La tesi di dottorato ha come oggetto di ricerca lo studio delle carriere dei docenti universitari italiani e del loro stile di pubblicazione scientifica, alla luce dei cambiamenti intercorsi circa la normativa in tema di reclutamento universitario. Posti i nodi teorici-metodologici da sciogliere, al fine di diffondere una buona cultura della valutazione (Capitolo 1), la tesi ha cercato di portare avanti un processo di riflessione sugli effetti che le nuove procedure di reclutamento adottate possono aver provocato nel mondo accademico. L’obiettivo principale del lavoro è stato fornire una risposta ad alcune domande in ipotesi ritenute di particolare importanza: 1. Le carriere universitarie hanno subìto/stanno subendo cambiamenti tali da modificarne le tempistiche, l’andamento e le fasi? Sono nate/stanno nascendo dinamiche tali che rendono sfavorevole la carriera ad alcune fasce, particolarmente svantaggiate, di aspiranti accademici, come le donne? 2. A fronte di una quota relativamente bassa di abilitati, le diverse aree disciplinari riescono a soddisfare il fabbisogno di personale docente delle università? Esistono, a tal proposito, differenze sul territorio nazionale, dovute a condizioni contestuali? 3. La produzione scientifica, in termini di pubblicazioni, si è modificata/si sta modificando in termini quantitativi? Le modalità e i tipi di pubblicazioni sono cambiati/stanno cambiando nel tempo? Al fine di dare una risposta alle prime domande, è stata adottata una prospettiva prettamente longitudinale, attraverso la tecnica della sequence analysis, funzionale all’individuazione di modelli di carriera, percorsi strategici ideali e, inoltre, alla riclassificazione del corpo accademico secondo le similarità e le differenze tra i singoli casi, anche alla luce di alcune variabili individuali e contestuali. Per analizzare gli effetti della riforma sullo stile di pubblicazione dei docenti è stato effettuato invece uno studio di caso incentrato sulla produzione scientifica del corpo accademico afferente a “Sapienza” Università di Roma, sotto un’ottica multilivello. Per uno studio dei primi effetti della riforma del reclutamento dei docenti universitari italiani, si è optato per un approccio alla valutazione di impatto che Stern definisce statistico, utile allo studio e all’analisi di un numero elevato di casi e delle loro proprietà, con lo scopo di cercare di identificare degli schemi di regolarità, attraverso principalmente studi statistici e studi longitudinali. Sono stati quindi inizialmente analizzati i trend dei docenti universitari secondo alcune variabili in ipotesi rilevanti, al fine di individuare anche eventuali caratteristiche che possano aver accentuato o diminuito gli effetti della riforma, nonché categorie di casi che hanno risentito maggiormente di tali cambiamenti normativi. Ci si è concentrati quindi sulla capacità del sistema universitario di sopperire alla progressiva e continua mancanza di personale docente, il quale a partire dagli anni della riforma ha avuto un calo drastico in termini numerici. Per studiare nel dettaglio tale fenomeno, sono stati calcolati il numero di nuove entrate in servizio, di uscite dal sistema e gli scarti, distinguendo i casi di passaggi di ruolo dalle entrate/uscite pure (Capitolo 2). Dopo aver dato uno sguardo generale agli effetti della riforma a livello aggregato, si è entrati nel dettaglio delle carriere accademiche dei singoli casi, analizzati sempre alla luce di caratteristiche in ipotesi rilevanti (Capitoli 3 e 4). Per condurre questa parte dell’analisi, è stata utilizzata la sequence analysis, perché consente di analizzare nel dettaglio dati organizzati longitudinalmente e di prendere in considerazione congiuntamente differenti cambiamenti di ruolo (passaggio da una fascia ad un’altra) come se fossero una sequenza ordinata di dati. L’obiettivo primario della sequence analysis è estrarre da dataset longitudinali informazioni sintetiche e categorie di patterns sequenziali; la strategia utilizzata per individuare questi gruppi di sequenze è stata calcolare la distanza tra ogni coppia di sequenze, definita come il “costo” minimo necessario per allinearle; i gruppi così individuati sono stati successivamente utilizzati in un modello di regressione logistica binomiale. Sono state pertanto ricostruite le carriere accademiche di coloro che, per almeno un anno accademico tra il 2000 e il 2017, hanno fatto parte dell’organico dei docenti universitari e, per approfondire il fenomeno, sono state calcolate successivamente le distanze tra ogni coppia di sequenza presa in esame, in funzione dell’applicazione di una cluster analysis. L’individuazione di due tipi di carriera molti distinti (una carriera veloce vs. una carriera lenta) ha evidenziato come vi sia una parte consistente del corpo accademico italiano che non riesca a