L’articolo, pubblicato in un numero monografico di “Rassegna di Architettura e Urbanistica” che affronta i temi della continuità-discontinuità dell’architettura italiana del Novecento attraverso l’opera di Piacentini, Muratori, Quaroni, Fariello, Libera, Minnucci, Samonà, De Carlo etc., nasce dall'interesse dell’autrice per la figura dell’architetto Saverio Muratori; un interesse maturato e sviluppato nell'ambito di una ricerca di dottorato focalizzata, in particolare, sulla sua attività didattica e pubblicata nel 2009. Il saggio approfondisce uno specifico aspetto dell’opera di Saverio Muratori, piuttosto circoscritto temporalmente, ma assai significativo nel contesto generale della produzione teorica e progettuale dell’architetto. Le esperienze progettuali condotte da Muratori negli anni ’40, corrispondono alla fase centrale della sua attività di progettista, che si sviluppa dagli inizi degli anni ‘30 alla fine degli anni ’50. Si tratta del periodo forse meno conosciuto dell’opera muratoriana, benché presenti molti caratteri di originalità e si riveli particolarmente fecondo per gli sviluppi futuri della sua ricerca progettuale e teorica. Questi progetti si collocano tra le più note prove svolte in giovane età con Quaroni e Fariello e quelle che vengono comunemente definite le opere della maturità. Sono progetti affrontati spesso autonomamente da Muratori e rimasti per lo più sulla carta. Lo studio di questo segmento della produzione progettuale muratoriana consente, da una parte di riconoscere la specificità dell'apporto di Muratori nei lavori svolti precedentemente in gruppo, e dall'altra di individuare le tracce evolutive della sperimentazione progettuale sviluppata in seguito. Di un certo interesse è anche la produzione teorica degli anni ‘40, posteriore agli occasionali scritti degli esordi, che traccia le basi di quel corpus organico costituito dai saggi critico-operativi degli anni ’60. Dalla partecipazione attiva nell’alveo della cultura razionalista italiana degli anni '30, Muratori matura quell’atteggiamento critico espresso nel decennio successivo con l’attività progettuale ispirata ad Asplund e nelle pagine del saggio Storia e critica dell'Architettura contemporanea, scritto nel 1944. Proprio queste esperienze, che costituiscono il tramite tra l’attività del giovane Muratori, progettista curioso e aggiornato, e quella del Muratori del dopoguerra, critico severo della cultura del moderno, offrono l’occasione per indagare la problematicità della strada percorsa dalla cultura architettonica italiana nella metà del ‘900 e i suoi sviluppi successivi. Il saggio assume una chiave interpretativa dei progetti urbani di Muratori utilizzando delle categorie compositive piuttosto che storico-critiche, nell’intento di attualizzare le problematiche e i nodi teorici presenti nella ricerca muratoriana: il problema del linguaggio, la duplice concezione del progetto urbano, tra grande composizione architettonica e fenomeno processuale storico-ambientale, il passaggio dall’idea di “città arcipelago” a quella della “città ammagliata”.
Saverio Muratori: il percorso formativo attraverso i progetti urbani degli anni ʼ40 / Menghini, A. B.. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - XLV:134/135(2011), pp. 15-24.
Saverio Muratori: il percorso formativo attraverso i progetti urbani degli anni ʼ40
MENGHINI A.B.
2011
Abstract
L’articolo, pubblicato in un numero monografico di “Rassegna di Architettura e Urbanistica” che affronta i temi della continuità-discontinuità dell’architettura italiana del Novecento attraverso l’opera di Piacentini, Muratori, Quaroni, Fariello, Libera, Minnucci, Samonà, De Carlo etc., nasce dall'interesse dell’autrice per la figura dell’architetto Saverio Muratori; un interesse maturato e sviluppato nell'ambito di una ricerca di dottorato focalizzata, in particolare, sulla sua attività didattica e pubblicata nel 2009. Il saggio approfondisce uno specifico aspetto dell’opera di Saverio Muratori, piuttosto circoscritto temporalmente, ma assai significativo nel contesto generale della produzione teorica e progettuale dell’architetto. Le esperienze progettuali condotte da Muratori negli anni ’40, corrispondono alla fase centrale della sua attività di progettista, che si sviluppa dagli inizi degli anni ‘30 alla fine degli anni ’50. Si tratta del periodo forse meno conosciuto dell’opera muratoriana, benché presenti molti caratteri di originalità e si riveli particolarmente fecondo per gli sviluppi futuri della sua ricerca progettuale e teorica. Questi progetti si collocano tra le più note prove svolte in giovane età con Quaroni e Fariello e quelle che vengono comunemente definite le opere della maturità. Sono progetti affrontati spesso autonomamente da Muratori e rimasti per lo più sulla carta. Lo studio di questo segmento della produzione progettuale muratoriana consente, da una parte di riconoscere la specificità dell'apporto di Muratori nei lavori svolti precedentemente in gruppo, e dall'altra di individuare le tracce evolutive della sperimentazione progettuale sviluppata in seguito. Di un certo interesse è anche la produzione teorica degli anni ‘40, posteriore agli occasionali scritti degli esordi, che traccia le basi di quel corpus organico costituito dai saggi critico-operativi degli anni ’60. Dalla partecipazione attiva nell’alveo della cultura razionalista italiana degli anni '30, Muratori matura quell’atteggiamento critico espresso nel decennio successivo con l’attività progettuale ispirata ad Asplund e nelle pagine del saggio Storia e critica dell'Architettura contemporanea, scritto nel 1944. Proprio queste esperienze, che costituiscono il tramite tra l’attività del giovane Muratori, progettista curioso e aggiornato, e quella del Muratori del dopoguerra, critico severo della cultura del moderno, offrono l’occasione per indagare la problematicità della strada percorsa dalla cultura architettonica italiana nella metà del ‘900 e i suoi sviluppi successivi. Il saggio assume una chiave interpretativa dei progetti urbani di Muratori utilizzando delle categorie compositive piuttosto che storico-critiche, nell’intento di attualizzare le problematiche e i nodi teorici presenti nella ricerca muratoriana: il problema del linguaggio, la duplice concezione del progetto urbano, tra grande composizione architettonica e fenomeno processuale storico-ambientale, il passaggio dall’idea di “città arcipelago” a quella della “città ammagliata”.File | Dimensione | Formato | |
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