The article discusses the many problematic aspects of compensation claims arising from the unlawful processing of personal data (Article 15, paragraph 1 and 2, of Legislative Decree 196/2003), within the larger theme of compensation for non-pecuniary damage.

L’articolo affronta i numerosi profili problematici della tutela risarcitoria derivante da illecito trattamento dei dati personali (art. 15, comma 1 e 2, d.lgs 196/2003), all’interno del più ampio tema del risarcimento del danno non patrimoniale. In primo luogo, si ricostruisce il rapporto fra l’espressa previsione dell’articolo 15 del codice in materia di protezione dei dati personali e l’art. 2059, per giungere alla conclusione, fra le possibili soluzioni interpretative, che solo la violazione delle regole dell’art. 11 l. cit. che si sostanzi in una condotta illecita motivi una sanzione risarcitoria, senza tuttavia richiedere quei criteri di gravità della violazione che condizionerebbero la risarcibilità del danno alla ricorrenza dell’ipotesi di reato. La disposizione sul danno non patrimoniale, contenuta nel d.lgs n.196/2003, scioglie quindi la riserva di legge dell’art. 2059 c.c., dando vita ad un’ulteriore ipotesi di risarcimento del danno in un caso determinato dalla legge che non è un’ipotesi di reato. La tutela risarcitoria, predisposta dalla normativa in questione, è ricollegata al pregiudizio subito dal singolo nei suoi interessi fondamentali in conseguenza del trattamento dei dati non conforme ai criteri stabiliti dalla legge. È questo il senso della tutela risarcitoria che fa da discrimen, peraltro, rispetto a quella preventiva. Particolare attenzione è dedicata poi al problema del risarcimento del danno non patrimoniale: il risarcimento del danno non patrimoniale ha una connotazione squisitamente consolatoria o punitiva sia allorquando la condotta lesiva non sia penalmente rilevante sia allorquando, integrando la condotta altresì una fattispecie di reato, si assiste ad una duplicazione delle voci di danno non patrimoniale. Ma la giurisprudenza di legittimità, con le note sentenze nn. 8827 e 8828 del 2003, ha proposto una rilettura dell’art. 2059 c.c. riferendo il rinvio della norma all’art. 2 Cost., così da ammettere il risarcimento del danno non patrimoniale in presenza della lesione di un qualunque diritto costituzionalmente protetto. La rilettura dell’art. 2059 c.c. sembra favorire, invero, l’idea di una natura composita non più solo punitiva (tale rimarrebbe per il solo danno morale soggettivo) ma soprattutto compensativa del risarcimento del danno non patrimoniale in quanto finalizzata a garantire l’integrale riparazione del pregiudizio subito non diversamente dall’art. 2043 c.c, sicché l’originaria contrapposizione tra il risarcimento del danno non patrimoniale (rectius danno morale) con funzione punitiva e del danno patrimoniale con funzione reintegrativa verrebbe meno. La questione investe inevitabilmente anche il danno non patrimoniale da illecito trattamento dei dati personali con tutte le problematiche ed i nodi da sciogliere, soprattutto in tema di liquidazione del danno, problematiche che il saggio pone in evidenza.

Il danno da illecito trattamento dei dati personali nel quadro dei recenti orientamenti in materia di danno non patrimoniale / Mastropietro, Barbara. - In: LA NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA. - ISSN 1593-7305. - STAMPA. - VI:(2004), pp. 677-690.

Il danno da illecito trattamento dei dati personali nel quadro dei recenti orientamenti in materia di danno non patrimoniale

MASTROPIETRO, Barbara
2004

Abstract

The article discusses the many problematic aspects of compensation claims arising from the unlawful processing of personal data (Article 15, paragraph 1 and 2, of Legislative Decree 196/2003), within the larger theme of compensation for non-pecuniary damage.
2004
L’articolo affronta i numerosi profili problematici della tutela risarcitoria derivante da illecito trattamento dei dati personali (art. 15, comma 1 e 2, d.lgs 196/2003), all’interno del più ampio tema del risarcimento del danno non patrimoniale. In primo luogo, si ricostruisce il rapporto fra l’espressa previsione dell’articolo 15 del codice in materia di protezione dei dati personali e l’art. 2059, per giungere alla conclusione, fra le possibili soluzioni interpretative, che solo la violazione delle regole dell’art. 11 l. cit. che si sostanzi in una condotta illecita motivi una sanzione risarcitoria, senza tuttavia richiedere quei criteri di gravità della violazione che condizionerebbero la risarcibilità del danno alla ricorrenza dell’ipotesi di reato. La disposizione sul danno non patrimoniale, contenuta nel d.lgs n.196/2003, scioglie quindi la riserva di legge dell’art. 2059 c.c., dando vita ad un’ulteriore ipotesi di risarcimento del danno in un caso determinato dalla legge che non è un’ipotesi di reato. La tutela risarcitoria, predisposta dalla normativa in questione, è ricollegata al pregiudizio subito dal singolo nei suoi interessi fondamentali in conseguenza del trattamento dei dati non conforme ai criteri stabiliti dalla legge. È questo il senso della tutela risarcitoria che fa da discrimen, peraltro, rispetto a quella preventiva. Particolare attenzione è dedicata poi al problema del risarcimento del danno non patrimoniale: il risarcimento del danno non patrimoniale ha una connotazione squisitamente consolatoria o punitiva sia allorquando la condotta lesiva non sia penalmente rilevante sia allorquando, integrando la condotta altresì una fattispecie di reato, si assiste ad una duplicazione delle voci di danno non patrimoniale. Ma la giurisprudenza di legittimità, con le note sentenze nn. 8827 e 8828 del 2003, ha proposto una rilettura dell’art. 2059 c.c. riferendo il rinvio della norma all’art. 2 Cost., così da ammettere il risarcimento del danno non patrimoniale in presenza della lesione di un qualunque diritto costituzionalmente protetto. La rilettura dell’art. 2059 c.c. sembra favorire, invero, l’idea di una natura composita non più solo punitiva (tale rimarrebbe per il solo danno morale soggettivo) ma soprattutto compensativa del risarcimento del danno non patrimoniale in quanto finalizzata a garantire l’integrale riparazione del pregiudizio subito non diversamente dall’art. 2043 c.c, sicché l’originaria contrapposizione tra il risarcimento del danno non patrimoniale (rectius danno morale) con funzione punitiva e del danno patrimoniale con funzione reintegrativa verrebbe meno. La questione investe inevitabilmente anche il danno non patrimoniale da illecito trattamento dei dati personali con tutte le problematiche ed i nodi da sciogliere, soprattutto in tema di liquidazione del danno, problematiche che il saggio pone in evidenza.
illecito trattamento dei dati personali; risarcimento del danno non patrimoniale
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il danno da illecito trattamento dei dati personali nel quadro dei recenti orientamenti in materia di danno non patrimoniale / Mastropietro, Barbara. - In: LA NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA. - ISSN 1593-7305. - STAMPA. - VI:(2004), pp. 677-690.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/132036
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