raggiungere i gradini più alti delle gerarchie universitarie e rimanga bloccata alla base della piramide. L’applicazione di un modello di regressione logistica binomiale, tuttavia, ha mostrato che una carriera rapida e in ascesa viene inibita in forza maggiore per la parte femminile del corpo accademico, tramite meccanismi e dinamiche di genere che ancora persistono e ostacolano la crescita professionale delle donne. Gli effetti della riforma, inoltre, sembra che siano stati principalmente ritardanti, allungando le tempistiche per il passaggio alle posizioni superiori della docenza universitaria e comportando un’importante perdita del corpo docente a partire dal 2009. È emerso, infine, come alcuni tipi di istituzioni (le università più giovani e più piccole) abbiano recepito in maniera più morbida gli effetti negativi e abbiano adottato particolari strategie funzionali al mantenimento di un numero idoneo di docenti universitari. L’ultimo capitolo (Capitolo 5), interamente dedicato all’analisi del caso di studio “Sapienza”, ha invece messo in evidenza come i diversi stili di pubblicazione scientifica siano rimasti primariamente una manifestazione delle diverse vocazioni disciplinari preesistenti. Il Dipartimento di afferenza (e la sua vocazione disciplinare) come secondo livello di analisi e la propensione ad utilizzare diverse forme di pubblicazione (indice di omogeneità produttiva) come variabile dipendente in un modello di regressione multilivello hanno mostrato come le dinamiche di co-autoraggio, la propensione ad utilizzare forme eterogenee di divulgazione e la produttività scientifica siano ancora fortemente influenzate dalle norme implicite ed esplicite che regolano l’acquisizione di visibilità e di prestigio nella propria comunità disciplinare di riferimento. L’ausilio di un secondo livello di interpretazione ha evidenziato, inoltre, una rilevante influenza della vocazione dipartimentale della struttura di afferenza, per cui i docenti presentano uno stile di pubblicazione affine alla propria comunità di riferimento quanto lo sono le condizioni disciplinari dell’ambiente circostante.
Un'analisi longitudinale e multilivello delle carriere accademiche e della produzione scientifica dei docenti universitari italiani / Fusillo, Federica. - (2019 Sep 26).
Un'analisi longitudinale e multilivello delle carriere accademiche e della produzione scientifica dei docenti universitari italiani
FUSILLO, FEDERICA
26/09/2019
Abstract
La tesi di dottorato ha come oggetto di ricerca lo studio delle carriere dei docenti universitari italiani e del loro stile di pubblicazione scientifica, alla luce dei cambiamenti intercorsi circa la normativa in tema di reclutamento universitario. Posti i nodi teorici-metodologici da sciogliere, al fine di diffondere una buona cultura della valutazione (Capitolo 1), la tesi ha cercato di portare avanti un processo di riflessione sugli effetti che le nuove procedure di reclutamento adottate possono aver provocato nel mondo accademico. L’obiettivo principale del lavoro è stato fornire una risposta ad alcune domande in ipotesi ritenute di particolare importanza: 1. Le carriere universitarie hanno subìto/stanno subendo cambiamenti tali da modificarne le tempistiche, l’andamento e le fasi? Sono nate/stanno nascendo dinamiche tali che rendono sfavorevole la carriera ad alcune fasce, particolarmente svantaggiate, di aspiranti accademici, come le donne? 2. A fronte di una quota relativamente bassa di abilitati, le diverse aree disciplinari riescono a soddisfare il fabbisogno di personale docente delle università? Esistono, a tal proposito, differenze sul territorio nazionale, dovute a condizioni contestuali? 3. La produzione scientifica, in termini di pubblicazioni, si è modificata/si sta modificando in termini quantitativi? Le modalità e i tipi di pubblicazioni sono cambiati/stanno cambiando nel tempo? Al fine di dare una risposta alle prime domande, è stata adottata una prospettiva prettamente longitudinale, attraverso la tecnica della sequence analysis, funzionale all’individuazione di modelli di carriera, percorsi strategici ideali e, inoltre, alla riclassificazione del corpo accademico secondo le similarità e le differenze tra i singoli casi, anche alla luce di alcune variabili individuali e contestuali. Per analizzare gli effetti della riforma sullo stile di pubblicazione dei docenti è stato effettuato invece uno studio di caso incentrato sulla produzione scientifica del corpo accademico afferente a “Sapienza” Università di Roma, sotto un’ottica multilivello. Per uno studio dei primi effetti della riforma del reclutamento dei docenti universitari italiani, si è optato per un approccio alla valutazione di impatto che Stern definisce statistico, utile allo studio e all’analisi di un numero elevato di casi e delle loro proprietà, con lo scopo di