Una giustificazione del suicidio razionale in Thomas Hobbes

Though in Hobbes’s philosophy suicide is not extensively discussed, it is reasonably possible to trace some evidence for justifying rational suicide. This topic appears interesting for at least two reasons. On one hand, a moral justification of suicide could seem inconsistent with the fear of violent death, which is a crucial Hobbesian idea; therefore, I will try to show how suicide could be consistently framed in the theory of deliberation and in the “Hobbesian theory of rights”, argued by Eleanor Curran. On the other hand, it could be helpful to trace in Hobbes an embryonic foundation of some aspects, such as decriminalization and self-ownership, now regarded as important issues in current ethical debate on suicide.

Nel pensiero di Thomas Hobbes il tema del suicidio compare in maniera estremamente sporadica, tuttavia si possono individuare delle basi testuali e teoriche per affermare che Hobbes giustifichi il suicidio in determinate circostanze. Trattare un argomento del genere, del resto, può risultare interessante per almeno due motivi: da un lato, una giustificazione del suicidio da parte di Hobbes può sembrare stridente con l’idea della morte violenta considerata come sommo male per l’essere umano; dall’altro può aiutare a rintracciare alcuni aspetti teorici, presenti in nuce in Hobbes, che oggi costituiscono categorie importanti della riflessione etica sul suicidio, come la depenalizzazione dell’atto, il diritto al governo del proprio corpo o la questione sulla disponibilità della vita umana.