto-referenziale, dimentica di qualsivoglia approccio comparativo con altre realtà urbane comunali. Eppure, negli ultimi anni, questa tendenza è stata messa in discussione, con ottimi risultati per lo studio del territorio e delle istituzioni, nel tentativo di “normalizzare” una vicenda a lungo tenuta in disparte per la sua presunta atipicità. L'articolo getta uno sguardo sul futuro della genovesistica, suggerendo alcune piste di ricerca.
«Storia di Genova» e «storia dei Genovesi»: vecchi paradigmi, nuovi orizzonti / Musarra, Antonio. - In: NUOVA INFORMAZIONE BIBLIOGRAFICA. - ISSN 1824-0771. - 2:(2016), pp. 345-358.
«Storia di Genova» e «storia dei Genovesi»: vecchi paradigmi, nuovi orizzonti
Antonio Musarra
2016
Abstract
Per molto tempo, la storiografia su Genova nel Medioevo ha privilegiato la dimensione economico-mercantile, marittima e «coloniale», a scapito di altri ambiti, ad esempio quelli economico-sociale o politico-istituzionale. Lo stesso mito storiografico del mercante genovese è un portato, oltre che di una certa erudizione otto-novecentesca, del modo stesso in cui si sono inter- rogate sino a oggi le fonti, in particolare quelle notarili, su cui si è concentrata, per ovvie ragioni, l’attenzione degli storici di tutto il mondo. L’adozione di un questionario fortemente incentrato sull’analisi delle fortune del mercante genovese, così come sull’andamento degli investimenti genovesi nelle principali piazze mediterranee – volto, in sostanza, a creare una mappatura della presenza genovese nel Mediterraneo –, ha contribuito allo sviluppo di una storia spesso auto-referenziale, dimentica di qualsivoglia approccio comparativo con altre realtà urbane comunali. Eppure, negli ultimi anni, questa tendenza è stata messa in discussione, con ottimi risultati per lo studio del territorio e delle istituzioni, nel tentativo di “normalizzare” una vicenda a lungo tenuta in disparte per la sua presunta atipicità. L'articolo getta uno sguardo sul futuro della genovesistica, suggerendo alcune piste di ricerca.File | Dimensione | Formato | |
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