cercare di identificare degli schemi di regolarità, attraverso principalmente studi statistici e studi longitudinali. Sono stati quindi inizialmente analizzati i trend dei docenti universitari secondo alcune variabili in ipotesi rilevanti, al fine di individuare anche eventuali caratteristiche che possano aver accentuato o diminuito gli effetti della riforma, nonché categorie di casi che hanno risentito maggiormente di tali cambiamenti normativi. Ci si è concentrati quindi sulla capacità del sistema universitario di sopperire alla progressiva e continua mancanza di personale docente, il quale a partire dagli anni della riforma ha avuto un calo drastico in termini numerici. Per studiare nel dettaglio tale fenomeno, sono stati calcolati il numero di nuove entrate in servizio, di uscite dal sistema e gli scarti, distinguendo i casi di passaggi di ruolo dalle entrate/uscite pure (Capitolo 2). Dopo aver dato uno sguardo generale agli effetti della riforma a livello aggregato, si è entrati nel dettaglio delle carriere accademiche dei singoli casi, analizzati sempre alla luce di caratteristiche in ipotesi rilevanti (Capitoli 3 e 4). Per condurre questa parte dell’analisi, è stata utilizzata la sequence analysis, perché consente di analizzare nel dettaglio dati organizzati longitudinalmente e di prendere in considerazione congiuntamente differenti cambiamenti di ruolo (passaggio da una fascia ad un’altra) come se fossero una sequenza ordinata di dati. L’obiettivo primario della sequence analysis è estrarre da dataset longitudinali informazioni sintetiche e categorie di patterns sequenziali; la strategia utilizzata per individuare questi gruppi di sequenze è stata calcolare la distanza tra ogni coppia di sequenze, definita come il “costo” minimo necessario per allinearle; i gruppi così individuati sono stati successivamente utilizzati in un modello di regressione logistica binomiale. Sono state pertanto ricostruite le carriere accademiche di coloro che, per almeno un anno accademico tra il 2000 e il 2017, hanno fatto parte dell’organico dei docenti universitari e, per approfondire il fenomeno, sono state calcolate successivamente le distanze tra ogni coppia di sequenza presa in esame, in funzione dell’applicazione di una cluster analysis. L’individuazione di due tipi di carriera molti distinti (una carriera veloce vs. una carriera lenta) ha evidenziato come vi sia una parte consistente del corpo accademico italiano che non riesca a raggiungere i gradini più alti delle gerarchie universitarie e rimanga bloccata alla base della piramide. L’applicazione di un modello di regressione logistica binomiale, tuttavia, ha mostrato che una carriera rapida e in ascesa viene inibita in forza maggiore per la parte femminile del corpo accademico, tramite meccanismi e dinamiche di genere che ancora persistono e ostacolano la crescita professionale delle donne. Gli effetti della riforma, inoltre, sembra che siano stati principalmente ritardanti, allungando le tempistiche per il passaggio alle posizioni superiori della docenza universitaria e comportando un’importante perdita del corpo docente a partire dal 2009. È emerso, infine, come alcuni tipi di istituzioni (le università più giovani e più piccole) abbiano recepito in maniera più morbida gli effetti negativi e abbiano adottato particolari strategie funzionali al mantenimento di un numero idoneo di docenti universitari. L’ultimo capitolo (Capitolo 5), interamente dedicato all’analisi del caso di studio “Sapienza”, ha invece messo in evidenza come i diversi stili di pubblicazione scientifica siano rimasti primariamente una manifestazione delle diverse vocazioni disciplinari preesistenti. Il Dipartimento di afferenza (e la sua vocazione disciplinare) come secondo livello di analisi e la propensione ad utilizzare diverse forme di pubblicazione (indice di omogeneità produttiva) come variabile dipendente in un modello di regressione multilivello hanno mostrato come le dinamiche di co-autoraggio, la propensione ad utilizzare forme eterogenee di divulgazione e la produttività scientifica siano ancora fortemente influenzate dalle norme implicite ed esplicite che regolano l’acquisizione di visibilità e di prestigio nella propria comunità disciplinare di riferimento. L’ausilio di un secondo livello di interpretazione ha evidenziato, inoltre, una rilevante influenza della vocazione dipartimentale della struttura di afferenza, per cui i docenti presentano uno stile di pubblicazione affine alla propria comunità di riferimento quanto lo sono le condizioni disciplinari dell’ambiente circostante.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_dottorato_Fusillo.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
6.48 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.48 MB | Adobe PDF |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.