La figura di Pier Damiani e la sua opera imponente di scrittore sono state al centro di una mole davvero considerevole di studi e di edizioni, ma la sua produzione agiografica non ha goduto di altrettanta considerazione. Le opere agiografiche di Pier Damiani non sono state oggetto di uno studio globale, di insieme, e sono state anzi collocate in una posizione certo non di rilievo nell’insieme delle opere damianee, avendo anche sofferto dei pregiudizi storiografici e delle riserve implicite nei confronti della disciplina e delle fonti agiografiche, valutate sovente solo dal punto di vista devozionale, o concentrando l’attenzione solo sulla veridicità del racconto agiografico circa i fatti e l’identità del santo protagonista; non sviluppando le potenzialità che l’approccio agiografico permette nella valutazione di uno scrittore e di un ambiente. All’interno della produzione agiografica di Pier Damiani dal punto di vista dell’analisi contenutistica è possibile delineare una distinzione tra due tipologie di testi con motivazioni, funzioni, finalità, destinatari differenti: tra opere agiografiche scritte su committenza e opere agiografiche che si potrebbero definire ad uso interno, per l’ambiente eremitico di Pier Damiani, pensate e scritte con specifiche motivazioni e che presentano una forte valenza normativa e ideologica essendo strettamente funzionali agli ideali di riforma dell’agiografo di cui costituiscono una esemplificazione e una esplicitazione. È interessante notare che una conferma della duplice scansione delle opere agiografiche di Pier Damiani, a seconda dei destinatari e delle funzioni connesse al testo, è offerta dalla loro tradizione manoscritta. I due gruppi seguono, infatti, percorsi differenti, la Vita Mauri e, soprattutto, la Vita Odilonis hanno una trasmissione separata dalle altre opere agiografiche, quasi che negli ambienti più vicini a Pier Damiani, cioè Fonte Avellana, gli eremi e Montecassino, si conservassero - per lo meno nelle raccolte - solo le opere damianee ad uso della comunità, mentre quelle scritte su committenza e/o per altre comunità e realtà ecclesiastiche non fossero inserite, a partire dal manoscritto certamente più importante di tutti quelli riguardanti opere damianee, il codice Vat. Lat. 3797.
«Inter scripturas mereretur autenticas reservari». Identità del testo e tradizione manoscritta delle opere di Pier Damiani / Longo, Umberto. - In: SANCTORUM. - ISSN 1824-2367. - STAMPA. - 1:(2004), pp. 97-112.
«Inter scripturas mereretur autenticas reservari». Identità del testo e tradizione manoscritta delle opere di Pier Damiani
LONGO, UMBERTO
2004
Abstract
La figura di Pier Damiani e la sua opera imponente di scrittore sono state al centro di una mole davvero considerevole di studi e di edizioni, ma la sua produzione agiografica non ha goduto di altrettanta considerazione. Le opere agiografiche di Pier Damiani non sono state oggetto di uno studio globale, di insieme, e sono state anzi collocate in una posizione certo non di rilievo nell’insieme delle opere damianee, avendo anche sofferto dei pregiudizi storiografici e delle riserve implicite nei confronti della disciplina e delle fonti agiografiche, valutate sovente solo dal punto di vista devozionale, o concentrando l’attenzione solo sulla veridicità del racconto agiografico circa i fatti e l’identità del santo protagonista; non sviluppando le potenzialità che l’approccio agiografico permette nella valutazione di uno scrittore e di un ambiente. All’interno della produzione agiografica di Pier Damiani dal punto di vista dell’analisi contenutistica è possibile delineare una distinzione tra due tipologie di testi con motivazioni, funzioni, finalità, destinatari differenti: tra opere agiografiche scritte su committenza e opere agiografiche che si potrebbero definire ad uso interno, per l’ambiente eremitico di Pier Damiani, pensate e scritte con specifiche motivazioni e che presentano una forte valenza normativa e ideologica essendo strettamente funzionali agli ideali di riforma dell’agiografo di cui costituiscono una esemplificazione e una esplicitazione. È interessante notare che una conferma della duplice scansione delle opere agiografiche di Pier Damiani, a seconda dei destinatari e delle funzioni connesse al testo, è offerta dalla loro tradizione manoscritta. I due gruppi seguono, infatti, percorsi differenti, la Vita Mauri e, soprattutto, la Vita Odilonis hanno una trasmissione separata dalle altre opere agiografiche, quasi che negli ambienti più vicini a Pier Damiani, cioè Fonte Avellana, gli eremi e Montecassino, si conservassero - per lo meno nelle raccolte - solo le opere damianee ad uso della comunità, mentre quelle scritte su committenza e/o per altre comunità e realtà ecclesiastiche non fossero inserite, a partire dal manoscritto certamente più importante di tutti quelli riguardanti opere damianee, il codice Vat. Lat. 3797.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.